Ai Riuniti di Reggio finalmente cardiochirurgia

Il governo regionale di centro-sinistra, sblocca l'apertura di Caridiochirurgia a Reggio Calabria

Ho letto con attenzione la nota stampa dell’On. Luigi Fedele, consigliere regionale di Forza Italia, riguardante la Cardiochirurgia e la Cardiologia interventistica per l’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria, un intervento che ha destato più di un interesse per via del ruolo ricoperto dal collega Fedele, nella passata legislatura, e in generale dalla sua autorevolezza.

L’argomento posto all’attenzione dal collega di Forza Italia, partito che fino a qualche mese fa, era maggioranza in Consiglio Regionale, apre più di una riflessione, anche in merito ai tempi con il quale il delicato argomento è stato trattato dalla Giunta, guidata da Chiaravalloti.

Basta leggere la delibera di Giunta che emanava il Piano Sanitario Regionale, pubblicato sul bollettino regionale nel non lontano 20 marzo del 2004, per capire come, invece, siano state proprio le inadempienze e le precise volontà dell’allora maggioranza di centro-destra, ora opposizione, ad impossibilitare l’attivazione della Cardiologia interventistica.

Tale delibera prevedeva, entro 90 giorni dall’entrata in vigore del Piano Sanitario Regionale, quindi al massimo entro il 20 giugno del 2004, la Giunta Regionale, avrebbe dovuto “approvare apposito regolamento finalizzata alla definizione dell’assetto organizzativo e del funzionamento del cerno regionale integrato di cardiochirurgia”.

La Giunta di centro-destra, non ha mai approvato alcun regolamento, impedendo con tale omissione l’attivazione de servizio nell’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria, la cui direzione strategica aveva approntato la convezione con il S. Anna Hospital di Catanzaro. Purtroppo tale convenzione ha incontrato l’ostacolo tecnico politico della “mancanza del regolamento”.

Nel febbraio del 2005, un ulteriore sollecito dell’Azienda Ospedaliera reggina, vista l’importanza del servizio, riconosciuta oggi anche dall’on. Fedele, oggi seduto sui banchi dell’opposizione, è stato inviato presso l’assessorato competente, senza ricevere alcuna notizia, nonostante, l’allora opposizione di centro-sinistra, oggi maggioranza, avesse aperto una vivace ed aspra discussione sull’argomento.

Il risultato di questa strana ostruzione nei confronti dell’Azienda Ospedaliera di Reggio, ha portato alla tranquilla attivazione della Cardiologia Inteventistica per gli ospedali di Catanzaro e Cosenza, anche in mancanza di regolamento, elemento obbligatorio solo per l’azienda reggina (provincia di residenza dell’ex Presidente del Consiglio Regionale,  Fedele).

Sulla sanità tra i casi eclatanti, non conciliabili con il tanto decantato “bipartisan”, citiamo anche i circa 123 milioni di euro assegnati dall’ex Giunta Regionale di centro-destra, il cui Consiglio era presieduto dall’on. Fedele, alle Aziende Ospedaliere calabresi, di cui Reggio ha beneficiato con soli 81 mila euro.

Ha ragione l’assessore regionale alla sanità, Doris LoMoro, nell’affermare di voler rivedere tutto il Piano Sanitario Regionale, ma la questione della cardiochirurgia a Reggio, è ormai diventata una questione simbolo delle ingiuste disattenzioni del centro-destra regionale verso la città.

Oggi si parla “bipartisan”, omettendo però tutte le inadempienze e i numerosi tradimenti fatti dal centro-destra nei confronti della provincia di Reggio, ai quali il centro-sinistra sta cercando di rimediare.

La discussione che si è svolta anche durante i lavori della commissione Bilancio in Regione, ha registrato anche l’onesto intervento dell’ On. Fedele, che ha affermato il proprio compiacimento poiché con il centro-sinistra alla regione, si siano create finalmente le condizioni per la creazione della cardiochirurgia a Reggio Calabria.
 

Demetrio Naccari Carlizzi

 

 

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