Taglio dei treni a lunga percorrenza
Demetrio Naccari Carlizzi: se sarà mai deciso, verrà da Roma e dal Ministro Matteoli
Redazione
“Si parla molto in queste settimane della ‘soppressione di 12 treni da Reggio Calabria, una decisione che sarebbe già stata presa da Trenitalia e applicabile dal primo di marzo; è bene precisare che, sempre ammesso che esista un provvedimento del genere, la sede principale alla quale rivolgere lagnanze per la scarsa attenzione del servizio ferroviario nazionale verso la Calabria è il Ministero dei Trasporti, che ha un contratto in scadenza con Trenitalia a fine febbraio”; Demetrio Naccari, assessore regionale al bilancio, ci tiene a fare chiarezza su di un tema sul quale si stanno “facendo molte chiacchiere, polemiche sterili e prese di posizione politiche che non aiutano i calabresi e i reggini in particolare”.
Giova ricordare invece – incalza Naccari - quale sia l’attenzione del Governo nazionale del centrodestra verso la nostra Regione: la RFI, Rete Ferroviaria Italiana, società gemella di Trenitalia che cura gli investimenti sulla infrastruttura, nel 2009 ha investito solo il 13 percento del bilancio nelle regioni a sud di Viterbo; di questo magro bilancio, la tredicesima parte, l’un percento del budget totale di Rfi, viene investito in Calabria, secondo dati Cipe 2009
Alcune premesse di merito vanno doverosamente fatte: non si tratterebbe di soppressione di treni, bensì di razionalizzazione di alcune tratte, in partenza da Reggio Calabria sul versante jonico e tirrenico in direzione di Roma e da lì verso le città settentrionali, nonché di tratte del servizio notturno. Si parla tecnicamente di ‘antenne’, ossia servizi che applicano in più fasce orarie e da diversi territori di partenza, e che potrebbero essere razionalizzati. Il tratto maggiormente penalizzato sarebbe quello Reggio – Lamezia, a favore dello scalo del catanzarese da dove partirebbero i nuovi servizi. Ma, ripetiamo, il condizionale è d’obbligo.
Precisata la ragione del contendere, va di seguito chiarito a chi si devono rivolgere i calabresi per le loro lagnanze: il Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti. E’ infatti il dicastero retto dal ministro Altiero Matteoli ad avere un contratto in scadenza con Trenitalia, contratto – non è un mistero, aggiunge Naccari – che vedrà una diminuzione sensibile dei finanziamenti del Governo Berlusconi diretti a Trenitalia; da qui si spiegano i probabili tagli, che vanno rivendicati alla politica di scarsa attenzione dell’esecutivo di Roma verso le necessità dei meridionali.
“Chiunque sia interessato a dare un apporto positivo e costruttivo per il bene dei calabresi – aggiunge l’Assessore, precisando che gli interessi in gioco sono quelli dei viaggiatori e non dei lavoratori, perché allo stato nessuna posizione nel comparto ferroviario reggino è a rischio – farebbe bene a intercettare Matteoli in una delle sue tante passerelle in Calabria. Ricordiamo come il ministro toscano fosse sullo Stretto non più tardi di sabato 12 febbraio, quando è venuto a presentare un progetto per una opera pubblica della quale nessun calabrese sente bisogno. Ricordiamo anche che il Ministro sarebbe stato disponibile, forse, a discutere delle esigenze degli utenti calabresi per i trasporti, anche durante il Consiglio dei Ministri tenuto il 28 gennaio presso la Prefettura reggina. Ma allora in riva allo Stretto si parlò forse ancora di Ponte, ma non del drammatico stato in cui Roma lascia Trenitalia e i servizi di questa azienda a partecipazione pubblica diretti all’utenza meridionale”.
“C’è chi si sta attivando seriamente e senza fare proclami per queste esigenze – conclude l’Assessore - come responsabile per i trasporti in seno alla Giunta regionale, ho incontrato di recente l’amministratore delegato dell’azienda Vincenzo Soprano, con il quale dovremo avere altri confronti a breve. Atteso che Trenitalia, con il magro bilancio che le fornisce il ministero del governo Berlusconi, non ha altre scelte che razionalizzare, noi ci attiviamo per trovare delle soluzioni alternative. Nel corso dei confronti con Soprano, a fronte della situazione difficile, cercheremo di stabilire:
- anzitutto in che consisterebbe la decisione di razionalizzare le cosiddette ‘antenne’ del trasporto ferroviario interregionale con direzione Roma e le regioni settentrionali
- nell’eventualità che dei tagli arrivino, la Regione cercherà di mitigare gli effetti di eventuali razionalizzazioni sulle spalle degli utenti calabresi, reggini e vibonesi in particolare
- come ultima ratio, l’assessorato regionale è pronto a intervenire per colmare lacune su specifiche tratte, attivando linee regionali che suppliscano alle esigenze dei viaggiatori calabresi nei collegamenti con le regioni settentrionali.
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