Comune di Reggio, le mazzette dirottate a Malta

E' il nuovo inquietante filone investigativo su cui lavora la Procura della Repubblica

Comune di Reggio Le "mazzette" dirottate a Malta

E' il nuovo inquietante filone investigativo su cui lavora la Procura della Repubblica

Reggio Calabria

Fiumi di denaro provenienti indirettamente dalle casse dell'amministrazione comunale di Reggio Calabria spiccavano il volo verso Malta; lì venivano fatti "transitare" all'interno dei casinò dell'isola anglosassone per poi essere
investiti nel mondo finanziario maltese. È questa la clamorosa ipotesi alla quale starebbero lavorando i magistrati della Procura della Repubblica di Reggio Calabria nell'ambito del cosiddetto "caso Fallara".

Si tratterebbe di un filone dell'inchiesta che ha scosso già da diverso tempo le stanze di palazzo San Giorgio. La parte concernente gli investimenti finanziari effettuati sull'isola di Malta sarebbe contenuta all'interno di un documento redatto dalle forze dell'ordine e già consegnato ai magistrati reggini. Il meccanismo sarebbe semplice ed allo stesso tempo ingegnoso e coinvolgerebbe dei soggetti particolarmente vicini alla precedente amministrazione comunale di
Reggio Calabria, all'epoca guidata da Giuseppe Scopelliti, oggi presidente della Regione. È bene sottolineare che, secondo quanto trapela, il filone d'indagine sarebbe davvero nella sua fase embrionale e al momento non contemplerebbe
alcun soggetto nella qualità d'indagato. Solo un'ipotesi tutta da approfondire, dunque, ma che sembra essere suffragata da elementi concreti in mano agli inquirenti.

somme indebite

Partirebbe tutto da qui: da somme che trovano la loro fonte originaria in pagamenti non dovuti, ma erogati ugualmente dal Comune. Una pratica che somiglia tantissimo a quella messa in atto nell'ormai famoso "caso Fallara". E che questa nuova ipotesi di reato sia finita all'interno del fascicolo concernente le autoliquidazioni indebitamente effettuate dall'ex dirigente al settore finanze e tributi ne sarebbe l'ulteriore conferma.

Tali somme, che ammonterebbero a cifre con diversi zeri, secondo quanto avrebbero ricostruito gli investigatori, sarebbero poi giunte materialmente sull'isola di Malta. Ma perché è stato scelto proprio il piccolo Stato che si trova al centro del Mediterraneo? È presto detto: l'amministrazione comunale di Reggio Calabria aveva avviato un progetto per lo studio della lingua inglese rivolto ai giovani reggini che avrebbero potuto raggiungere !'isola ex colonia
anglosassone, approfondire gli studi e godere delle bellezze che la zona offre.

Un'iniziativa meritoria e che ha permesso anche un incremento notevole dei voli da e per l'aeroporto di Reggio Calabria, grazie alla presenza proprio della compagnia di bandiera Air Malta che, con i suoi aeromobili, fa la spola tra
l'isola, Reggio e Roma e viceversa. Un'intensificazione notevole dei rapporti tra le due realtà del Mediterraneo.

"riciclaggio" al casinò

Utilizzando tali voli, alcuni soggetti avrebbero portato delle ingenti somme sull'isola con destinazione casinò. Pare che in un caso, addirittura, un soggetto vicino all'amministrazione comunale sia stato pizzicato con una valigia piena di soldi ed in procinto di partire per l'isola. Lo stesso sarebbe stato poi controllato negli uffici delle forze dell'ordine. Che le case da gioco siano un luogo spesso scelto da chi ha intenzione di riciclare il denaro di provenienza non propriamente lecita è ormai cosa risaputa.

Nel passato sono stati diversi i casi in cui anche delle organizzazioni malavitose ne hanno fatto uso. Ma qui si sarebbe su un piano totalmente differente e slegato da qualsivoglia realtà riconducibile alla criminalità organizzata. Va ricordato che siamo solo nel campo delle ipotesi, basate su un meccanismo che, per quel che è dato sapere, se rispondente al vero sarebbe semplice ma ingegnoso: i soggetti in questione avrebbero portato dei soldi all'interno di un casinò, simulato delle vincite, consegnato i denari provenienti dalla Calabria e incassato i soldi "puliti" dello stesso casinò. Il tutto con una percentuale sulla somma che sarebbe stata trattenuta da qualche addetto infedele.

investimenti a Malta

Tali somme, dunque, sarebbero state la base per poter effettuare degli investimenti di natura finanziaria sull'isola. Sempre dalle ipotesi trapelate, pare che vi siano stati interessi nel campo degli alberghi, dei casinò stessi e di un albergo interno ad un casinò. Si ipotizza addirittura che qualche investimento possa essere stato fatto pure in quote della compagnia aerea Air Malta, ma questo è un dato tutto da verificare. Nulla di illecito, sia chiaro, nell'investire dei soldi in attività finanziarie o immobiliari, ma il punto al vaglio degli inquirenti è quello di capire l'origine delle somme utilizzate per effettuare gli investimenti stessi.

In sostanza, dunque, le società presso le quali sono stati investiti i capitali non sono assolutamente coinvolte nella vicenda. Ci sarebbe invece un personaggio chiave residente a Malta che avrebbe svolto il ruolo di punto di riferimento strategico con i soggetti reggini. Una sorta di referente in grado di fornire adeguata assistenza.

scenario inquietante

Dal "caso Fallara" (come si ricorderà la donna si suicidò lo scorso mese di dicembre dopo settimane di polemiche fortissime) ci si sposta adesso su un altro filone che appare ancor più particolare e che potrebbe riservare a breve sviluppi decisamente clamorosi. Di certo c'è che, come ribadito in precedenza, quella a cui starebbero lavorando i magistrati della Procura di Reggio Calabria guidati da Giuseppe Pignatone è una vicenda che potrebbe aprire scenari inquietanti sulla gestione dei soldi all'interno di palazzo San Giorgio.



Un suicidio da "indagare"

REGGIO CALABRIA Sono le 23.58 del 16 dicembre scorso quando Orsola Fallara afferra il telefono cellulare e chiama il 112. Chiede aiuto. Ha appena ingerito dell'acido muriatico. Vuole suicidarsi. Poi ci ripensa. Si trova sulla banchina del porto di Reggio Calabria. Viene soccorsa e sottoposta a diversi interventi chirurgici. Tutto inutile: spira pochi giorni dopo all'interno degli ospedali "Riuniti". Una morte che ha sconvolto tutti quella dell'ex dirigente al settore finanze e tributi. Una morte strana che, seppur accertata dal punto di vista giudiziario con un'inchiesta che ha confermato in modo chiaro che si è trattato di suicidio, lascia alcuni margini oscuri circa le motivazioni che l'hanno condotta a compiere questo estremo gesto.

La vicenda parte da un esposto presentato in procura dall'ex assessore regionale al bilancio Demetrio Naccari Carlizzi e dall' ex consigliere comunale Sebi Romeo. I due denunciano l'autoliquidazione di somme non dovute quale consulente esterno dell'amministrazione comunale da parte della Fallara, lei che era dirigente dell'ente di palazzo San Giorgio. Ne nasce una polemica infuocata che porta alla convocazione di diverse conferenze stampa. L'ultima è quella che la stessa Fallara effettua il 16 dicembre, poco prima di togliersi la vita. È un momento nel quale la donna chiede scusa per quello che è accaduto. E lo fa riferendosi al presidente Scopelliti in particolare. Poco dopo quell'accorata
conferenza, in cui non erano mancati dei riferimenti che lasciavano trasparire qualcosa di non detto, l'auto della Fallara viene forzata e da lì vengono asportati alcuni documenti che la donna custodiva all'interno.

Qualche ora dopo, Orsola prende la vettura si reca al porto e ingerisce l'acido muriatico. Dalla sua morte molte cose sono accadute sotto il profilo giudiziario, soprattutto con l'iscrizione nel registro degli indagati per abuso d'ufficio del governatore Giuseppe Scopelliti, all'epoca sindaco di Reggio. Ora giunge questo nuovo potenziale terremoto che potrebbe squassare ancor di più una già difficile situazione all'interno di palazzo San Giorgio dopo l'invio degli ispettori, ai quali, tra l'altro, pare sia stato dato un supplemento d'incarico per accertare ulteriori elementi dopo i 130 milioni di euro di disavanzo trovati durante l'ispezione. Di certo c'è che Orsola Fallara ha portato con sé molti più segreti di quelli che si possono immaginare. Lei che, rimasta da sola, ha deciso di morire facendosi corrodere dall'acido, quasi a voler cancellare ogni traccia di ciò che custodiva.

Consolato Minniti - Calabria Ora 16/06/2011

 

 

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