Naccari, Greco e Nava: sull’ambiente la Regione ha fallito

Basta morti da inquinamento, a quando le bonifiche?

pubblicato su [mnews.it] il 29/08/2013


Polistena (Reggio Calabria) 29/08/2013 - «Dobbiamo stimolare questi amministratori a fare scelte migliori per i cittadini, poiché il saldo di questo governo regionale è finora ampiamente negativo». L'esponente renziano del Pd e consigliere regionale Demetrio Naccari Carlizzi lo ha voluto rimarcare partecipando al convegno tenutosi a Polistena ed avente come tema “La rigenerazione urbana e lo sviluppo sostenibile nella Piana di Gioia Tauro”, che ha avuto come promotori il gruppo di Progetto Polistena, come moderatore l’esponente Michele Spanò e co- relatori il prof. Silvio Greco, già Assessore regionale all’Ambiente nella giunta Loiero, e la prof.ssa Consuelo Nava del direttivo Pd, architetto e docente universitario. E, proprio da Greco è arrivata la dura reprimenda sull’operato in tema ambientale della Regione.

Nell’ interrogarsi su quali siano le condizioni di sostenibilità dell’area pianigiana, ha voluto porre l’accento su diverse problematiche cha ancora attanagliano i comuni calabresi: fogne che mancano, depurazione scadente quando non assente, trattamento dei rifiuti speciali, discariche ancora non realizzate e ricadute negative del porto di Gioia sull’hinterland, specie sull’agricoltura ancora molto sofferente. Per non parlare della balneazione su cui è stato particolarmente critico. «Sarebbe il caso che l’Arpacal ci mettesse davvero il naso piuttosto che parlare solo di mucillaggini, che sono cosa diversa dagli scarichi fognari. Peraltro, i dati sulla qualità delle acque balneabili sono fermi a maggio…» ed ha aggiunto: «benché gli ecosistemi naturali di questa regione siano compromessi, finora, nessuno ha dimostrato interesse».

Quando ha toccato il tema rigassificatore, il prof. Greco così si è espresso: «se ci fossero le opportune garanzie ambientali potrebbe davvero essere un’occasione seria di sviluppo, ma ad oggi nessun dato è stato reso disponibile». Quindi l'aspro rimbrotto circa le mancate bonifiche che compromettono la vivibilità del territorio: «vorrei sapere cosa c’è sotterrato sullo Zomaro ed alle pendici dell’Aspromonte. Perché ci si deve occupare solo di project financing e di questo non se ne deve parlare? La Calabria pur non avendo un sistema industriale presenta i grossi problemi ambientali dei più sviluppati sistemi industriali. E questo lo dico non per fare cattiva pubblicità alla mia terra, ma perché non possiamo continuamente piangere un morto per famiglia».

Gli ha fatto eco Consuelo Nava, parlando dei ritardi stratificati che la Calabria ha accumulato e che ne rallentano lo sviluppo. «Ci si è occupati più delle città degli eventi che di quelle dei servizi, e non si è avuto riguardo per il territorio. In Calabria c’è un serio problema di regresso demografico solo in parte sopperito dagli immigrati che riabitano aree a rischio spopolamento. Occorrono interventi strategici e strutturali la cui responsabilità dev’essere condivisa tra tecnici, politici e cittadini». E, sul porto di Gioia: «E’ chiaro che se fallisce il porto, fallisce il territorio. Ma con davanti una proiezione di sviluppo e dietro il degrado, questo è parso un progetto fallimentare a priori. Il sud non può essere un nord al contrario. Mi domando quando sarà possibile avere in Calabria una legge-quadro per il territorio?»

A chiudere, Naccari: «il nostro territorio ha un’enorme bisogno di rigenerazione urbana. Ce lo suggerisce anche l’Europa. Intanto la Regione presenta un avanzo di bilancio di ben 5 miliardi di €, secondo l’ultimo consuntivo. Il che vuol dire aver fallito ampiamente sul fronte della gestione della spesa. Governare oggi non è solo un’operazione di potere. Perché, alla fine, dai risultati si devono trarre le conseguenze. Qui c’è stata l’assenza di una seria governance ambientale, tant’è che del rigassificatore, sulla Piana, rimarranno solo gli aspetti negativi», e proponendo la sua ricetta ha chiosato « occorre dire basta ad un governo regionale di fuori corso e di risulta. La verità è che bisogna governare su processi misurabili».

Nel corso del dibattito sono anche intervenuti il sindacalista Vanni della Uil- Trasporti provinciale che ha parlato della grave mancanza di controllo sul territorio, in particolare riferendosi alle zone costiere gioiesi alla foce dei torrenti Budello e Petrace e nella zona Ciambra, dove insistono vere e proprie discariche a cielo aperto nella più assoluta indifferenza; Giovanni Laruffa, che ha parlato di una situazione ecologica nella Piana a dir poco drammatica, di una qualità dell’ aria compromessa, almeno stando alle centraline di rilevamento, e del problema annoso dei trasporti pubblici carenti e deficitari, sbottando: «qui c’è una incompatibilità umana prima che ambientale – ha asserito il capogruppo di PnC – su cui si dovrebbe ragionare seriamente»; il cittadino ed imprenditore Domenico Cristofaro, ha sollevato proprie rimostranze sul tema dell’urbanistica comunale – a suo avviso - non accortamente gestita, ed al contempo ha auspicato l’avvento di «amministratori illuminati e visionari» che possano cambiare lo stato di fatto.

Quindi, Gaspare Sapioli, del circolo Pd di Maropati, il quale ha argomentato su un interrogativo essenziale: «siamo davvero ancora in grado di fermare lo scempio che si sta consumando sul territorio?»

 Giuseppe Campisi

 

 

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