Il candidato sconfitto annuncia un'opposizione seria e costruttiva

Naccari: giudicheremo dai fatti

Pino Toscano - Gazzetta del Sud - Reggio Calabria, 29.05.2002

Come si sente da sconfitto?

«Che il Polo della libertà abbia vinto non ci sono dubbi. Che io poi sia confitto sul piano personale è da vedere. In ogni caso il mio obiettivo in politica non è stato mai di vincere battaglie personalistiche, ma nel caso specifico di fare vincere la città».

Dove avete sbagliato come coalizione? Mi indichi, nell'ordine, tre possibili errori.

«Il primo fattore è nato all'interno della coalizione, che ha prodotto la fuoruscita dell'Udeur».
– Non era in alcun modo evitabile? «Mi pare sia l'unico caso in Italia di dissociazione dell'Udeur e quindi, almeno in astratto, serviva cogliere la loro disponibilità dichiarata a febbraio».

Andiamo avanti.

«Il Polo ha messo in campo un numero di liste superiore che ha sfiorato il 60 per cento dei voti. La mia coalizione si è fermata al 41 per cento».

Il terzo motivo?

«La tardiva indicazione ha di fatto prodotto delle occasioni perse in termini di organizzazione della campagna elettorale, che insieme alla modestia delle risorse finanziarie, specie se rapportata all'avversario, ha limitato la comunicazione pubblicitaria».

Siete stati accusati di usare in modo strumentale il nome di Falcomatà.

«Noi abbiamo votato in conseguenza della scomparsa di Italo. Noi eravamo la sua amministrazione. Altri hanno cercato in ogni modo, direttamente o indirettamente, di sporcare l'immagine di Falcomatà e la mia. Peraltro la proiezione esclusiva dell'immagine di Italo limitava il mio margine d'azione presso coloro che non mi conoscevano. Quindi addirittura da questo punto di vista posso aver subito un danno. Quello che è certo è che per noi Falcomatà ha rappresentato e rappresenterà sempre una bandiera in cui riconoscersi».

Lei ha preso il 4 per cento in più dello schieramento che la sosteneva e il suo avversario il 4 per cento in meno. Come interpreta questo dato?

«Questo dimostra il perchè di un risultato orientato proprio dalla forza delle liste del Polo e chiarisce come ci sia stato un numero significativo di elettori (circa cinquemila) che votando l'altro schieramento ha in ogni caso inteso dare il suo voto come sindaco a me, credendo in un progetto e in chi lo rappresentava».

Secondo lei ha influito il messaggio del centrodestra sulla “convenienza” di spostare il Comune, come la Provincia, sull'asse governativo nazionale e regionale?

«Il messaggio è stato accompagnato da atti come i provvedimenti sul Decreto Reggio e da tante promesse che, sinceramente, spero verranno mantenute. Certo la città non potrà dare fiducia all'infinito».

A proposito di promesse. Martinat ha annunciato che il Decreto Reggio sarà finanziato con 160 miliardi, Marzano che arriveranno 1.200 posti di lavoro...

«Martinat fingeva di non conoscere la legge 295 del 3 agosto 1998, con la quale il precedente governo ha rifinanziato il Decreto Reggio per quindici anni, con una cifra che consente l'assunzione di mutui per circa 70 miliardi l'anno. La copertura alla legge non è stata assicurata da questo governo. Martinat quindi, nel migliore dei casi, se provvederà a dare seguito alla promessa, darà un quarto di quello che già avevamo.

Quanto ai posti di Marzano, il ministro fa riferimento al contratto d'area che riguarda Gioia Tauro ed è stato approvato dal precedente governo, e al Patto territoriale da noi presentato e da loro ammesso a finanziamento mesi fa con enorme ritardo. Se queste sono le speranze per il futuro, mi pare un po' pochino. Ma, in ogni caso, vedremo e speriamo».

Che tipo di opposizione farete?

«Il nostro atteggiamento sarà sereno e costruttivo, ma fermo. Scopelliti ha il dovere di governare, noi il diritto di esprimere le nostre posizioni, opporci a quello che non condividiamo nell'interesse della città e svolgere la funzione di controllo».

Lei si dedicherà al ruolo di capo dell'opposizione?

«Io sono al servizio della città e faccio parte dell'opposizione. Teniamo alle nostre idee e al nostro progetto. Dall'opposizione sosterremo l'idea di città cresciuta in questi anni che avremmo voluto guidare dal governo. Se i consiglieri lo vorranno, io non mi sottrarrò alla responsabilità di guidare l'opposizione».

Il centrodestra sostiene che le casse del comune sono traballanti.

«Il Comune di Reggio è sano. Gli investimenti fatti in questi anni sono sostenibili. Non esistono alibi per nessuno, né motivi per non mantenere promesse elettorale».

Ci sarà nei prossimi giorni un passaggio delle consegne. Qual è il lascito alla nuova amministrazione?

«Noi consegniamo una città cresciuta e in cammino. I programmi in corso e i cantieri aperti saranno ancora per molto tempo l'alimento di questa crescita. Attendiamo dal sindaco Scopelliti la sua impronta e il suo progetto per continuare a cambiare in positivo la città. Su questo lo giudicheremo».

 

RC 29 05 2002

Pubblicato il 28/02/2005

 

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