Il caso Magna Grecia

Naccari ribatte ai manifestanti e spiega che si tratta di un prestito di soli 3 mesi

Egregio Sindaco,

dopo le sconcertanti, nonché strumentali, polemiche sulla presunta spoliazione del Museo della Magna Grecia della nostra città, intendo qui chiarire definitivamente alcuni aspetti della vicende che, forse, aiuteranno a condurre il dibattito in corso sul binario corretto.

Prima di entrare nel merito, vorrei solo invitarTi a focalizzare l’attenzione sui numerosi, quanto reali, problemi proprio perché vissuti dai cittadini sulla propria pelle, piuttosto che cavalcare, a fini nemmeno elettorali (ma elettoralistici), fantasiose battaglie in nome di una in difesa a oltranza dello sviluppo della città, violato, a parer vostro, dal trasferimento al Museo di Mantova, per soli 3 mesi, di 3 importanti reperti custoditi a Palazzo Piacentini.

Nobilissimo intento, per carità. Non fosse altro che per condurre una battaglia occorre, come condizione necessaria, individuare un ben preciso nemico o avversario. Condurre battaglie a piede libero, senza un substrato che regga l’intero impianto accusatorio, risulta essere esercizio assai ricorrente quanto usurato alla scadenza di una tornata elettorale come quella che ci accingiamo a vivere.

Mi meraviglia il fatto che proprio chi propugna, a ogni piè sospinto, il riscatto e il sostegno dello sviluppo di Reggio utilizzi, alla prima facile occasione, il nome della Città per perseguire intenti propagandistici anche, come nel caso delle ultime trovate, teatrini e sit-in per manifestare contro chi, con i fatti, intende promuovere, oltre i soliti confini della provincia reggina, l’immagine e il patrimonio culturale della Magna Grecia.

Voglio, per questo, sottolineare che l’esposizione di alcuni dei pezzi più importanti dal Museo di Reggio Calabria a “Palazzo Te” a Mantova, lungi dall’essere “un attentato contro la civiltà magnogreca”, costituisce piuttosto un importante momento di valorizzazione delle opere nonché dei Musei che ne sono depositari. Trovo poi eccessivo il disappunto che l’Amministrazione Comunale, che rappresenTi, ha gonfiato aprioristicamente senza cedere il passo alla consapevolezza che il prestigio delle opere prestate risulterà accresciuto dall’essere state selezionate per una mostra di rilievo internazionale ed esposte accanto a tanti altri capolavori in un pur brevissimo Museo dell’antica Bellezza.

E’ deludente che si mistifichi una prassi normale nell’organizzazione di mostre internazionali. La mostra di Mantova è il risultato di prestiti che vengono dai più prestigiosi musei del mondo come il Louvre, il British, il museo di Berlino, di Francoforte, Vienna, di Dublino, di Leida, Monaco Madrid e i musei Vaticani. Che il museo di Reggio partecipi è un’occasione di promozione per la nostra città e appare chiaro a chi non abbia un fine perverso che né a Londra, né a Parigi, né a Berlino, né a Roma né nelle altre sedi di musei , nessuno ha pensato di organizzare alcun sit in di protesta. Se solo ci si ferma a ragionare sui fatti c’è da arrossire a questo comportamento che è da ritenere pedestre e forse per qualcuno in malafede.

Sai benissimo, poi, che il periodo di esposizione delle opere in questione al Museo di Mantova avrà la durata di soli tre mesi (la mostra terminerà il 6 luglio prossimo) senza compromettere, in alcun modo, la fruizione dei reperti da parte dei turisti in visita nella nostra Città nel periodo veramente di massima affluenza. Le opere torneranno presto ad essere esposte nel Museo Nazionale di Reggio Calabria come negli altri musei.

Trovo fuori luogo la polemica anche in ragione del fatto che il prof. Salvatore Settis, nostro illustre conterraneo e curatore del Museo Civico di Palazzo Te, di Mantova, oltre che appassionato conoscitore della Magna Grecia e della Calabria, non ha alcun intento di porre in essere un atto contrario alla valorizzazione del patrimonio archeologico magnogreco.

Stesso discorso per il Ministro Rutelli. La cui attenzione per la Calabria archeologica è sotto gli occhi di tutti. Non solo per le provvidenze economiche elargite a beneficio del Museo con lo stanziamento di ben 16 milioni di euro per la sua riqualificazione, ma anche dall’assegnazione alla Calabria di alcune importanti opere restituite dai musei americani. Parlo non solo dell’Askòs bronzeo a forma di sirena, ma anche dell’Anfora Attica a figure rosse con Atleti, attribuita al ceramografo Eutimide.

A tutto ciò si aggiunge anche lo “scranno onorario greco”, con un’iscrizione inedita che verrà esposto proprio a Palazzo Piacentini dopo che la soprintendenza della città ha concordato lo scambio con l’organizzazione di Palazzo Te a Mantova.

Ti voglio ricordare, infine, che lo stesso ministro Rutelli in una delle sue visite in città ha promesso, anche con la tua collaborazione, l’intervento sul Museo nazionale della Magna Grecia. Tale intervento, storico nel settore, può veramente contribuire a rilanciare il ruolo della città di Reggio in Italia e nel mondo, con evidenti ricadute di carattere economico, soprattutto nel settore turistico.

Ti chiedo, proprio sulla scorta di questi progetti ed interventi di queste ambizioni, rispetto ai quali anche la Regione Calabria sente di assumersi pieno carico, di lavorare assieme. Mettendo al bando provincialismi e mistificazioni di sorta che, con un pericoloso effetto-boomerang, possono, dopo fiammate emotive, soltanto nuocere alla crescita della Città, che abbiamo a cuore entrambi.

Demetrio Naccari Carlizzi

 

 

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