Gli Assessori Regionali Naccari Carlizzi ed Amato sulla questione Miramare

La Regione costituisce un esempio perchè adopera il suo patrimonio per lo sviluppo della comunità

«E' inaudito che il presidente di Federalberghi Calabria, Vittorio Caminiti, entri in questa querelle politica, assumendo un ruolo di parte sulla vicenda della vendita della nota struttura recittiva reggina "Miramare" e, peraltro, con delle dichiarazioni del tutto infondate che, visto il suo profilo, sono frutto di scarsa informazione".

Lo affermano, in una nota congiunta, l'Assessore Regionale al Bilancio, Patrimonio e Trasporti, Demetrio Naccari Carlizzi e l'assessore all'Agricoltura, Pietro Amato, secondo i quali il Presidente di Federalberghi, oltre ad essersi schierato da una parte, avrebbe dichiarato cose non vere: "La Giunta Loiero - sostengono infatti i due assessori - non sta perseguendo certi obiettivi di vendita del patrimonio immobiliare di sua proprietà, ma, viceversa e come i fatti dimostrano, opera per la loro rifunzionalizzazione, ponendo la massima attenzione ad usi consoni, e in defnitiva, per la valorizzazione degli stessi".

E giù con gli esempi: "Così  Così è per l’immobile “Camping degli Ulivi” sito a Reggio Calabria, dato in concessione al Comune di Reggio Calabria e lasciato in stato di incuria e di degrado, e così è per l’immobile ex-Ciapi sito in Catona di Reggio Calabria, di cui è stato approvato il progetto preliminare per la bonifica del sito interessato dalla presenza di amianto, e così per la “Casa del Forestiero” in Camigliatello Silano (CS), immobile occupato da terzi  per cui è stato disposto lo sgombero, o di altri immobili sparsi sul territorio regionale di cui non è questa la sede per farne un elenco. Ciò a dimostrazione della sensibilità che la Giunta Regionale pone sulla questione con l’intento di avvicinare il più possibile il bene ai cittadini che poi sono quelli che maggiormente lo “vivono”.

La Regione Calabria, a differenza di quanto incautamente affermato da Caminiti - continuano Naccari ed Amato - anche in attuazione di leggi regionali tendenti al ripianamento di situazuioni debitoria degli enti strumentali (ARSSA ed AFOR)  attraverso la dismisisone di beni, non ha proceduto alla vendita di alcun bene di rilievo.

Anzi risulta essere da esempio per l’attivazione di procedure finalizzate alla riappropriazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare. Nessun immobile di pregio è stato ceduto e a nessun titolo……ma anzi la Regione Calabria, adopera il suo patrimonio ai fini dello sviluppo della comunità su cui l’immobile insiste, senza trascurare l’inserimento del bene e della sua funzione  nel contesto ambientale che lo detiene e in modo tale da poter svolgere una utilità collettiva.

Dobbiamo, comunque, in ultimo e con  piacere constatare - osservano i due assessori regionali - che qualche perplessità la nutra pure lo stimato dott. Caminiti, dal momento che, per come ha dichiarato, egli stesso paventa il rischio della perdita di identità e della memoria storica dell’immobile “Miramare” nel caso in cui lo stesso venisse acquistato da una società straniera che lo potrebbe inserire in un circuito di “omologazione” rendendolo dunque “uguale ad altri” e sottraendone significato in ordine alle sue peculiarità e al contesto in cui si trova.

Infine non facciamo confusione tra enti diversi - concludono Naccari ed Amato - e non si cerchi di tirare in ballo la Regione per giustificare comportamenti amministrativi ben diversi tra loro e che nel caso di quest'ultima deve attenersi a principi di programmazione.

"Inutili quindi le strumentali chiamate di "correità" nella vicenda de quo solo e soltanto per giustificare scelte amministrative senza senso".

 

 

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