Alla convention della Margherita, Naccari giudica fallimentari i primi 9 mesi del centro destra

I sogni e il disincanto della realtà

Marco Minniti: vedo una città in declino, dobbiamo evitare derive pericolose

Pino Toscano Gazzetta del Sud Sabato 15 febbraio 2003.


"Dall'illusione della fiabesca campagna elettorale al disincanto dell'amara realtà". L'affermazione con la quale Demetrio Naccari Carlizzi apre la convention organizzata dalla Margherita e conclusa dall'on. Marco Minniti, è un po' il filo conduttore di una iniziativa che già nel titolo dava l'idea precisa della posizione dell'ala dell'Ulivo facente capo a Francesco Rutelli: "Nove mesi di non governo, promesse mancate e scelte sbagliate". D giudizio nei confronti dell'aniministrazione di centrodestra guidata da Giuseppe Scopelliti è netto. In questi nove mesi il bilancio del governo comunale della Casa delle libertà è fallimentare.

Nel giorno di San Valentino, gli "Innamorati di Reggio" si riuniscono all'Excelsior e partono all'attacco della giunta, sciogliendo la riserva formulata all'ano dell'insediamento della formazione amministrativa nata dalle elezioni del maggio scorso. Fa da apriprista ai commenti la proiezione di un video, curato da Vetere e Parisi della Sinistra giovanile, che posa l'occhio sulle aree cittadine più degradate per denunciare "la cupa cappa calata su Reggio". Naccari ironizza: "Scopelliti ha lavorato per noi, dovremmo essergliene grati, ma naturalmente ne prendiamo atto con amarezza", il leader della Margherita passa in rassegna una serie di questioni, dal decreto Reggio ai Bronzi, dall'igiene alla manutenzione, dal Teatro all'aeroporto, dal decentramento alla trasparenza, sulle quali l'esecutivo avrebbe lasciato molto a desiderare.

Ma quello che Naccari considera il padre di tutti i vizi è proprio il metodo di governo, definito inaccettabile perché, a suo parere, denota un deficit di democrazia: "Prima si decide, poi si pensa. La virilità del gesto imperioso è superiore all'intelligenza delle sue conseguenze". Di fronte a tutto ciò, occorre una reazione vasta: "il futuro della città non è un problema che riguarda solo la politica". Nino Marciano, presidente della Confesercenti, premesso che "Il commercio ha retto nonostante Scopelliti", rimprovera al primo cittadino l'atteggiamento tenuto nei confronti dei precari del Comune che sono scesi in piazza per rivendicare la loro stabilizzazione: "Questo sindaco, pur avendo fatto l'assessore regionale al Lavoro, non conosce l'Abc delle relazioni sindacali". La riproduzione dei Bronzi? "L'hanno decisa quattro amici al bar".

Perché, si chiede Marcianò non si pensa a valorizzarli con pacchetti turistici, facendo cessare intanto lo scandalo di un aeroporto nel quale volare costa tre volte di più? Il tiro al bersaglio prosegue con Franco Malara, esponente provinciale delle Acli: "Alle elezioni il centrodestra ha mandato un messaggio equivoco, presentando la omologazione dei governi come un valore. In realtà registriamo un. modello di gestione di tipo aziendalistico a tutti i livelli. E, qui a Reggio, Alleanza Nazionale svolge il ruolo di guardiano ortodosso del partito-azienda". Antonio De Gaetano (Prc) contesta a Scopelliti l'approccio ai problemi dei giovani Lsu-Lpu: "Tratta i lavoratori come se fosse il padrone". Quasi in contemporanea, a Palazzo San Giorgio è in corso la seduta consiliare.

Massimo Canale (Pdci) è convinto che il Polo stia facendo strame delle interrogazioni del centrosinistra. Poi eccepisce la scelta adottato dalla giunta nell'ambito dell'area Affari legali e contenzioso: "Era stato inaugurato un sistema che in un anno aveva dato frutti eccellenti, quello cioè di affidare le attività difensionali dell'ente ai professionisti interni. Il progetto è naufragato con la decisione di rivolgersi a legali esterni, tutti dell'album di famiglia dei partiti della coalizione di centrodestra". Il tessuto produttivo della città s'impoverisce sempre di più, annota il segretario provinciale della Cisl. Cosimo Piscioneri, che sgrana il rosario della crisi cui hanno dato una grossa "mano" Telecom, 'Ferrovie, Poste e, naturalmente, Governo e Regione.

Ma la cosa più preoccupante, sottolinea il sindacalista, è che questa spoliazione avviene nell'indifferenza generale". Purtroppo "il Governo è sordo, il Comune non ha un'idea di sviluppo e... cosa ci si può aspettare da una Regione che fa pagare ai calabresi, unici in Italia, il dieci per cento di bollo in più per la cattiva politica dell'esecutivo Chiaravalloti?". Eppure c'è bisogno di uno scatto per fermare questa concezione di potere come comando. E "i cittadini, se sono innamorati di, Reggio, devono farsi sentire". Tocca a Sebi Romeo e il consigliere di "Uniti per la Città" non risparmia frecciate alla maggioranza di Palazzo San Giorgio. "Avevano detto: faremo della periferia un salotto. Invece hanno fatto del centro una periferia".

È un periodo buio, sibila Michelangelo Tripodi, capogruppo del Pdci in consiglio regionale: "La stessa vicenda dei Bronzi non è una scelta casuale, ma denota il fastidio con il quale la giunta Chiaravalloti guarda alla nostra città. Del resto, il governatore ha spudoratamente dichiarato che metà dei reggini è ottusa. Dimenticando che una buona parte di quegli "ottusi" l'ha fatto vincere.

L'esecutivo regionale non ha idee, progetti e programmi. Basti pensare che in tre anni, proprio nel settore della formazione e dell'occupazione, a lungo cu: rato da Scopelliti, sono stati "investiti" soltanto otto milioni di euro per le nuove iniziative previste dal Por e finanziate con i Fondi sociali europei". Allora? "E necessario rialzare la testa, veniamo da anni di sconfitte ma abbiamo il dovere di guardare avanti. Anche per onorare il grande lascito di Italo Falcomatà". E siamo alle conclusioni di Marco Minniti.

Il leader dei Ds osserva la sala strapiena e ne trae un primo motivo di conforto. "È una iniziativa molto bella. Evidentemente siamo sulla strada giusta, vede una città in decimo, e questo esige uno sforzo poderoso del centrosinistra, che mai come in questo momento deve evitare di dividersi tra i "se" e i "ma" (il rilievo è pertinente, essendo noto che gli "attaccanti" dell'Ulivo non si passano la palla e, così facendo, difficilmente possono andare a rete con azioni personali ndr). Abbiamo fatto bene ad aspettare prima di dare un I giudizio.

Non siamo un'opposizione che ingiuria là maggioranza. Però oggi. dopo nove mesi, il quadro è chiaro. La luna di miele tra il centrodestra e la città è finita, forse anzi non è mai cominciata. Esorta Scopelliti a fare il sindaco di Reggio in assoluta autonomia, affrancandosi dalla soggezione verso gli uomini di governo e soprattutto da esponenti come Gasparri: "Mi è rimasta . Impressa una sua intervista, nella quale, alla domanda di i dare un consiglio ai calabresi, rispose: "rubare di meno e lavorare di più". Io non so i chi frequenta Gasparri, ma so che nessuno ha mai osato dire cose del genere della Calabria e dei calabresi". I guasti della Casa della Libertà, comunque, non autorizzano i l'Ulivo a nicchiare. Di qui l'appello alla coesione: "Dobbiamo stare insieme per preparare la città di domani".

In sintesi

  • Nino Marcianò
    "Il commercio ha retto nonostante Scopelliti".
  • Franco Malara
    "Registriamo una gestione di tipo aziendalistico".
  • Antonio De Gaetano
    "Il sindaco tratta i lavoratori da padrone".
  • Massimo Canale
    "I legali del Comune sono nell'album di famiglia della Cdl".
  • Cosimo Piscionieri
    "Il tessuto produttivo della città s'impoverisce sempre di più".
  • Sebi Romeo
    "Avevano detto: faremo della periferia un salotto. Invece hanno fatto del centro una periferia.".
  • Michele Tripodi
    "La vicenda dei bronzi non è stata una scelta casuale. Rientra in una precisa strataegia della giunta regionale contro Reggio".
[Leggi] l'intervento introduttivo di Demetrio Naccari.

 

9 mesi non governo video documentario

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