Chi è il vero nemico dei precri amministrativi dell'ASP?

Noi non siamo contro la regolarizzazione dei precari

CHI E’ IL VERO NEMICO DEI PRECARI AMMINISTRATIVI DELL’ASP?

L’obbligo della sospensione dei contratti del personale non sanitario delle Asp calabresi non è una questione sollevata a caso per fare sterile polemica, piuttosto uno degli obiettivi perseguiti nel Programma Operativo 2013 – 2015 redatto dalla Regione Calabria e presentato a giugno scorso  in prosieguo del Piano di Rientro. Per essere più precisi  a pag 122 del programma 10 con riferimento alla  gestione del personale, il testo normativo prevede esattamente la “  sospensione del conferimento/rinnovo incarichi ex art. 15-septies del D.Lgs. 502/1992 e s.m.i. fino a realizzazione della riduzione dei posti letto ai sensi dell’art. 15, comma 13, lett. c), D.L. 95/2012.

Dunque quanto da noi richiesto nelle interrogazioni nel merito al Presidente della Giunta Regionale discende da questa norma che non può e non deve essere disattesa. Le nostre argomentazioni sono sempre state in riferimento ai contratti del personale non sanitario, giammai indirizzate a medici o infermieri, di cui circa 50 unità hanno già ottenuto la proroga contrattuale. Inoltre i motivi per i quali i precari amministrativi ( che in tutto saranno un paio di unità) non possono avere la proroga dei contratti sono diversi e validissimi.

Intanto l’Azienda Sanitaria non possiede una pianta organica né tantomeno atti aziendali validi poiché sono stati bocciati dalla Regione stessa. Inoltre ci troviamo in completa assenza di una programmazione della stabilizzazione e dunque di fronte ad una errata impostazione della soluzione del problema. Noi non siamo contro la regolarizzazione dei precari, tanto è vero che, durante la precedente legislatura, abbiamo fatto una legge ad hoc poi impugnata. Successivamente la Regione ha presentato altre tre leggi nessuna delle quali andata a buon fine. Per tornare al momento attuale, chi dice di voler bene ai precari amministrativi prorogando illegittimamente i loro contratti, di fatto vuole solamente tenerli al guinzaglio, additando chi chiede il rispetto delle regole come nemico. Così non è, se si considera che tenere questi professionisti sotto scacco significa quasi costringerli a firmare atti che, altrimenti, non avrebbero ami convalidato. Noi ci auguriamo per l’immediato futuro una corretta gestione della problematica, ma se il Commissario ad Acta dovesse continuare a non volere risolvere il problema nel prossimo mese di settembre gli proporremo una soluzione corretta al problema.

Demetrio Naccari Carlizzi

Consigliere Regionale Partito Democratico

 

 

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