Interventi in favore della viticoltura

Proposta di legge 100

RELAZIONE

La recente scoperta nella fascia fonico-reggina della Calabria, di un notevole numero di vitigni autoctoni che potrebbero discendere da varietà di viti di età magnogreca, pone le basi per lo sviluppo di un filone di ricerca nuovo e ricchissimo non solo a livello economico ma anche per quanto concerne lo sviluppo socio-culturale dell'area.

La scoperta contemporanea, nella stessa fascia geografica, di oltre settecento "palmenti" (le antiche vasche di vinificazione) di epoca greca, romana e bizantina e la scoperta della Villa di Casignana, come antico centro di raccolta del vino prodotto nelle ville romane presenti nel circondario, consolida l'unicità e peculiarità dello stesso territorio quale scrigno di un patrimonio vitivinicolo da studiare e consegnare al futuro dell'economia e della cultura europea.

Questo ritrovamento ha suscitato infatti l'interesse di un illustre esperto di archeologia molecolare, il prof Patrick McGovern, docente di antropologia presso l'Università della Pennsylvania nonché direttore del Museum Applied Science Center for Archaeology della stessa Università, che ha effettuato lo, scorso Settembre un sopralluogo del sito archeologico.

Tale riscoperto patrimonio, unico al mondo e che adesso diviene patrimonio di tutta l'Europa, diventa occasione irripetibile per lo sviluppo nella locride del settore vitivinicolo e getta ulteriori e più profonde basi affinché la leadership europea nel settore continui ad affermarsi per i decenni futuri anche attraverso la riconsiderazione delle ricchezze della tradizione enologica di questa fascia geografica che ha rappresentato un vanto nell'antichità.

In tale direzione si muove anche un progetto finanziato dalla Regione Calabria nel "Programma Operativo Regionale 2000/2006", primo passo di un lungo cammino verso la programmazione di interventi localizzati che devono necessariamente integrarsi tra di loro se vogliono produrre sviluppo duraturo.

Tale progetto, denominato "Il Giardino dei Vitigni Antichi" ed intrapreso dall'Associazione Nazionale Città del Vino che per la gestione operativa ha firmato una convenzione con la Cooperativa Valle del Bonamico, riguarda in particolare la valorizzazione di vitigni antichi ed autoctoni della Locride, in funzione di sviluppare conoscenze e produzioni enologiche in grado di creare condizioni favorevoli al rilancio dell'economia locale. "Città del Vino" è un'Associazione nazionale di 540 Comuni a vocazione vinicola.

Nasce nel 1987 da paesi e città che danno nome ad un vino, che producono nel proprio territorio vini a denominazione di origine o che comunque sono legati al vino per storia, tradizione e cultura.

I Comuni delle Città del Vino si distinguono per il loro impegno a favore di uno sviluppo economico e sociale rispettoso dell'ambiente e delle identità locali.

L'Associazione opera per la promozione e la valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche, artistiche, storiche e turistiche dei territori del vino compresi negli oltre 540 Comuni che aderiscono, coadiuvandoli nel favorire il loro sviluppo economico e sociale.

Per seguire la strada dei vitigni presenti in Calabria si deve risalire in tempi pre-ellenici, ellenici, romani e bizantini, ed attraverso un percorso a ritroso nei secoli ci si deve riportare all'origine della coltivazione della vite in occidente.

Una realtà che risale alle radici della migrazione della cultura della vite e del vino: dall'Asia attraverso la Grecia, la vite approda nella Magna Grecia dove pone le basi per divenire ciò che oggi la vite è in occidente: una opportunità economica, sociale e culturale.

Contemporaneamente, grazie alla ricerca ed alla passione di pochi cultori dell'economia agricola autoctona della Calabria ed in particolare della fascia jonico-reggina, si sono potuti forse recuperare nuovamente quei vitigni storici frutto di una terra che si rivela prodigiosa madre di un ricchissimo patrimonio botanico e viticolo. Forse con gli stessi vitigni si sono prodotti i primi vini del mondo occidentale: vini di altissima qualità quali il rinomato Calcino o il decantato Palmaziano.

Tali prodotti, che hanno deliziato per secoli gli Enotri, i Greci, i Magnogreci, e con i quali si premiavano gli atleti olimpionici, vennero poi ereditati dai conquistatori Romani che proprio per questo fecero della Calabria la terra di produzione dei vini distribuiti per tutto l'Impero. Una cultura questa del vino, che nei secoli ha visto i monaci basiliani in Calabria rinnovare e mantenere la tradizione colturale della vite in quella che si può definire come la terra delle uve.

Ed oggi, sulle orme dei monaci italo-greci, troviamo quale attore di questo progetto di sviluppo ed animazione territoriale, tra gli altri, la cooperativa Valle del Bonamico, azienda no-profit promossa dal vescovo di Locri-Gerace Mons. Bregantini. Tale cooperativa ha già sviluppato una piccola produzione di vino da vitigni autoctoni, conseguendo importanti e prestigiosi premi. L'occasione dell'impianto di un centro ricerche con ampio catalogo, studio del genoma dei vitigni e produzione di un vino storico diverrebbe volano per lo sviluppo locale.

Alla luce di quanto sopra riportato bisogna mantenere e rafforzare il primato economico che l'Italia detiene nel settore vitivinicolo. Un settore che rappresenta il collegamento della tradizione economica culturale e sociale della Locride con il resto d'Europa: la via del commercio nei secoli ha rappresentato il percorso concreto di avvicinamento dalla Calabria all'Europa.

RELAZIONE TECNICO-FINANZIARIA
Agli oneri derivanti dalla presente legge per gli impegni delle attività di: implementazione di un centro ricerche sui vitigni autoctoni della locride con annesso laboratorio, uffici, sale musicali ed aule didattiche; ricerca e salvaguardia del patrimonio di vitigni antichi ed autoctoni esistenti ed a rischio di estinzione; sperimentazione vitienologica: riproduzione, per almeno 10 ettari, di quegli antichi vitigni simili per genoma ai vitigni della storia antica per la creazione di un vino storico (Calcino o Palmaziano); realizzazione di una cantina sperimentale e di una piccola distilleria; realizzazione di un piano di promozione e di comunicazione, determinati per l'anno 2005 in euro 400.000, si provvede con le risorse disponibili all'UPB 8.1.01.01 dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio, inerente a "Fondi per provvedimenti legislativi in corso di approvazione recanti spese di parte corrente" il cui stanziamento viene ridotto del medesimo importo.

La disponibilità finanziaria della presente legge è utilizzata nell'esercizio in corso ponendo la competenza della spesa a carico dell'UPB 2.2.04.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005 . La giunta Regionale è autorizzata ad apportare le conseguenti variazioni al documento tecnico di cui all'art. 10 della legge regionale 4 febbraio 2002 n. 8.
Per gli anni successivi la copertura degli oneri legislativi è assicurata con l'approvazione del bilancio di previsione annuale e con la legge finanziaria di accompagnamento.

Art. 1
1. La presente legge reca norme per la tutela e valorizzazione dei vitigni autoctoni della Locride e li riconosce come patrimonio culturale della Regione.

2. La presente legge disciplina in maniera organica le attività connesse alla conoscenza, alla conservazione ed all'arricchimento dei vitigni autoctoni come volano per lo sviluppo economico locale.

Art. 2
1. Le attività di cui al comma 2 dell'articolo 1 sono svolte con la supervisione dell'Associazione Nazionale Città del Vino. Gli enti locali e gli enti strumentali regionali collaborano ai fini dello svolgimento delle attività di cui al presente comma.

Art. 3
1. La regione, al fine di tutelare valorizzare e promuovere il patrimonio viticolo ed archeologico della vite e del vino nella locride e nell'area grecanica Comuni di Palizzi, Brancaleone, Staiti, Bruzzano Zeffirio, Ferruzzano, Samo, Africo, Caraffa del Bianco, Sant'Agata del Bianco, Bianco, Casignana, San Luca, Bovalino, Benestare, Careri, Ardore, Platì, Sant'Ilario dello Jonio, Ciminà, Portigliola, Locri, Gerace, Antonimina, Siderno, Agnana Calabra, Canolo, Marina di Gioiosa fonica, Grotteria, Mammola, Gioiosa fonica, Martone, San Giovanni di Gerace, Roccella fonica, Caulonia, Stignano, Placanica, Riace, Camini, Pazzano, Bivongi, Stilo, Monasterace, Bova, Melito Porto Salvo, Montebello fonico, Motta San Giovanni e Reggio Calabria -, sostiene il progetto di sviluppo territoriale che prevede sia azioni di ricerca e di studio in campo vitinicolo ed archeologico, sia azioni di investimenti in innovazione viticola ed enologica.

Art. 4
1. Le azioni previste nel comprensorio della locride sono da un lato:

a. Implementazione di un centro ricerche sui vitigni autoctoni della locride con annesso laboratorio, uffici, sale musicali ed aule didattiche;
b. Ricerca e salvaguardia del patrimonio di vitigni antichi ed autoctoni esistenti ed a rischio di estinzione;
c. Sperimentazione vitienologica: riproduzione, per almeno 10 ettari, di quegli antichi vitigni simili per genoma ai vitigni della storia antica per la creazione di un vino storico (Caicino o Palmaziano).
d. Realizzazione di una cantina sperimentale e di una piccola distilleria;
e. Realizzazione di un piano di promozione e di comunicazione;
e dall'altro:

1) Realizzazione del Piano Vitivinicolo del territorio attraverso la zonizzazione dell'area;

2) Catalogazione dei vitigni antichi autoctoni della locride e creazione di un relativo albo;

3) Realizzazione di una carta archeologica dell'area, con particolare riguardo ai palmenti.

4) Raccolta campioni per la conservazione del germoplasma: studio del genoma

Art. 5
La durata degli interventi è prevista in anni 5 (cinque).

Art. 6
Il soggetto attuatore degli investimenti di cui alle lettere a, b, c, d ed e dell'art. 4 è la Cooperativa Valle del Bonamico, cui si riconosce documentata esperienza enologica, di ricerca e di animazione territoriale.
Il soggetto attuatore degli investimenti di cui ai punti 1, 2, 3 e 4 dell'art. 4 è la Provincia di Reggio Calabria, che per le diverse attività previste dalla Legge si avvarrà della collaborazione dell'Associazione Nazionale Città del Vino, della Facoltà di Agraria, Università degli Studi "Mediterranea" di Reggio Calabria e della Soprintendenza Archeologica di Reggio Calabria.
Alla Provincia è demandato il compito di individuare, tramite bando pubblico, il soggetto che svolgerà l'attività dei suddetti punti.

Art. 7
Agli oneri derivanti dalla presente legge per gli impegni di cui alla lettere a, b, c, d ed e dell'art. 4, determinati per l'anno 2005 in euro 400.000, si provvede con le risorse disponibili all'UPB 8.1.01.01 dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio, inerente a "Fondi per provvedimenti legislativi in corso di approvazione recanti spese di parte corrente" il cui stanziamento viene ridotto del medesimo importo.

La disponibilità finanziaria di cui al comma precedente è utilizzata nell'esercizio in corso ponendo la competenza della spesa a carico dell' UPB 2.2.04.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005 . La giunta Regionale è autorizzata ad apportare le conseguenti variazioni al documento tecnico di cui all'art. 10 della legge regionale 4 febbraio 2002 n.8.

Per gli anni successivi la copertura degli oneri legislativi è assicurata con l'approvazione del bilancio di previsione annuale e con la legge finanziaria di accompagnamento.

Art. 8
La presente legge entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.

 

 

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