Reggio, il Pd di nuovo all'attacco

Casse Comunali in dissesto, la Fallara non potrà mai restituire i soldi

‘’Chiediamo al sindaco Giuseppe Raffa di dichiarare lo stato di pre-dissesto’’.

Questo l’appello del Pd reggino al primo cittadino che si è presentato questa mattina nella sede dei gruppi consiliari di Via Giudecca, carte alla mano, per scagliare nuovi strali contro Orsola Fallara e l’amministrazione Scopelliti.

‘’Innanzitutto – ha detto il capo della delegazione Demetrio Naccari Carlizzi, affiancato dai colleghi Nuccio Azzarà, Seby Romeo e Gianni Minniti – va annunciato che Orsola Fallara ha preso in giro la città annunziando la restituzione del denaro sottratto, cosa che è impossibile, dato che comporterebbe una tassazione di quasi un terzo della somma totale.

E ha preso due volte in giro la città perché ha avuto, il 9 dicembre scorso, l’ardire di agire per vie legali per chiedere al Comune di pronunciare la legittimità del suo diritto a riscuotere le somme in oggetto’’.

‘’Questa – hanno proseguito gli esponenti democrat – è la dimostrazione delle menzogne di Scopelliti che qualche anno fa difese la Fallara in consiglio comunale, dopo averla nominata, salvo poi rinnegarla quando lo scandalo è finalmente venuto a galla’’.

La situazione debitoria del comune, scandalo Fallara a parte, è, sempre secondo il Pd, insostenibile. A dimostrarlo sarebbero, oltre alle certificazioni e i pareri di soggetti esterni come la Prefettura locale e il viceministro Giovanardi, varie scadenze che palazzo San Giorgio non avrebbe rispettato, comportando l’inasprimento della situazione fiscale e debitoria.

Sul famoso 770, ad esempio, il ritardo del comune sarebbe tanto grave da non comportare una semplice morosità, ma la presunzione di non presentazione della dichiarazione che ha ad oggetto il rendiconto degli incarichi esterni. Il risultato sarebbe una penale pari al 240% dell’importo inizialmente dovuto, un danno che si attesterebbe sulla cifra di varie decine di milioni.

Nemmeno il bilancio consuntivo sarebbe stato presentato dall’ente di Piazza Italia, comportando ulteriori sanzioni. Una storia travagliata quella del bilancio che, secondo Naccari e compagni, ‘’non è stato mai approvato né redatto, e quando è stato presentato un rendiconto esso si è rivelato fallace. Ma anche nella sua fallacia è stato valutato come grave da varie fonti esterne di controllo’’.

‘’Viviamo nella città di Giufà – ha esclamato Naccari – una città senza controllo e senza custodi, dove c’è un sistema di amministrazione finanziaria disastroso che comprende accumulo d’incarichi a favore dei soliti soggetti e anomalie come quella clamorosa delle trattenute Irpef dei dipendenti, sparite nel nulla o l’assegnazione del 2% sulle opere pubbliche sempre ad alcuni dirigenti come l’avvocato Barrile e la stessa Orsola Fallara ben al di fuori dei requisiti di legge’’.

Una fotografia sconcertante, quella scattata dal Pd alle casse comunali. Un Pd che rincara la dose annunciando: ‘’Sugli unici dati disponibili, quelli del 2008, ravvisiamo che sono stati sforati ben 5 parametri del patto di stabilità. Chiediamo pertanto al sindaco Raffa, di cui apprezziamo l’onestà nel procedere alla pur tuttavia insufficiente indagine interna, di dare risposte e di redigere un nuovo piano. In caso contrario saremo costretti a porre la stessa domanda alla Procura e alla Corte dei Conti’’.

Questo articolo è stato pubblicato su [Strill] a cura di Francesco Creazzo.

 

 

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