Scopelliti: firmavo ma non leggevo

Ecco l 'interrogatorio di Scopelliti in qualità di ex sindaco

Il caso Reggio

Ecco il verbale dell'interrogatorio dell'ex sindaco Scopelliti sulla Fallara e sui compensi non dovuti

Confidavo nei funzionari, non leggevo tutti quegli atti

Ogni responsabilità sarebbe da imputare ai dirigenti che istruivano la pratiche

GIUSEPPE BALDESSARRO il Quotidiano della Calabria 28/02/2012

Firmavo atti che non leggevo... siglavo faldoni di carte confidando nella responsabilità e professionalità dei funzionari: sono alcuni degli elementi forniti da Giuseppe Scopeliti nell'interrogatorio sul caso  Fallara  a cui è stato sottoposto in qualità di ex Sindaco di Reggio. Ad Orsola - ha affermato tra l'altro l'attuale governatore - dissi: ti dovevi vergognare prima. Scopelliti ha anche detto che non c'era alcun rapporto diretto con la manager.

REGGIO CALABRIA Quando gli chiesi conto delle accuse che gli venivano rivolte, mi disse che era tutto vero e che se ne vorgognava. Io le risposi: ti dovevi vergognare prima.

Sarebbe questa l'ultima volta, o una delle ultime in cui il  Governatore  Giuseppe Scopelliti, ha avuto uno scontro con Orsola Fallara. Il duro scambio di vedute risalirebbe al 2 novembre 2010, un mese e mezzo prima della sera in cui la dirigente dell'Ufficio Finanze decise il suicidio ingerendo acido muriatico.

Il racconto dell'episodli è contenuto nel verbale d'interrogatorio di
Scopelliti indicato nell'ambito dell'inchiest sul buco di bilancio al
comune di Reggio Calabria e su diverse altre irregolarità relative alla
gestione della cassa di Palazzo San Giorgio.

Scopelliti viene convocato dai magistrati della Procura di Reggio Calabria con un avviso di comparizione a febbraio 2011. E il 10 marzo successivo, nel pomeriggio è seduto nella stanza del procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza. A fargli una serie di domande è contestazioni formali ci sono anche il procuratore Giuseppe Pignatone ed i pm Sara Ombra e Francesco Tripodi. Il Governatore è accompagnato dai suoi legali, gli avvocati Nino D'Ascola e Aldo Labate.

Sarà questo il primo interrogatorio di Scopelliti, cui viene contestato il reato di abuso d'ufficio. Nei mesi successivi l'ex Sindaco di Reggio Calabria verrà ascoltato nell'ambito di una nuova contestazione mossagli dal pool di magistrati che indaga sul "caso Fallara": Oltre all'abuso, Scopelliti sarò indagato per quello che può essere sintetizzato in "falso in bilancio".

Ma torniamo a quel 10 marzo. Secondo il racconto fatto agli inquirenti reggini l'ex sindaco firmava centinaia di documenti dei quali tuttavia non conosceva i contenuti.

In qualità di sindaco - dice il Presidente della Regione - ho firmato tantissimi atti e preciso che gli stessi mi venivano sottoposti in notevole
quantità all'interno di faldoni sicché li sottoscrivevo senza leggerne il contenuto confidando, ovviamente, nella professionalità e responsabilltà dei funzionari competenti.

Così avveniva sempre, anche per gli atti che provenivano dall'Ufficio della Fallara. Quando i magistrati ricordano a Scopelliti che l'avvocato
Franco Zoccali, suo capo di di gabinetto prima e city manager poi, aveva riferito che gli atti della dottoressa Fallara venivano direttamente sottoposti alla firma del Sindaco direttamente dalla stessa, l'ex primo cittadino smentisce catogoricamente: Ribadisco che gli atti atti a firma della Fallara seguivano lo stesso iter degli altri.

Su questo è insomma categorico, Il sindaco non aveva alcun rapporto particolare con la manager dell'Ufficio Finanze, anche se i due si conoscevano da bambini ed era stato lui stesso a nominarla dirigente in quanto persona di propria fiducia.

L 'ultimo contatto tra Scopelliti e la Fallara risale quindi al 2 novembre 2010. E' in giorno in cui gli esponenti del PD Demetrio Naccari e Sebi
Romeo organizzano una conferenza stampa per denunciare il fatto che la dirigente si sarebbe autoliquidata circa 700 mila euro in qualità di componente della commissione tributaria provinciale.

La notizia è esplosiva. E Scopelliti, ne chiede conto alla protagonista. Dopo averla chiamata senza ricevere alcuna risposta le Inviai un SMS dal seguente tenore approssimativo: "Dimmi cosa c'è di vero nella conferenza
stampa". Rlspose: "Sì è tutto vero". Le replicai che avrebbe dovuto spiegarmi e lei mi rispose che si vergognava, al che replicai che si
sarebbe dovuta vergognare prima".


 

 

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