Interrogazione incidente Ospedale di Cosenza

a cura di Demetrio Naccari Carlizzi e Carlo Guccione

Con riferimento al decesso del sig. Ruffolo Cesare avvenuto in data 4 Luglio 2013 nell’Ospedale di Cosenza a seguito di una emotrasfusione i sottoscritti consiglieri regionali Demetrio Naccari Carlizzi e Carlo Guccione

PREMESSO

Che, in merito, il Presidente dell’Ordine dei Medici di Cosenza attesta, fra l’altro, una carenza di personale nei Sevizi trasfusionali

Che, parimenti, tale carenza è anche affermata dai vertici aziendali dell’AO di Cosenza (Corriere della Calabria on line 12 Agosto h. 23.01)

Che il direttore generale dell’AO di Cosenza, Gangemi, ha affermato che

-         “non c’è alcun nesso tra la situazione del centro trasfusionale e quella morte (del sig. Ruffolo)” (Corriere della Calabria on line 12 Agosto h. 23.01)

-         “l’80% del vulnus dipende dal direttore della struttura” (Corriere della Calabria on line 12 Agosto h. 23.01)

Che il 30% delle criticità rilevate nell’audit del Settembre 2012 dalla specifica commissione di controllo sono considerate “gravi” e per la loro risoluzione l’AO di Cosenza aveva 14 giorni di tempo dalla data di notifica del verbale

Che per la risoluzione delle restanti criticità l’AO di Cosenza aveva 30 giorni di tempo dalla data di notifica del verbale

Che il sottosegretario alla Salute, Fadda, in risposta a specifica interrogazione parlamentare sul decesso del sig. Ruffolo ha affermato, fra l’altro:

-         “le non conformità sono risultate ancora presenti” e “potrebbero aver determinato la causa dell’evento in questione”  (Corriere della Calabria on line 7 Agosto h. 16.14)

Che il direttore generale dell’AO di Cosenza ha inteso rassicurare i cittadini affermando che “il sangue che c’è all’Annunziata è assolutamente sicuro, tra l’altro le sacche oggi arrivano da altre regioni” (Corriere della Calabria on line 12 Agosto h. 23.01)

Che risulta una totale inerzia, in tutta la vicenda, anche da parte del Dipartimento Tutela della Salute, unico organismo legittimato, anzi obbligato, ai controlli ed alle verifiche dell’operato dei direttori generali

Che nell’atto aziendale dell’ AO di Cosenza di recente validato dalla Regione  il Sevizio trasfusionale non risulta potenziato a fronte, invece, del potenziamento di altri sevizi di valenza molto più territoriale ed impropri con la funzione di un hub deputato al trattamento delle emergenze/urgenze nonché al di fuori dei LEA

Che da notizie di stampa si apprende il permanere di una grave situazione di rischio per la salute pubblica derivata dalle gravi criticità nel Servizio trasfusionale dell’ AO di Cosenza ancora oggi presenti a causa della totale inerzia del direttore generale nel rimuovere le sopradette criticità accertate da ben tre ispezioni ed esistenti da oltre dieci mesi nonostante un evento sentinella ed un decesso
 
Che il sottosegretario Santelli si professa “amica del Ministro Lorenzin” e, affermando di “aver visto le carte” (Il Quotidiano” 14 Agosto pag. 9) annette le responsabilità del decesso ai sub Commissari governativi in contrasto con lo stesso direttore generale Gangemi che, invece, annette l’80% della responsabilità al Primario del Servizio trasfusionale (Corriere della Calabria on line 12 Agosto h. 23.01)

Che il direttore generale Gangemi afferma che si dimetterà solo “se glielo chiederà il Presidente Scopelliti” con il quale è noto il rapporto amicale

CHIEDONO

1.  Di conoscere a che titolo e per quali motivi il Servizio Trasfusionale dell’AO di Cosenza è stato, di recente, privato di un dirigente medico trasferito ad altra unità operativa, peraltro non di natura clinica

2.   Di sapere se nel piano di deroghe al blocco del turnover il direttore generale Gangemi abbia richiesto medici da dedicare al servizio trasfusionale o abbia privilegiato figure meno importanti tipo medici specialisti in odontostomatologia

3.  Di conoscere di quanti e quali formali richiami/contestazioni/addebiti di responsabilità/sanzioni sia stato oggetto da parte della direzione generale dell’AO il direttore del servizio trasfusionale dal Settembre 2012 (data del primo audit della commissione) al Luglio 2013 (data del decesso del sig. Ruffolo)

4.  Di sapere quali siano state le azioni adottate dal direttore generale dell’AO dal Settembre 2012 (data del primo audit della commissione) al Luglio 2013 (data del decesso del sig. Ruffolo)

5.  Di sapere se l’acquisto di sangue da altre Regioni (e la consequenziale perdita di credibilità che allontanerà dalla nostra Regione le casa farmaceutiche che producono emoderivati attraverso l’acquisto di plasma) sia da considerare un ulteriore successo della gestione del Commissario Scopelliti

6.  Di sapere se il Commissario ad acta, sulla base di quanto affermato dal sottosegretario alla Salute, voglia continuare a tenere al vertice dell’AO di Cosenza lo stesso direttore generale nominato, in modo del tutto irregolare, con un decreto sottoscritto esclusivamente dal direttore generale del Dipartimento, Orlando, e dallo stesso Scopelliti senza la firma dei due Sub Commissari governativi

7.  Di sapere se di fronte a precisi report (ed altrettanto precise leggi) i rapporti di natura amicale prevalgano sugli interessi generali della tutela della salute pubblica facendo sì che gli autori di omissioni ed inerzie permangano ai loro posti giusto in virtù dei rapporti amicali con chi li ha designati e se, pertanto, in Calabria ci si debba affidare sempre al potere di supplenza della Magistratura relegando la buona politica a chiacchiere ed impegni mai rispettati

8.  L’invio alla Commissione consiliare “Sanità” del Consiglio regionale, da parte del Ministro della Salute, delle “carte” lette dal sottosegretario Santelli in quanto il Consiglio regionale rappresenta il massimo organo politico della Regione e, in una vicenda così grave ed importante per la tutela della salute dei Calabresi, ha il diritto di essere messo a conoscenza quanto meno alla pari del sottosegretario al Lavoro Santelli.

 

 

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