Un Bilancio redatto pensando ai cittadini
I media che parlano di vecchi metodi dovrebbero rileggere con attenzione il documento
Redazione
“Abbiamo sentito e letto sui media locali, nei giorni immediatamente successivi all’approvazione della legge di Bilancio 2010 della Regione Calabria, commenti improntati ad una volontà denigratoria, tesa a forzare il messaggio vero,di pianificazione a lungo termine e attenzione a tutti i cittadini, contenuto nella manovra; tutto ciò per poter classificare infatti l’azione di Governo entro categorie già conosciute: non a caso molti quotidiani locali parlavano di “vecchio clientelismo e pratiche da partitocrazia”, intravvedendo nelle pieghe della legge fin troppi “contributi a pioggia”.
Così l’assessore al Bilancio della Regione Calabria Demetrio Naccari Carlizzi ritorna sull’approvazione della legge fondamentale di ogni organismo pubblico, dando il suo parere sulle interpretazioni che i diversi media locali hanno fornito sui contenuti della legge finanziaria regionale.
“E’ sbagliato dire che nel nostro Bilancio vi siano solo contributi frammentati e manchi una visione d’insieme, o asserire che i nostri interventi non tengano conto delle reali necessità del territorio e dei lavoratori, delle categorie produttive calabresi – prosegue Naccari – basti pensare, sul versante pratico, alla concretezza con la quale abbiamo agito per lo sviluppo del settore agroalimentare, e invece sul lungo periodo, dobbiamo menzionare il record calabrese, prima regione a dotarsi di un bilancio generazionale, a favore dei cittadini che ancora non sono nati”.
“Per quanto riguarda il settore agricolo – aggiunge l’Assessore – menziono solo l’approvazione del sistema dei Cofidi, che aiuterà i singoli produttori a ottenere credito più facilmente, e superare cosi una delle condizioni ambientali che maggiormente danneggiano i piccoli produttori agricoli calabresi; oppure l’approvazione delle norme per il ricambio generazionale e il riordino fondiario, mirate a facilitare ai giovani imprenditori agricoli l’accesso alle aree coltivabili, e in generale la sostenibilità e l’investimento sul futuro di questa Giunta regionale nel settore agricolo sono state dimostrate dal supporto economico fornito a chi smercia prodotti agricoli ‘a chilometro 0’ ossia vicino il proprio territorio: una scelta che non potrà che apportare benefici alle prossime generazioni, visto che i prodotti a chilometro Zero assicurano anche meno inquinamento, prodotto dal dover trasportare anche a migliaia di chilometri di distanza delle derrate alimentari.
“E infine come si può dire che il Bilancio 2010 sia stato un “esempio di vecchia politica” per usare le parole di un quotidiano– conclude Naccari – se proprio in questo bilancio viene approvata per la prima volta in Italia (e anche rispetto a molti altri paesi europei) una novità rivoluzionaria come il Bilancio generazionale? Coloro che hanno commentato la legge di Bilancio regionale 2010 non devono a loro volta maneggiare spesso di questi documenti, altrimenti non si sarebbero fatti sfuggire un elemento di novità che ha fatto giungere alla Calabria elogi da diversi altre amministrazioni del Vecchio continente".
“Se già nel primo Collegato al Bilancio 2008 si era approvata la sperimentazione del Bilancio Generazionale, in questo ultimo bilancio l’impegno assunto con le generazioni future è diventato indissolubile".
Con l’approvazione della norma in favore dell’equità generazionale la Regione riconosce il principio dell’equità tra generazioni presenti e future e garantisce equa distribuzione delle risorse e delle possibilità sociali. Questi interventi in concreto significano che: La Giunta regionale si impegna ad approvare annualmente un Bilancio Generazionale; essa deve presentare un Piano triennale delle azioni in favore delle giovani generazioni, in particolare per quanto riguarda le politiche sociali, di sport, di istruzione e riguardo l’ambiente; e infine il coinvolgimento delle altre istituzioni locali in queste iniziative; le nuove generazioni si beneficeranno di questa legge che ne fa interlocutori diretti dell’Ente locale nelle iniziative mirate, come il servizio civile in Calabria e all’estero, oppure con le leggi sulle imprese giovanili.
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