Sui maxicompensi della dirigente interviene il consigliere di maggioranza, Falcomatà

Fallara, prime critiche firmate Pdl

Il Quotidiano - Domenica 7 novembre 2010 - Caterina Tripodi

A prescindere dalla legittimità degli atti la sua iniziativa è da reprimenda

«L'iniziativa assunta dalla dirigente Fallara è da reprimenda a prescindere dagli accertamenti sulla legittimità degli atti. La maggioranza si interroghi ed assuma posizioni chiare ed inequivocabili ».

Una critica diretta e netta che, stavolta, però, non arriva dal solito centrosinistra. Per la prima volta a criticare la dirigentissima, fedelissima di Scopelliti e padrona delle finanze della città, è direttamente un membro della maggioranza. Dal Pdl esce allo scoperto, Monica Falcomatà, che decide di mettere nero su bianco la propria posizione, proprio per non ingenerare futuri dubbi.

«In un contesto di crisi generale - puntualizza infatti la già delegata alle miste - e vista la situazione particolare delle finanze del Comune in cui si registra una carenza di liquidità a causa della quale gli operai ed i dipendenti delle miste hanno difficoltà a vedersi corrisposti i loro salari e stipendi con puntualità, le aziende, le imprese, le ditte nonché le cooperative vantano crediti talvolta consistenti e fanno fatica a far quadrare i loro conti, l'iniziativa assunta dalla dirigente dell'U.O. Finanze e Tributi è da reprimenda, e ciòal di là dei necessari accertamenti sulla legittimità degli atti, proprio per le modalità oltre che per il momento che richiederebbe, invece, una sana ed oculata gestione dei pochi fondi disponibili».
 
«Ogni scelta od azione, anche se resta personale- ricorda Falcomatà-deve essere effettuata avendo come principio quello esclusivo dell'interesse pubblico, conseguentemente su questo occorre che la maggioranza si interroghi ed assuma posizioni chiare salvaguardando la dignità delle persone». Un breve passaggio politico che probabilmente farà molto discutere lunedì in consiglio. La Falcomatà passa poi alle tradizionali posizioni del Pdl e ne ha anche per Demetrio Naccari, pur non nominandolo mai nel la sua nota afferma infatti:
«Basta pensare che l'unico depositario della verità sia sempre e comunque da identificare con ciò che dice il centrosinistra, essendo il centrodestra incapace di assicurarla. Non si tratta di questione morale, o meglio non solo!
Altrettanto vero è che già da tempo è iniziata una campagna denigratoria fatta di messaggi espliciti e mediati da un politichese becero, annunciando notizie roboanti sull'assunto che otto anni di buon governo del centrodestra nascondono misfatti ed affari! Tutto questo non è sicuramente da imputare all'agone politico e non rientra nel tradizionale e democratico confronto politico, ma è da ascrivere alla reazione scomposta di una parte del centrosinistra rispetto a vicende, ormai di dominio pubblico legate alla sanità. Del resto l'etica è dura disciplina in politica
 

 

 

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