E il partito riparte dai numeri
Costituita a Lamezia la Consulta dei Democratici
Redazione
Il tesseramento del partito non può essere slegato dalla costruzione di un percorso propositivo innovativo". Questa la premessa con al quale l'assessore regionale Naccari Carlizzi ha aperto la riunione di presentazione della Consulta Economica regionale del Partito Democratico.
Un organismo che parte in un momento politico delicato alla vigilia della chiusura del tesseramento e dello svolgimento delle primarie, in una fase che sta creando più di qualche grattacapo al segretario regionale Marco Minniti. "Un progetto ambizioso, di ampio respiro, che non può e non deve restare nel recinto del partito ma deve aprirsi alla società civile nelle sue articolazioni più ampie".
La Consulta dovrà quindi essere costituita da amministratori, studiosi, esponenti del mondo imprenditoriale e dai rappresentanti delle associazioni che operano nel mondo dell'economia. La premessa fondamentale è tutta nella necessità di aprire un confronto verso quelli che la pensano diversamente dagli orientamenti del Partito.
Una conditio sine qua non per Naccari Carlizzi che ha sottolineato l'importanza di dare inizio ad un nuovo percorso il cui obiettivo primario è quello di aprire la strada ad un nuovo modo di concepire la politica, la gestione della cosa pubblica e le dinamiche della economia regionale che rappresentano poi la base sulla quale mettere in piedi condizioni di migliore benessere sociale.
L'inizio operativo della Consulta è previsto a breve con la organizzazione dui una serie di focus sui temi specifici, centrati prevalentemente sullo studio dei punti di forza e delle criticità del sistema economico calabrese.
Naccari Carlizzi ha indicato poi una ulteriore funzione della Consulta: "è necessario costruire un sistema di documentazione in modo tale da mettere le indformazioni e le conoscenze acquisite a disposizione del mondo istituzonale con particolare riferimento agli amministratori pubblici".
Un programma ambizioso, quindi, la cui importanza è stata sottolineata da Armando Cirillo, membro del Ministero Ombra dell'Economia del PD: "questo è solo un punto di pèartenza che dovrà portare all'elaborazione di un nuovo meridionalismo. Il dualismo tra Nord e Sud essiste, è forte e va sconfitto attraverso una politica di superamento del divario economico ancora oggi drammatico.
E' sufficiente guardare ai dati dell'immigrazione giovanile per rendersi conto di quanto sia difficile la situazione: sono quindicimila i giovani che in dieci anni hanno lasciato la Calabria per trasferirsi altrove".
Una condizione ancora più pesante se si tiene conto dei dati sfornati da Cirillo sulla povertà: "il 19% delle famiglie calabresi vive con meno di mille Euro al mese e un altro 23% ha un reddito tra mille e millecinquecento Euro mensili".
Sulla stessa linea Cesare Marini, durissimo con la politica economica del Governio di Silvio Berlusconi :"oggi il Paese è guidato da uno degli esecutivi più ostitici al Mezzogiorno che la storia italiana abbia mai conosciuto. La presenza della Lega sta determinando distorzioni pericolosissime con conseguenze decisamente sottovalutate".
Il riferimento principale è indirizzato alla riforma federale dello Stato "è un progetto sbilanciato a favore delle Regioni del Nord con un livello di solidarietà nazionale bassissimo che porterà ad un peggioramento delle condizioni economiche del Sud".
Marini non è stato meno tenero nei confronti della classe politica calabrese "non possono nascondere che il problema principale che ha consegnato a Bossi l'alibi per la riforma federale è la pessima gestione della cosa pubblica da parte dei politici delle regioni meridionali, anche questo dovrà essere oggetto di studio da parte della Consulta".
di Antonio Chieffallo
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