Il consiglio regionale propone un taglio secco sulle spese dell’Ufficio di presidenza

Le forbici di Naccari sul Consiglio

Le consulenze: ogni parere legale costa in media 17.000 euro

di GIUSEPPE BALDESSARRO - Il Quotidiano della calabria 01/08/2007

REGGIO CALABRIA - Prima le critiche al «deludente volume di lavoro» del Consiglio regionale, poi le proposte di legge per tagliare le spese «ingiustificate» di Palazzo Campanella. Si può riassumere così la conferenza stampa che ieri mattina il Consigliere regionale Demetrio Naccari ha tenuto nella sala Giuditta Levato. Un incontro con i giornalisti servito da una parte a porre il tema da costi della politica, ma dall'altra ad affondare, indirettamente, qualche stilettata all'Ufficio di Presidenza dell'assemblea calabrese. Ma andiamo con ordine.

Naccari, incontrando i cronisti, ha illustrato il frutto del lavoro di ricerca svolto nei giorni scorsi. A partire proprio dalla produttività del Consiglio. Secondo quanto emerso infatti il Consiglio regionale dal suo insediamento ad oggi ha prodotto 40 leggi. Di queste 15 sono leggi di Bilancio, una sul personale, due statutarie, 11 generali e 11 di modifica dileggi già esistenti. I molti casi, anzi nella stragrande maggioranza di essi, il Consiglio si è «limitato agli atti dovuti», nulla a che vedere con «il compito legislativo a cui era chiamato». Per non parlare poi del fatto che in due anni e mezzo l'aula ha lavorato per circa 4 settirnane in tutto. «Dati che non possono soddisfare», afferma Naccari.

Da qui per lanciare una proposta di riduzione dei costi e di ottimizzazione del lavoro del Consiglio regionale. Il Consigliere nell'ammettere che alcuni interventi sono già stati fatti (riduzione delle indennità dei consiglieri e dei collaboratori) lancia la proposta di ulteriori risparmi attraverso la modifica della legge 8 del 1996.

Ad iniziare dal "Gabinetto del Presidente". Pe Naccari si potrebbe tagliare sul Capo di Gabinetto, equiparandolo al dirigente di settore (e non al dirigente generale) e sul vice capo di gabinetto equiparandolo al Funzionario "(e non al dirigente di settore). Inoltre le unità che fanno parte del Gabinetto potrebbero essere portate da 7 a 5.

Un ritocco Naccari lo prevede anche per l'Ufficio del Portavoce (due unità più il Portavoce) che dovrebbe consistere invece nel solo Portavoce. Un "Ritocco" l'esponente della Margherita lo farebbe anche alle strutture speciali dei Direttori generali e dei Capi di Area funzionali» per le quali dovrebbe essere previsto l'utilizzo di un solo esterno, individuando gli altri componenti fra il personale di ruolo del Consiglio, della Giunta o comunque appartenenti alla Pubblica amministrazione.

In tema di riorganizzazione del Consiglio, Naccari propone una diversa distribuzione delle competenze tra le Commissioni e l'abrogazione della commissione di "Vigilanza" e del "Comitato regionale di controllo contabile".

Un taglio nella proposta del Consigliere è prevista anche per il Corecom, organismo che si riunisce solo 7-8 volte l’anno e che costa ai contribuenti circa un milione di euro l’anno. Per tale organismo si prevede una riduzione dei componenti (da 5 a 3). In questo caso il presidente ha un compenso pari all'80% di quello di un consigliere regionale (che verrebbe portato al 60%) e i componenti, che hanno emolumenti pari al 50% potrebbero essere scesi al 40%.

Naccari propone anche l'abrogazione del Crel, che si sovrappone a competenze nazionali (Cnel). Nuove regole anche per i contributi dell'Ufficio di preeidenza. Attualmente, spiega Naccari, l'Ufficio eroga «centinaia di migliaia di euro per patrocini, sponsorizzazioni, contributi vari, sovvenzioni, etc. Solo per il 2007 sono stati stanziati 900 mila euro per rappresentanza, cerimoniale e attività promozionale e un milione e mezzo di euro per eventi speciali. Per l’esponente di Dille sarebbe utile stabilire regole più chiare e oggettive. Un spuntatina poi potrebbe essere data alle consulenze.

Naccari prende ad esempio gli avvocati incaricati (per 4 mila euro al mese) per le questioni legali. Nel 2006, i 5 esperiti, hanno espresso complessivamente 17 pareri, legali quali però firmati da uno solo dei consulenti. Visti i costi si registra che ogni parere è costato al Consiglio 17 mila euro. Idem per la struttura che ai riunisce (poco per la verità) per esprimere il parere sulle cause di servizio del personale. Mille e 500 euro al mese per ogni componente, quando sarebbe possibile trasformare tali compensi fìssi in compensi a gettone.

Per Naccari con questi pochi accorgimenti si potrebbero risparmiare un paio di milioni di euro l'anno.

 

 

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