Comune J'accuse di Naccari e Canale: il centrodestra sperpera denaro pubblico
mentre i debiti incalzano
Redazione
Pino Toscano - Gazzetta del Sud - Reggio Calabria, 07.08.2003
La Cdl balla col bilancio
«L'esecutivo si è attribuito compiti di gestione che non gli competono»
La giunta municipale balla mentre il bilancio traballa. Pericolosamente. I debiti incalzano e rischiano di portare l'ente al collasso, ma la coalizione di governo non se ne avvede, impegnata com'è nelle manifestazioni estive.
L'accusa viene dal leader della Margherita, Demetrio Naccari Carlizzi, e dal consigliere dei Comunisti italiani Massimo Canale, che ieri hanno tenuto a Palazzo San Giorgio una conferenza stampa congiunta.
Naccari parte da un preambolo politico, rilevando che non è possibile rimanere in silenzio di fronte a quanto accade in consiglio comunale: «Conflitti interni alla maggioranza hanno talmente innalzato la litigiosità tra le componenti del centrodestra da determinare una situazione di diffusa ingovernabilità dell'amministrazione».
Nel merito: «Forza Italia si è spaccata al suo interno e la parte rimasta fedele al partito di Berlusconi polemizza ferocemente con il presidente del consiglio comunale. Sedute importanti dell'organo consiliare vanno deserte perché la maggioranza non riesce a garantire il numero legale.
Il sindaco e la sua giunta appaiono sempre più isolati e sembrano incapaci di realizzare il programma elettorale e gli interventi fissati nelle linee politico-istituzionali. Le rappresentanze del centro della Casa delle libertà, l'Udc in particolare, avvertono il disagio della precarietà e della confusione che caratterizza la vita dell'ente, fino al punto da chiedere con forza e ripetutamente una verifica che non arriva mai.
E, intanto, decisioni nevralgiche per la nostra città languono, irresponsabilmente sospese con rinvii sine die, in attesa di chiarimenti e ricomposizioni».
Venendo al bilancio, secondo Naccari ci troviamo di fronte ad una nuova magia della giunta Scopelliti, quella di spendere il denaro che non c'è, mentre la situazione finanziaria è ai limiti del dissesto: «Il richiamo in tal senso è venuto dallo stesso collegio dei revisori dei conti, unanimemente preoccupato per le sorti del Comune.
Eppure, come amministrazione Falcomatà, avevamo lasciato alle forze che oggi guidano la città un bilancio florido e in perfetto equilibrio, certificato con circa diciannove miliardi di avanzo delle ex lire.
Che si cerchi di mascherare la situazione, dopo tante spese e sprechi di denaro pubblico, nel tentativo di sopravvivere alla propria inadeguatezza, è un conto; ma che si giunga addirittura, come maggioranza, ad approvare variazioni di bilancio duplicando entrate e contro il parere dei revisori degli stessi revisori, non ce lo saremmo mai aspettati, specie a fronte dei guasti e delle distorsioni che tale operazione finanziaria produrrà sul futuro di Reggio. Stiamo parlando di quattro milioni di euro.
Inequivocabile il parere, non già nostro – potrebbe essere percepito di parte, benché chi ci conosce sa quanto siamo equilibrati nei nostri giudizi –, ma dei revisori: dette entrate sono fittizie perché “non costituiscono accertamenti di nuova maggiore entrata”.
E dunque Naccari si chiede, appunto, come farà la giunta a «spendere il denaro che non c'è». Il capo della minoranza eccepisce quindi la legittimità di alcuni atti amministrativi, con specifico riferimento ai contributi concessi a varie associazioni in vista di Reggioestate. Ma su questo versante Naccari lascia il centro della scena a Massimo Canale, esponente tra i più combattivi dell'opposizione (l'ultima sua iniziativa è stata rivolta a denunciare l'accordo Trebus, ritenuto un aumento mascherato del biglietto per il trasporto urbano da parte dell'Atam).
Canale, richiamandosi ad una sua recente interrogazione all'assessore al Turismo, Giuseppe Agliano, si chiede in particolare in base a quale norma lo stesso assessore abbia potuto subordinare la erogazione del contributo alla «insindacabile valutazione dell'amministrazione comunale» e quali sono stati gli indirizzi seguiti per la concessione, atteso che, «in mancanza di criteri oggettivi, la discrezionalità amministrativa invocata nella nota rischia di trasformarsi facilmente in arbitrio, con conseguente violazione del principio di imparzialità della pubblica amministrazione».
Bordate ancora più pesanti rivolge poi alle procedure adottate, che hanno tutto il sapore – dice – di una interferenza politica. Sul punto, Demetrio Naccari aveva interrogato il direttore generale osservando che «la giunta non è competente ad emanare provvedimenti gestionali».
Nel caso specifico, «l'impegno di spesa, ancorché viziato da incompetenza, da riferimento nel Peg ad un capitolo generico (“attività dell'ente a sostegno del sociale”) che non poteva nemmeno essere attribuito all'Ufficio di staff e che in questa formulazione non consente alcuna erogazione, specie nel modo adottato».
La conferenza prosegue con una raffica di rilievi alla giunta, che fanno concludere ai due esponenti del centrosinistra nel senso di un progressivo declino della giunta Scopelliti, «attraversata da perturbazioni politiche e da incidenti di percorso sul piano amministrativo». Nel Palazzo la vita è sempre più inquieta.
RC 07 08 03b
Pubblicato il 08/03/2005
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