I sindaci a confronto

Una città per cambiare

Ancora notevoli spunti di riflessioni sono pervenuti dalla sessione tematica “Una città per cambiare – confronto tra sindaci calabresi” nell’ambito dell’iniziativa “Bridging the generational gap” che da ieri si sta svolgendo nella città di Reggio Calabria.

Al dibattito,  moderato dal senatore Sisinio  Zito, hanno  fornito le proprie riflessioni i sindaci delle città di Cosenza, Vibo, Lamezia e Crotone sviluppando una valutazione complessiva sul ruolo rivestito dai Comuni nel processo di cambiamento generale.

“Attualmente – ha esordito Zito – la Calabria si trova a percorrere un binario morto. Da questo presupposto allora è necessario avviare un processo capace di offrire prospettiva, soprattutto ai giovani. Un processo – ha proseguito ancora - in grado di fornire ai cittadini servizi adeguati.

Un processo di sviluppo fondato sulle nostre risorse e non sui trasferimenti centrali,  con la politica a fare da soggetto promotore di questa inversione di rotta nel segno del cambiamento. A margine dell’intervento Zito ha voluto sottolineare come in passato “messaggi forti di cambiamento son pervenuti proprio dai comuni”.

Il riferimento è all’esperienza amministrativa portata avanti da Italo Falcomatà nella città di Reggio Calabria “un esempio di cambiamento dal territorio – ha concluso Zito – postosi come valore aggiunto non solo per la città dello stretto ma per tutta la Calabria”. Il sindaco di Cosenza Salvatore Perugini ha posto l’accento su un cambiamento figlio di una reale interazione della classe politica, a tutti i livelli istituzionali, con cittadini e il tessuto sociale di riferimento in cui si generi coesione sociale e capacità progettuale autonoma e non imposta dall’alto”.

In una fase storica in cui le risorse diminuiscono e la domanda sociale aumenta, per il primo cittadino di Cosenza ”la capacità di programmazione amministrativa deve ancor di più mirare all’interesse collettivo e non del singolo segnatamente ad una maggiore sinergia tra i vari livelli di governo”.“Un cambiamento – ha affermato Peppino Vallone – il cui epicentro può essere proprio quello locale purchè le città abbiano un progetto serio di sviluppo che si colleghi alla Regione di cui fa parte”.

Antonio Sammarco, sindaco di Vibo Valentia ha poi evidenziato “le grandi difficoltà che i sindaci, specie dei comuni calabresi, registrano per via delle limitazioni imposte dai partiti politici, trascurando il fatto che una vera struttura può essere qualitativa solo se è libera da sovrastrutture. “Se vogliamo che la Calabria si diriga verso il cambiamento – ha concluso Sammarco - dobbiamo fermarci a riflettere su un buon momento di avvio di tale processo”.

Da Lamezia e dal proprio sindaco Gianni Speranza un contributo poi sul tema del federalismo fiscale che “nella propria essenza – ha affermato – contiene una grande ipocrisia configurandosi piuttosto come una forma di centralismo”. “Siamo di fronte ad un’azione che contribuisce a rendere più soli i comuni  con una decurtazione delle risorse da un lato e dall’altro, con la centralizzando la spesa, toglie ai comuni i propri poteri”.Da ultimo un riferimento alla politica che in Calabria “è più un fattore di conservazione e di autoreferenzialità piuttosto che di cambiamento”.

 

 

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