I gravi fatti di Reggio Calabria impongono di assumere una chiara e decisa azione politica

L’inglorioso naufragio del cosiddetto Modello Reggio

I gravi  fatti di Reggio Calabria, così come i fenomeni di corruzione che stanno emergendo in tutta Italia costituendo una vera e propria emergenza democratica, impongono anche al Pd calabrese di assumere una chiara e decisa azione politica.

Condividiamo la necessità espressa, da ultimo, nella riunione di Lamezia di avviare, in Consiglio Regionale, un’iniziativa incalzante nei confronti della Giunta, in considerazione dell’inglorioso naufragio del cosiddetto “Modello Reggio” che Scopelliti e la sua maggioranza volevano imporre come ispiratore dell’azione amministrativa regionale.

In particolare il Pd deve chiedere, con urgenza, che si faccia chiarezza sulle scelte assunte da Scopelliti alla Regione e che hanno riguardato soggetti che hanno avuto precise responsabilità nelle note vicende della Città di Reggio Calabria.

Per questo chiediamo che la delegazione del Pd calabrese in Consiglio Regionale si faccia promotrice, con maggiore incisività, di un’azione che accerti  in che misura il nefasto “Modello Reggio”  abbia preso piedi  nella vita regionale, nelle aziende, negli enti e nelle fondazioni regionali.

Oltre a questo, per rispondere ad una forte esigenza di razionalizzazione e di ridimensionamento dei costi della politica, ispirata da ragioni etiche e dal rispetto del grave momento di crisi che vive il Paese e ancor più una regione come la Calabria, chiediamo  che il Gruppo del Pd si faccia promotore di un’azione finalizzata ad abbattere i costi della macchina amministrativa e della politica.

Chiediamo pertanto che il Pd avanzi in Consiglio Regionale  le seguenti proposte:

  • Riduzione del numero dei componenti esterni delle strutture speciali del Consiglio e della Giunta con l’eliminazione almeno di un componente tra segretario e responsabile amministrativo;
  • Riduzione del budget di missione delle strutture speciali;
  • Riduzione del 70 % del finanziamento dei gruppi e sua definizione su base forfettaria  e non legata al numero dei consiglieri. Rendicontazione e controllo in capo al dirigente dell’area gestione;
  • Riduzione del numero dei consulenti degli assessori;
  • Riduzione del numero dei consulenti del Presidente della Giunta regionale;
  • Riduzione del numero dei consulenti del Consiglio Regionale e dell’Ufficio di Presidenza;
  • Eliminazione degli esperti previsti dalla L.R.N. 13/96;
  • Riduzione del numero dei componenti dei consigli di amministrazione delle società partecipate e delle società in house da 5 a 3 e nomina di un amministratore unico nel caso di consigli di tre membri;
  • Nomina obbligatoria di dirigenti regionali senza la previsione di alcuna indennità aggiuntiva per le fondazioni;
  • Obbligatorietà del parere del dirigente del Bilancio per la copertura della spesa per le proposte di legge;
  • Erogazione dei contributi da parte della Giunta, dei dirigenti e dell’ufficio di presidenza e del presidente solo a seguito di avviso pubblico ai sensi della legge 241/90 e s.m.i.;
  • Riduzione drastica delle spese di rappresentanza della Giunta dei presidenti e dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio;
  • Riduzione del 10 % costante per 3 anni del fabbisogno e conseguentemente del bilancio del Consiglio Regionale.

I comitati calabresi

MATTEO RENZI ADESSO !

 

 

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