Devolution leghista, c'è chi dice no
Demetrio Naccari interviente sulla scelta di Reggio
Redazione
Dichiarazione di Demetrio Naccari sulla visita del ministro Calderoli al Sindaco di Reggio Calabria
“Nel celebre saggio “Dei delitti e delle pene” non si era arrivati ad una tutela così raffinata del condannato tale da descrivergli le modalità attraverso le quali si realizzerà l’esecuzione della pena. Per colmare quella che nel XXI secolo era diventata una vera e propria lacuna sono intervenute due tra le menti più raffinate della cultura giuridica italiana: Roberto Calderoli e Giuseppe Scopelliti.
A Reggio, grazie all’incontro di ieri, inizierà il tour del Governo per spiegarci di che morte civile perirà il Sud. Le regioni del Mezzogiorno e le stesse aree deboli del centro Italia sapranno, infatti e finalmente nei dettagli e dalla viva voce dei leader del centrodestra in che modo, grazie alla Devolution, perderanno ingenti risorse finanziarie, dovranno tagliare servizi e ridurre il sistema di protezione sociale. La smetteranno così di infastidire le genti di nota derivazione celtica e ariana e saranno grate a Calderoli ed a Scopelliti di cui conserveranno un delicato ricordo negli anni a venire.
Certo non mancano nello stesso polo di centro destra esponenti che non hanno compreso, certo per ignoranza o ingenuità, la bontà della riforma Bossi-Berlusconi-Tremonti. Personaggi come Fisichella (istruttivo il suo libro contro il federalismo devolutivo) Casini, Tabacci, lo stesso Follini che da tempo non perde occasione di dimostrare la sua contrarietà ad un provvedimento di cui accetta di discutere solo perché obbligato da un’alleanza che va sempre più stretta a lui e agli italiani.
E’ ora di chiarire anche a Ciampi, al mondo imprenditoriale rappresentato da Montezemolo, a tutte le organizzazioni sindacali, alla comunità scientifica italiana, al centrosinistra, alle popolazioni del Mezzogiorno che è un diritto che poggia sul superiore interesse di una coalizione (!) e di alcuni suoi uomini interrompere questa idea storica dell’unità sociale del Paese e questa pretesa, a quanto pare insensata, della coesione fra i territori più e meno avanzati.
Scopelliti poi avrà modo di spiegare ai reggini ed ai calabresi come farà la Calabria a guardare al futuro, sublimata da nove anni di governo di centrodestra, con un quarto della popolazione al di sotto della soglia di povertà, con un sistema di infrastrutture che poggia sulle zecche come mezzo di locomozione. Saranno allora chiari i benefici effetti del federalismo fiscale che ci farà certamente più ricchi e forti pur consentendo alle regioni realmente forti di trattenere interamente le proprie entrate fiscali senza cedere nulla alla perequazione a favore delle regioni deboli.
A nulla è servita, a quanto pare, la lezione di Santa Trada dove, grazie alla schiacciante vittoria del centrosinistra alle regionali e al conseguente cambiamento degli equilibri numerici nella conferenza Stato-Regioni nonchè alla caparbietà del presidente Loiero, si è riusciti a contenere la perdita per la Calabria di trasferimenti statali ad appena 6 milioni di euro nel triennio ed a sbloccare risorse per 250 milioni già trattenute dal Governo Berlusconi. Ciò è stato possibile perché ancora la proposta della Devolution non è legge dello Stato e grazie all’impegno rigoroso di rappresentati politici che credono nel proprio ruolo e nella responsabilità verso la propria terra.
Gli esponenti del polo di destra dovrebbero a questo punto tirare le somme di questa tragica avventura e abbandonare un percorso prima di assumere anch’essi e loro malgrado colpe storiche.
Ometto ogni altra considerazione di equità, ma mi chiedo se non sia arrivato il momento in cui mettere da parte logiche di schieramento e fair play anglosassone perché tutti spieghino con passione civile alla gente cosa sta avvenendo”.
Demetrio Naccari Carlizzi
Dipartimento Mezzogiorno della Margherita
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