Calabria, tante scosse ma poche risorse nel bilancio regionale
i capitoli di spesa relativi alla prevenzione debbono fare i conti con le ristrettezze economiche
Redazione
Pubblicato su il [sole 24 ore] il 26/10/2012
A leggere il bilancio 2012 della Regione Calabria, i capitoli di spesa relativi alla prevenzione, alla difesa e al consolidamento in una terra altamente sismica, debbono fare i conti con le ristrettezze economiche che colpiscono tutte le amministrazioni.
La voce più consistente – pari a 53,4 milioni – mette insieme risorse vincolate non solo per i rischi sismici ma anche per quelli da frana, esondazione ed erosione costiera.
Nell'area dedicata all'uso e alla salvaguardia del territorio si trova un'altra spesa vincolata: per gli interventi diretti ad accrescere la sicurezza, la realizzazione di reti di monitoraggio e previsione, la creazione di consenso sociale e infine – ed è la cosa più importante – il censimento, la verifica sismica, l'adeguamento e il miglioramento sismico degli edifici pubblici. Ancora una volta, dunque, una voce omnicomprensiva per la quale nel 2012 sono stati messi a disposizione 3,6 milioni (sui 158,8 complessivamente destinati al potenziamento delle politiche abitative). Per avere un parametro di riferimento basti pensare che per adeguare alle recenti e ferree norme antisismiche un corpo di un grande presidio ospedaliero sono necessari circa 2,5 milioni.
Ancora risorse vincolate per realizzare interventi infrastrutturali connessi alla riduzione del rischio sismico: anche in questo caso 3,6 milioni ai quali se ne aggiungono 1,2 per la prevenzione.
Per l'adeguamento antisismico degli edifici scolastici, ancora risorse vincolate e trasferite dallo Stato: 5,2 milioni.
Molte sono le voci – per decine di milioni annui – che riguardano le quote di ammortamento per i mutui contratti con la Cassa depositi e prestiti, relativi agli eventi sismici che, ad esempio, colpirono la provincia di Cosenza nel 1998.
A queste cifre si aggiungono altre somme disperse tra i vari capitoli di spesa (ad esempio 350mila euro derivanti dall'adeguamento delle infrastrutture idriche) e quelle che vengono impegnate e/o erogate dalle amministrazioni locali (Province e Comuni).
Risorse – spiega al Sole-24 Ore Demetrio Naccari Carlizzi, ex assessore al Bilancio della Regione Calabria nella precedente Giunta di centrosinistra «comunque assolutamente insufficienti. L'opposizione in consiglio regionale lo sta dicendo da tempo».
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