Naccari: Non taciamo denuncia necessaria

il Quotidiano 12/11/2010

In [allegato] trovate un pdf con una raccolta di articoli usciti negli ultimi giorni aventi come tema la vicenda dei conti pubblici del Comune di Reggio Calabria.

Il livello dello scontro si alza dopo la denuncia alla Procura della Repubblica sui compensi ad alcuni dirigenti comunali. Demetrio Naccari, cosa c'entra questo con la politica.

«E' stato un mio dovere. Non era possibile giustificare comportamenti non solo immorali o illegittimi, ma a parere mio illeciti. Tanto è vero che negli ultimi giorni stia emergendo il desiderio di distinguersi. In molti stanno censurando il comportamento di Orsola Fallara, d'altra parte il Pdl non può difendere gli illeciti, e dovrà essere conseguente con scelte precise».

Da quando il comportamento della Fallara non la convince?

«Da anni censuriamo la gestione del bilancio della Fallara e di Scopelliti. Basta leggere i verbali del Consiglio. Ho contato rileggendo solo i ritagli di stampa decine di interventi documentati sul bilancio dal 2002 al 2005 periodo in cui sono stato consigliere comunale ».

Parliamo di reati o di scelte amministrative?

«Io non sono l'autorità giudiziaria. Ad essa abbiamo chiesto di esprimersi ma se un dirigente, contrariamente ai suoi colleghi che fanno le stesse attività, si autoliquida oltre allo stipendio una cifra venti volte superiore e la giurisprudenza del Consiglio di Stato non lo consente, occulta la provvista nelle partite di giro per pagarsi, stiamo parlando di scelte più o meno contestabili o di altro? »

Senza regole?

«Il problema della condizione nella quale versano le imprese creditrici, la mole di pignoramenti che il Comune subisce, i lavoratori senza stipendi, sono elementi di valutazione politica, le cose che ho esposto sono altro».

Lei ha parlato anche di altri dirigenti.

«Si è vero Zeccali e non solo, che percepiscono somme non dovute sono un pessimo esempio per tutti. Quale messaggio diamo all'esterno della Calabria?»

Dalla conferenza stampa alla denuncia in procura, non ha esagerato?

«Purtroppo no. E' stato difficile certo, come credo non siano contenti di fare determinati accertamenti il sindaco e il direttore generale che ne hanno l'obbligo come pubblici ufficiali. E che dovranno agire di conseguenza. Ho fatto il mio dovere. E ne sto pagando le conseguenze con una campagna diffamatoria che si è scatenata contro di me in maniera violentissima».

La Fallara era incaricata dal Comune, avrebbe dovuto esimersi?

«Credo di si. Gli incarichi conferiti da Scopelliti, non erano legittimi. Purtroppo lui su questo ha perso la lingua, è silente, ma gli incarichi li ha dati lui. Non è mica stato raggirato, ne' era in stato di ebrezza. Ci sono tre livelli per la Fallara e Scopelliti: Il primo dei dirigenti e funzionari normali che vanno in commissione tributaria gratis; il secondo degli avvocati esterni che vanno sotto i minimi tariffari e per le cause seriali a forfait e  attendono per anni i pagamenti; il terzo della Fallara stessa che è dirigente ma si paga extra, prima del giusto, più degli esterni e senza decurtazione e oltretutto non va in udienza».

Un parere esterno chiesto dal comune dopo quello dell'avvocatura e del direttore di ragioneria ha confermato le vostre tesi. Il professore Romano avrebbe toppato?

« Romano è un professore di prestigio europeo ed infatti ha dato un parere proveritate difensivo raffinato. Occorrerebbe leggere la domanda per capire. Questo parere servirà alla Fallara per difendersi nel prosieguo e a Scopelliti per cercare di elidere il dolo per gli incarichi che gli ha dato».

Insomma le scelte del comune non le piacciono.

«E come potrebbero, le faccio un esempio. Nel secondo mandato di Falcomatà ho promosso la riforma delle società miste, ma da quel lavoro avete visto una serie disastrosa di sprechi e inefficienze. Con noi avevano vinto le gare imprese di rilievo nazionale, ad esempio la Fiat e Ecocampania. Oggi queste imprese nazionali con il loro know how sono sparite e rimangono solo lei imprese locali. Vuole che sia contento?».

 

 

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