C’è aria di vendetta

D’improvviso spunta fuori una cena in cui c’è anche l’ex assessore regionale a tavola con il boss

D’improvviso spunta fuori
una cena in cui c’è anche
l’ex assessore regionale
a tavola con il boss
Lampada. Ma è roba vecchia
che sta in un’ordinanza
(Infinito) che è trita
e ritrita. E allora perché
questo colpo basso
proprio ora?

pubblicato su Mezzoeuro il 28/07/2012

di Domenico Martelli

Alla pagina 497 dell'immensa ordinanza Infinito (quasi 1000 pagine) c'è il box che vedete in pagina. Ad un certo punto si dà conto della presenza di Demetrio Naccari Carlizzi a cena, tra gli altri, con il boss Lampada. Un capitoletto a sé, peraltro sottolineato dai giudici perché proprio in quel paragrafo si fa riferimento a una presunta imbeccata
che "il giudice" (Giglio) avrebbe dato di lì a poco al boss. Punto. Il resto del contenuto è stato ritenuto dai giudici irrilevante anche perché l'inchiesta Infinito oltre ad essere pubblica è piuttosto datata nel tempo. Questo non vuol dire che non si possano aprire sempre da un momento all'altro nuovi filoni ma allo stato altri indagati non se ne intravedono. Tuttavia all'improvviso nei giorni scorsi "il Quotidiano della Calabria" apre niente di meno che l'edizione regionale del giornale proprio con la presenza di Naccari a quella cena. Una non notizia vecchia di mesi spacciata per iendito e per di più come frutto di un'informativa piuttosto segreta degli inquirenti quando invece, come potete leggere in pagina, quella cena sta stampata nell'ordinanza che di segreto, e di nuovo, non ha nulla.

Ma perché tutto questo? Può essere questo solo frutto di una svista o di una sottovalutazione della memoria storica dei lettori e degli addetti ai lavori? N altro quotidiano di rimbalzo, "Calabria Ora", ricorda al "Quotidiano" il giorno dopo, con tanto di foto delle pagine, che nel dicembre dello scorso anno anche loro hanno dato conto di quella cena e che spacciarla ora per inedito è quanto meno grottesco. Ma la notizia, vera, non è nemmeno questa. Quella cena sta nell'ordinanza Infinito che è a disposizione da mesi e mesi di tutte le redazioni. E allora, perché il cazzotto dei giorni scorsi a Naccari?

Le risposte possono essere tante e ognuna ha la sua buona percentuale di rischio all'interno per cui, come promemoria, vale la pena solo ricordare ai più che Naccari è uomo politico assai in vista a Reggio negli ultimi tempi. E non solo a Reggio.

È indubbiamente lui, giusto per esempio, il protagonista del caso Fallara. Assieme a Sebi Romeo ha marcato quotidianamente il governo Scopelliti dell'epoca e c'è da immaginare che s'è fatto largo collezionando non poche antipatie nel corso dei mesi. La magistratura, sul caso Fallara, ha fatto il suo corso e continuerà a farlo ma è indubbio che Naccari ha contribuito e non poco con la produzione e la pubblicizzazione di dati e documenti contabili dell'amministrazione comunale di Reggio. È di pochi giorni fa il rinvio a giudizio di Scopelliti e questo vale solo per dimensionare la posta in gioco piuttosto che per sottolinare strane concidenze.

Naccari è poi anche un test chiave di Why not che proprio fra qualche ora dovrebbe emettere le prime sentenze importanti. In particolare è sua, perché all'epoca molto informato sui fatti in commissione Bilancio, la testimonianza fondamentale che offre un'interpretazione molto chiara su come sono andati i fatti a proposito del famigerato emendamento della grande distribuzione, quello della presunta corruzione elettorale che vede coinvolti big della regnanza dell'epoca Loiero più un pezzo portante dell'imprenditoria nostrana.

Naccari insomma è l'uomo giusto per avere tanti nemici quante zizzanie ha seminato in giro e questo nulla toglie ad una cena che se non è casuale è certamente imbarazzante. Il problema è però che al momento nessun magistrato gliene ha chiesto conto nelle sedi giuste. Ogni tanto glielo chiedono i giornali ed è proprio questo che sorprende e colora di sospetti la faccenda.

 

Mezzoeuro su naccari

Pubblicato il 16/08/2012

 

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