Acqua di Reggio, cara e salata
Nota dell'onorevole Naccari
Redazione
Reggio Calabria, 06/02/06
“Cara e salata l’acqua di Reggio, in tutti i sensi. La notizia apparsa su un quotidiano nazionale, “la Repubblica” del 6 febbraio 2006, relativa alle indennità economiche percepite dal Commissario straordinario per l’emergenza idrica, nella fattispecie il Sindaco di Reggio Calabria, l’avevamo già evidenziata, con grande rammarico, il 6 luglio del 2004, con una specifica conferenza stampa, insieme ad altri colleghi del gruppo della Margherita.
Nell’occasione ponevamo una dura contestazione per l’utilizzo delle risorse economiche pubbliche, che venivano distribuite anche al vice Sindaco di Reggio e al Capo di Gabinetto del Sindaco della città, con relativi incarichi nell’ufficio del Commissario per l’emergenza idrica.
Doppi stipendi, decine di consulenze e supporti tecnici, molti dei quali ingiustificati, costi di una struttura e di un ufficio (circa 500.000 euro) che non hanno risolto o migliorato l’erogazione dell’acqua nelle abitazioni della città di Reggio.
Alla denuncia di tale spreco di fondi governativi, si è aggiunta anche una insostenibile situazione di carenza idrica nei mesi invernali, mai verificatasi negli anni passati.
Citare allo scandalo ormai è diventato una routine, con la quale i cittadini di Reggio convivono da tempo, l’evidente disagio speriamo però che non si trasformi nell’ennesima bella favola del centro-destra del buon governo”.
Negli anni ’80, il Governo nazionale, per affrontare e risolvere il problema idrico della città di Reggio Calabria e dei comuni limitrofi, (da Melito a Bagnara Calabra) progettò la costruzione di una diga idonea al fabbisogno idrico, in pieno Aspromonte, sulla fiumara del “Menta”. I lavori iniziarono negli anni ’90.
In attesa del completamento della diga, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Falcomatà, nella qualità di Commissario Delegato (senza compenso) con i fondi del Decreto Reggio, progettò e mise in esecuzione due acquedotti, per un importo di circa 2.800.000,00 di euro, i quali avrebbero non solo potenziato la portata della fornitura idrica e migliorato la qualità dell’acqua, ma soprattutto avrebbe permesso di chiudere i pozzi più soggetti all’infiltrazioni del cuneo salino.
Inoltre, sempre con il finanziamento del Decreto Reggio si realizzò la ricostruzione delle reti idriche del centro storico e della zona Nord della città di Reggio Calabria e si progettò la ricostruzione della rete idrica della zona Sud della città e gli allacci alla nuova rete idrica del centro e della zona Nord della città per un importo totale di circa 43.000.000,00 di euro.
La nuova Giunta comunale di centrodestra insediatasi nel 2002 ritenne non ultimare i lavori dei 2 acquedotti (Era stato completato il 60% delle opere)
Con la nomina del Sindaco Scopelliti a Commissario delegato per l’Emergenza Idrica si era sperato che si sarebbe ottenuto le risorse necessarie, circa 80 milioni di euro, per completare in breve tempo tutto il sistema idrico del Menta.
Invece il Governo nazionale finanzia il fondo per l’Emergenza Idrica di solo 8.000.000,00 euro, finalizzati alla costruzione e relativa manutenzione per i primi 2 anni di un dissalatore.
Premesso che la quasi totalità degli impianti dissalatori in Italia è stata dimessa per l’eccessivo costo di produzione e di manutenzione, non sarebbe stato meglio, in attesa del completamento del sistema idrico del Menta, unica opera in grado di risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico della città, ultimare i due acquedotti, “anche se appaltati dalla precedente amministrazione di centrosinistra” con i quali si sarebbe riuscito ha portare in città un quantitativo di acqua superiore a quella prodotta dal dissalatore, inoltre “naturalmente” buona e senza costi di produzione annuali.
Invece si è scelto di investire in un opera, il dissalatore, che dopo il trattamento riduce del 30% l’attuale portata della fornitura idrica, ma ancora più grave e che alla scadenza dei due anni il costo oneroso della manutenzione, nel caso specifico la stima dei costi sfiora il milione di euro, sarà a carico dei cittadini”.
Demetrio Naccari Carlizzi
Emergenza idrica
Pubblicato il 13/02/2006
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