Reggio, all’assemblea cittadina Pd

l’on. Minniti avverte: La città balla sulla plancia di comando del Titanic

di Damiano Praticò - 29/10/2011 - [Strill.it]

“Le forze sane della città per uscire dalla crisi”. Era questo il titolo della significativa assemblea cittadina tenutasi stasera

presso la Sala Green di Palazzo Campanella e realizzata dal Pd di Reggio Calabria per “pretendere un sussulto di responsabilità collettivo”, come lo ha definito il deputato reggino Pd Marco Minniti, di fronte alla grave crisi finanziaria che sta attraversando il Comune di Reggio Calabria.

L’assemblea ha ricordato in apertura, proprio tramite le parole di Minniti ed un minuto di silenzio, l’odierna scomparsa del docente di letteratura latina presso l’Università di Messina Giuseppe Comerci, ex consigliere comunale e militante del Pci: “Ha passato la vita in punta di piedi” – il ricordo di Marco Minniti – “Oggi ci sentiamo più poveri sia politicamente sia come reggini. In un momento così complicato, un pensiero mite come il suo sarebbe stato ciò di cui la città avrebbe avuto bisogno. Ci sentiamo interrogati a lungo, prima di inaugurare la serata, se limitarci o meno a questa commemorazione. Poi abbiamo pensato che Peppe avrebbe voluto che noi continuassimo. Il modo migliore per ricordarlo, allora, è realizzare questa iniziativa”.

In riferimento alla difficile situazione in cui la città di Reggio si trova attualmente, Minniti non è stato tenero verso i presunti responsabili politici: “Stiamo ballando sulla plancia di comando del Titanic” - utilizzando una metafora storica dagli accenti drammatici – “Se passano altri tre mesi in queste condizioni, la partita è perduta per sempre”. Davanti ai consiglieri comunali Giuseppe Marino, Giuseppe Falcomatà e Nicola Irto, l’ex consigliere comunale Seby Romeo, l’on. regionale Demetrio Battaglia e l’ex prefetto De Sena, l’on. Minniti ha definito “ultima chiamata” l’assemblea cittadina odierna: “Siamo preoccupati perché stanno pagando un prezzo drammatico innanzitutto le famiglie ed i lavoratori dei quartieri della città. Le cifre numeriche di un bilancio in dissesto” – ha affermato – “non danno chiaramente un senso al disagio sociale. Davanti ad un’ipotetica dichiarazione di dissesto finanziario” – ipotesi ventilata, qualche volta, dall’opposizione in Consiglio Comunale” - non è semplice paghino direttamente i responsabili: su questo punto” – ha precisato Minniti – “bisogna attendere”. “Ci hanno rimproverato” – ha continuato – “di essere nemici della città. Ci hanno intimidito politicamente perché da un anno e mezzo dicevamo la verità. Il senso di riuscita di questa assemblea è che c’è un partito, il Pd, che non si è fatto intimidire. Abbiamo continuato a dire la verità. Adesso, quello che dicevamo è testimoniato da autorità indipendenti. Dire quelle cose per tempo,” – punzecchiando la Giunta Arena – “sarebbe stato un atto d’amore per la città. Non pretendo” – ha aggiunto Minniti – “chiedano scusa, ma tutto è ormai chiaro davanti all’opinione pubblica: se non ci muoveremo rapidamente, faremo la fine della Grecia entro poche settimane! Si vada in Consiglio comunale e si faccia un’operazione verità. Fare finta di non capire, ormai, è la cosa peggiore che possa capitare”.

Per Minniti il tracollo finanziario è “la prova della fine di un sistema che ha arricchito interessi privati con soldi pubblici. La balla con cui la maggioranza dice ‘abbiamo debiti perché si è registrato un grande processo espansivo cittadino’ è fuori dalla realtà. C’è gente che non percepisce lo stipendio da dieci mesi. L’unica fase espansiva che la città ha conosciuto” – ricordando la Primavera reggina – “è stata quella della Giunta Falcomatà che si è conclusa, tra l’altro, senza un euro di debiti”. Minniti ha infine lanciato una proposta concreta per far convergere l’opposizione politica a Palazzo S. Giorgio con le forze sociali, protagoniste, tra l’altro, dell’iniziativa odierna, che si stanno muovendo dentro la cittadinanza per un’opinione pubblica reggina sempre più matura:  “Dobbiamo concludere questa nostra iniziativa creando un tavolo permanente con le forze sociali della città. E’ il primo dovere di un Pd e di un centrosinistra liberi ed autonomi, aventi in una mano la forza della responsabilità e nell’altra la forza della verità e della critica”.

I lavori dell’assemblea cittadina erano stati precedentemente avviati da Seby Romeo: “L’iniziativa di stasera non è a sé stante, anzi inaugura un lungo ciclo di incontri per la città. E’ un’assemblea cittadina” – ha detto Romeo – “non solo per dire cosa pensa il Pd, ma soprattutto per far esprimere liberamente le forze sane della città, tutta quella Reggio che sta dentro la crisi e vuole dalla politica delle risposte. Abbiamo notato in questi giorni” – ha continuato Romeo – “una forte reazione della società civile tramite comitati ed associazioni. A loro sarà dato ampio spazio in questa assemblea, dato che, soltanto grazie al contributo delle forze sane della città, si potrà uscire dalla crisi”.

E sono stati molti, infatti, gli interventi da parte di rappresentanti del mondo della società civile, del sindacato e di altri partiti politici: Giuseppe Carrozza, operatore del Terzo Settore, Pino Zito a nome di Cgil-Cisl-Uil (“Quando c’è la fame, c’è la rivoluzione” – ha ammonito), Rita Libri di ‘Se non ora quando?’, Filippo Moscato in rappresentanza delle Acli reggine, Danilo Barreca per Rifondazione Comunista, Nino Mallamaci (Sel), il quale ha definito il Modello Reggio “metodo scientifico per utilizzare i fondi della collettività a fini personali e clientelari”.

Particolarmente combattivo il Presidente di Ethos Giuseppe Musarella: “Siamo ancora troppo delicati, stiamo usando guanti di velluto” – ha affermato Musarella – “con gente che per dieci anni ci ha derubato, ci ha ingannato. La parte sana della città ancora nicchia. Continuiamo a colloquiare con aria sommessa. Nessuno ha ancora parlato di legami con la criminalità organizzata, nessuno ha proferito la parola: ‘ndrangheta. Uno dei primi atti dell’Amministrazione Scopelliti” – ha ricordato Musarella - “fu proprio quello di denigrare soggetti vicini all’amministrazione Falcomatà. Questi signori, in dieci anni, hanno preso ed intascato i nostri soldi. Ed il peggio è che si vuole esportare questo modello in Calabria. L’esempio” – ha citato Musarella – “è la fonte del pensiero successivo. Diamo noi il buon esempio per il futuro”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, l’intervento del consigliere comunale Pd Giuseppe Falcomatà: “Si vergognino coloro che gettano fango sulla Primavera reggina”. “L’analisi delle casse comunali condotta dagli ispettori ministeriali” – ha detto Falcomatà – “mostra una città simile al Dorian Grey di Oscar Wilde. Ci guardiamo allo specchio, sembriamo belli, invece siamo una città malata. Quello che è stato fatto non si rivolge contro singole categorie, ma contro la città intera: alla Città devono chiedere scusa. Arrampicarsi sui numeri” – ha continuato – “non serve: quegli 80 milioni, di cui parla Arena, sono solo quelli che rilevano reati penali; sui 170 mancanti e calcolati dagli ispettori, invece, mancano i debiti di Sorical, delle società partecipate e tutti gli interessi maturati negli anni. Per cambiare, serve una nuova presa di coscienza culturale, serve la partecipazione della parte sana di Reggio”.

Demetrio Naccari Carlizzi ha ironicamente affermato che “il centrodestra, in questi anni, non solo ha rubato dalle nostre tasche. Ci ha tolto i pantaloni”. “E’ vero” – ha proseguito – “che spettano ad altri l’individuazione delle responsabilità penali, ma l’individuazione dei profili di responsabilità politica riguarda tutti noi. Il principale motore economico della città è il Comune di Reggio Calabria, il quale possiede rapporti con le imprese locali nell’edilizia e nei servizi. Credete che, quando tutto crollerà e sta già crollando, a qualcuno di essi importerà degli altri? Penseranno solo a sé stessi”.
Il consigliere regionale Demetrio Battaglia ha suggerito al Sindaco Demetrio Arena “la costituzione di parte civile del Comune di Reggio Calabria per tutti i procedimenti penali nei confronti di coloro che hanno commesso eventuali reati, così da dare un’indicazione politica netta rispetto al passato. Arena si assuma la responsabilità politica che deve avere un Sindaco. Il dissesto è ancora evitabile nella misura in cui lui saprà ricoprire il suo ruolo”.

 

 

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