Diga sul Menta / Camera e Naccari smorzano gli entusiasmi

Bisogna costruire gli allacci, enorme vasca inutile

L'ex sindaco: per completare l'opera ci vogliono altri 60 mln di euro

Vinicio Leonetti - Gazzetta del Sud - Reggio Calabria, 19.07.2002

Una gigantesca vasca da 18 milioni di metri cubi d'acqua neanche buona per farsi un bagno. È lo scenario che si prefigura per la diga del Menta, ma è quello paradossale legato a tante altre zone del Sud come il “laghetto che non c'è” sulle Serre vibonesi o altri invasi in Sicilia che sono completati ma mancano gli allacci per portare l'acqua a destinazione. Un'altra incompiuta si prepara a far parlare di sè in Calabria.

A meno che arrivino presto 60 milioni di euro (poco meno di 110 miliardi di vecchie lire) per costruire le condotte che portano l'acqua a valle. A lanciare l'allarme è il consigliere comunale Antonio Camera, che da ex assessore agli Acquedotti conosce bene il problema. In una lettera al sindaco Giuseppe Scopelliti il consigliere smorza gli entusiasmi di oggi, una giornata in cui cadrà l'ultimo strato di roccia del tunnel di sette chilometri che convoglierà l'acqua nel nuovo invaso.

Scrive Camera in stretto burocratese: «Mi corre l'obbligo informarla che dalle mie conoscenze risulta che i fondi disponibili basteranno solo al completamento della galleria, delle condutture interne e per la messa in funzione della diga permettendo così l'inizio del suo riempimento. Tra circa due o tre anni avremo la diga piena ma senza la possibilità di usarla in quanto le opere di distribuzione a valle, per un valore di circa 60 milioni di euro, non sono state ancora finanziate se non previste in qualche accordo di programma».

Traduzione: sarà come avere la vasca da bagno ma senza rubinetti nè tubo per il “telefono” della doccia. Ma Camera non vuole fare il saputello, e con garbo e modestia aggiunge: «Le chiedo di verificare quanto da me asserito, e se il tutto risponde al vero la invito ad agire di conseguenza: non sarà certo edificante per nessuno ritrovarsi una diga piena senza poterla utilizzare».

L'ex assessore comunque agli Acquedotti ricorda a Scopelliti che l'amministrazione passata guidata da Italo Falcomatà «ha avuto lungimiranza denunciando in tutte le sedi la situazione di stallo che s'era creata, ritenendo necessari un programma organico e i finanziamenti sufficienti al completamente dell'opera».

La breve lettera si chiude con la «disponibilità politica» del consigliere d'opposizione verso il nuovo sindaco. Un gesto che viene definito «di stile» dall'ex primo cittadino facente funzioni Demetrio Naccari Carlizzi. Che sottolinea l'impegno dell'opposizione di centrosinistra perchè le cose della città vadano per il verso giusto.

«Il nostro», dichiara l'esponente di centrosinistra, «è un impegno costruttivo e positivo, e di stimolo perchè tenta di offrire idee, esperienza e progettualità. Ben diverso da quelli di taluni che cercano di accreditarsi spacciando per proprio il lavoro degli altri». A parte questa breve parentesi, anche il tono della nota di Naccari è disteso.

E spiega: «Il nostro ruolo è costruttivo e propositivo per offrire percorsi e strategie per la soluzione strutturale di problemi storici che rischiano di storicizzarsi», indicando poi quello che è stato fatto nell'era Falcomatà sulla grande questione acqua. «La penuria d'acqua a Reggio è stata acclarata decenni fa con la dichiarazione di città a stress idrico e la decisione di costruire la diga sul Menta.

Da allora», prosegue Naccari, «abbiamo creato le unità di crisi coinvolgendo la prefettura e le forze dell'ordine con risultati apprezzabili anche se non risolutivi sul piano della repressione degli abusi. La contingenza in Italia di quest'anno ci dà ragione e fa giustizia anche delle resistenze opposte da taluni negli anni scorsi.

Fa piacere sapere che è il Viminale oggi a dare direttive circa una collaborazione tra comuni, prefetture e forze dell'ordine che noi da anni abbiamo inaugurato». Ma non basta la repressione, dice il capo dell'opposizione a Palazzo San Giorgio.

«C'è da velocizzare gli allacci alla nuova rete idrica costruita col Decreto Reggio dal centro fino a Catona, in attesa della parte di rete per la zona Sud ormai pronta per da appaltare per 20 milioni di euro, e per la quale la vecchia amministrazione ha avuto il disco verde dalla conferenza dei servizi».

Ma è sul Menta il problema più grande. Quello che sarebbe risolutivo per Reggio e il suo fabbisogno d'acqua. Dichiara Naccari: «Da amministratori responsabili e attenti abbiamo lasciato un programma di potenziamento del sistema idrico che, se portato avanti, consentirà di far fronte alle esigenze in modo soddisfacente.

È depositato nei competenti uffici del Comune e parte degli interventi di questi giorni e delle prossime settimane nascono da quella programmazione. Una città da trent'anni a stress idrico e per la quale si decide come indispensabile la costruzione di una grande diga, non avrebbe potuto assolutamente sopravvivere senza questi sforzi».

Naccari conclude ricordando il «costruttivo dialogo con Pietro Fuda e Aurelio Misiti» assessori regionali ai Lavori pubblici, ma rammenta pure che i soldi sono finiti e che per completare l'opera occorrono 60 milioni di euro che finora non sono stati nemmeno stanziati.

 

RC 19 07 2002

Pubblicato il 28/02/2005

 

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