Criteri riparto fondo sanitario regionale

INTERROGAZIONE n. 45 del 03/02/2006

In ordine ai criteri di riparto del Fondo Sanitario Regionale tra le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere

D. NACCARI CARLIZZI . Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla tutela della salute e alle politiche sanitarie e sociali
 
Premesso che:
 
che in data 20 dicembre 2005, si è tenuta una specifica seduta della 2^ Commissione bilancio del Consiglio regionale per l'analisi dell'andamento della spesa sanitaria in vista dell'approvazione del bilancio di previsione 2006 della Regione Calabria;nella stessa seduta era stato evidenziato che i criteri di riparto del Fondo sanitario regionale tra le Aziende sanitarie ed ospedaliere non erano proporzionali alle percentuali della popolazione residente e tanto meno rispondevano ad altri criteri che comunque fossero considerabili equi;lo stesso assessore, on. Lo Moro, nella medesima seduta affermava di basarsi fin dalla ripartizione 2005 alla spesa reale sostenuta dalle varie Asl ed Ao, criterio questo (peraltro ormai superato da tutte le normative nazionali, regionali nonché da diversi accordi della Conferenza Stato Regioni) che finirebbe per premiare con il sistema del
 
Per sapere:
 
a) di quale indirizzo politico siano espressione gli indicatori di cui al punto 8) del decreto 939/2005, elementi sostanziali nella motivazione del riparto, (delibera o provvedimento di indirizzo del Consiglio regionale o della Giunta regionale, disposizioni assessorili, etc.) ovvero se gli stessi siano criteri introdotti autonomamente dal Direttore generale del dipartimento sanità.

b) se la Giunta regionale, l’assessore alla salute o il Dipartimento abbiano approvato o predisposto i nuovi criteri di ripartizione del Fondo sanitario regionale per l’anno 2006 alle aziende sanitarie ed ospedaliere della Calabria;

c) se l’assessore non ritenga che tali criteri, alla base di riparti, non finiscano per incentivare un processo perverso che si risolve in una penalizzazione nei confronti delle Aziende più virtuose e per converso nei confronti delle meno virtuose in una istigazione a non rispettare i vincoli di bilancio.
 
 
03/02/2006  

 

 

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