Valeria Falcomatà: Io, violentemente attaccata solo perchè moglie o sorella di qualcuno

E' deriva culturale e umana

Ormai da tre anni sono ostaggio di un’azione studiata di denigrazione da parte di persone che in alcuni casi non conosco e che non mi conoscono, vittima di una vendetta trasversale le cui ragioni sono note e oggetto di una denuncia le cui vere e inconfessabili motivazioni emergeranno presto.

Sono, così, coinvolta forzosamente anche in un circuito in cui, non essendone parte, non posso difendermi. Non ho mai parlato con alcun giornalista né con alcun politico di una vicenda che tuttavia riemerge con andamento carsico e interessate scansioni.

Io ho invece deciso fin dall’inizio di avere un atteggiamento sobrio e rispettoso della magistratura, dell’opinione pubblica reggina, della mia storia personale; di difendermi dentro il processo e non dal processo, com’è giusto che facciano tutti i cittadini e soprattutto quelli che, come me, non hanno nulla da temere e molto da guadagnare da un esercizio sereno della giustizia; di affidarmi a due avvocati, ai quali confermo stima e fiducia, per seguirne tutte le indicazioni di carattere tecnico-giuridico che decidono.

Riconfermo oggi le mie scelte anche in fiduciosa attesa che questa storia si concluda. E si concluderà, io credo, contro quanti oggi scagliano contro di me sospetti, illazioni, frasi spezzate, manipolate e decontestualizzate, argomenti che non stanno né in cielo né in terra per costruire fragili suggestioni delle quali, alla fine dell’inchiesta, certamente non andranno fieri.

Mi permetto intanto di osservare che al di là del merito della vicenda sono stata ridotta ad oggetto di uso e consumo di una campagna mediatica di taluni che mirano con violenta determinazione a cancellare la mia persona, la mia storia, la mia individualità per farmi diventare “soltanto” moglie di qualcuno o sorella di qualche altro (condizione che rivendico con pienezza).

Solo dopo essere definita come appendice di altri – in dispregio a tutte le mie fatiche umane e professionali di soggetto – qualcuno si ricorda anche che sono Valeria Falcomatà. Mi pare sia questa una deriva culturale ed umana contro la quale le donne italiane, senza molte distinzioni, si sono battute in nome della civiltà che vorrei si affermasse non sporadicamente ma sempre, in ogni occasione, nel rispetto di tutte le persone.

 

 

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