L'Assessore Demetrio Naccari Carlizzi interviene sul Museo di Reggio Calabria

Museo, Naccari: ''Per Reggio un'occasione persa grazie al Governo Berlusconi''

“Per l’ennesima volta il territorio reggino, e calabrese in genere, perderanno una grande occasione di rilancio culturale e anche turistico, per colpa delle pianificazioni calate dall’alto, da un governo Berlusconi che a Roma ha in assoluto spregio le esigenze di una Calabria dove pure si vuole candidare alla guida regionale un sindaco di destra”. Demetrio Naccari Carlizzi esprime insoddisfazione e dispiacere, come reggino oltre che come assessore regionale, all’apprendere dello sfogo della nuova Soprintendente archeologica della Calabria, Simonetta Bonomi; la massima autorità regionale nel campo archeologico si è lamentata per la probabile assenza di 4 fenomenali reperti archeologici dalle sale del Museo di Reggio Calabria, in occasione della prossima inaugurazione a completamento del restauro in corso, evento previsto tra 12 mesi.

“Un peccato che per la mancanza di rappresentanza a Roma delle esigenze dei calabresi si perda il frutto dell’impegno di anni del governo calabrese, e del centrosinistra reggino in particolare – nota Naccari –  infatti grazie al nostro interessamento sono stati stanziati i fondi nazionali per il rilancio del Museo, vera occasione per creare del turismo di qualità e duraturo nel capoluogo sullo Stretto; ma non va dimenticato anche l’impegno del precedente assessore regionale alla cultura Sandro Principe, che si era tanto speso per il Museo di Reggio con il suo costante pungolo nei confronti dell’allora ministro ai Beni Cculturali Francesco Rutelli. E’ infatti grazie  ai fondi disposti durante l’esecutivo Prodi che l’ammodernamento della sede Museale della città dello Stretto si sta realizzando.

 Dispiace constatare come invece con l’attuale titolare del Dicastero alla Cultura Sandro Bondi – prosegue l’assessore regionale -  Reggio e il suo Museo vengano penalizzati dall’uscita di 4 opere della Grecia classica destinate a Musei negli Usa, come ad ad sempio Cleveland, dove attrarranno visitatori che difficilmente saranno motivati a vedere anche le altre perle della nostra collezione archeologica”.

“Incredibile constatare come in pochi mesi – conclude Naccari – si siano tolti gli elmetti e deposte le lance con le quali si lanciavano in battaglia i politicanti reggini che si opponevano – si ricorderanno le polemiche che giusto un anno fa animavano tv e quotidiani calabresi – a qualsiasi ipotetico spostamento dei Bronzi di Riace dalla sede del Museo della Magna Grecia, o come siano state spianate le barricate erette dall’allora amministrazione comunale nel marzo 2008 di fronte alla prospettiva di un trasferimento a Mantova, presso Palazzo Te di preziosi pezzi della collezione reggina, come Il ‘Kouròs, o la Testa del filosofo, destinati ad arricchire per pochi mesi la mostra “La forza del Bello”; allora la politica barricadiera volle passare il messaggio che portando le nostre opere archeologiche in giro per il paese si depotenziasse la Regione di una grande attrattiva.

Dove sono finiti adesso i censori della politica nazionale, come mai non alzano la voce gli ex battaglieri difensori  alla ‘Boia chi Molla’ dei ‘’tesori archeologici calabresi ai calabresi’’? Come al solito, si fanno tante parole, ma per i cittadini contano solo i fatti: chi si è speso per portare in calabria i fondi per restaurare il Museo della Magna Grecia; mentre al momento, a Roma, ci ritroviamo con un governo che guarda alle regione del Sud come colonie“.

 

 

Articolo precedenteArticolo successivo

Non ci sono commenti