Naccari: «Dal 2009 partirà il bilancio generazionale»

Attiveremo politiche a vantaggio dei giovani

CATANZARO - «Dal prossimo anno, grazie ad una norma inserita nel Bilancio di previsione 2009, la Regione sperimenterà lo strumento del Bilancio generazionale, con lo scopo di effettuare valutazioni concrete su quanto le scelte politiche attivate si ripercuotono sulle nuove generazioni». E' quanto afferma, in una nota, l'assessore regionale al Bilancio, Demetrio Naccari Carlizzi.

«Dall'ultimo Rapporto pubblicato dalla Banca d'Italia, nei giorni scorsi - aggiunge Naccari Carlizzi - emerge a chiare lettere l'emergenza delle "nuove generazioni" e di come siano principalmente i giovani, e ancor di più chi ancora deve nascere, i soggetti a cui spetta l'onere di pagare le conseguenze delle scelte di finanza pubblica.

Questo dato viene sottolineato dalla scelta del governatore Draghi di utilizzare, insieme agli altri indicatori standard, i "conti generazionali" quali indicatori di soste-nibilità delle politiche economiche. Consapevoli della necessità di attivare politiche a vantaggio dei giovani, quali soggetti più esposti agli eventuali errori che le scelte politiche del presente possono causare nel futuro/abbiamo deciso di partire con la sperimentazione del bilancio generazionale attraverso l'utilizzo proprio dei conti generazionali. Questo strumento misura l'ammontare delle imposte, al netto dei benefìci ricevuti sotto forma di beni e servizi pubblici, che gli individui, divisi per coorti di generazioni/dovranno pagare nel corso della loro vita residua, data la vigente politica fiscale».

«In sostanza - sostiene ancora l'assessore al bilancio - questo meccanismo permette di fare il saldo generazionale delle coorti di generazioni preesistenti e le cui relazioni con la Pubblica amministrazione sono già regolati dalla normativa corrente, con quelli di chi è appena nato o che ancora deve nascere, misurando l'eventuale squilibrio in-tergenerazionale delle attuali politiche di bilancio.

Nel caso in cui il carico fiscale sostenuto dalle generazioni future è più alto di quello delle generazioni correnti, si evidenzia che le attuali politiche non sono ne eque ne, probabilmente, compatibili con l'andamento demografico. All'interno del rapporto della Banca d'Italia, ad esempio, l'utilizzo dei conti generazionali ha rilevato che nel futuro, mantenendo le stesse politiche di prelievo di spesa, i disavanzi di bilancio avranno un aumento considerevole, ma soprattutto, è stato sottolineato come queste politiche di bilancio peseranno in negativo sugli individui delle generazioni future per una somma pari al triplo del loro reddito. Un dato di questo tipo non può che essere ancora più grave in un'economia debole come quella calabrese.

E questo è sempre più vero non solo a causa dell'invecchiamento della popolazione, che incide in modo più rilevante rispetto al contesto nazionale, ma anche per via della continua migrazione dei giovani in cerca di lavoro.

Di fatto, è noto che parecchie famiglie calabresi vivono oggi in situazione di fragilità finanziaria: i giovani calabresi sono costretti a vivere in modo dipendente dai membri della loro famiglia e dal reddito di almeno due generazioni, le pensioni degli anziani e gli stipendi dei genitori».

«Per questo motivo, oggi - conclude Naccari Carlizzi - l'idea di attivare, mediante la sperimentazione del bilancio generazionale, un percorso istituzionale volto a monitorare lo stato delle cose e' ad individuare le possibili risposte adatte a un cambiamento di rotta, acquista ancora più valore e più responsabilità.

Alla luce dei dati della Banca d'Italia, diventa evidente, quindi, come un concreto impegno per individuare le politiche maggiormente adatte allo sviluppo e alla crescita, qualitativa e quantitativa del territorio regionale, debba coincidere con la volontà di intervenire su un'analisi di approfondimento dell'equità delle politiche impositive tra le generazioni».

CALABRIA ORA 05/06/08

 

 

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