In 15.000 alla “marcia della speranza” di Locri

Massiccia partecipazione di studenti, associazioni, amministratori e cittadini

"Risveglio collettivo". Queste due parole sintetizzano con grande emozione la splendida giornata della marcia della speranza del 4 novembre a Locri. L’intera popolazione del comprensorio, spronata dall’energia degli studenti locresi, hanno manifestato con rabbia e determinazione l’insopportabile presenza della criminalità organizzata.
Un abbraccio comune ha unito tutta la comunità locale, accogliendo le numerose delegazioni giunte da tutta Italia, con pullman, macchine e treni.

Tanti Sindaci con i gonfaloni dei comuni, amministratori, parlamentari, sindacati, associazioni, ma soprattutto famiglie e tante persone che hanno colorato un lungo corteo davvero coinvolgente. E’ stato bello camminare insieme a loro, ascoltare direttamente la loro rabbia e la loro voglia di giustizia e sicurezza per il futuro, da vivere nella terra d’origine.

Filo conduttore della marcia è stato anche il ricordo di Franco Fortugno, assassinato con ferocia barbaria il 16 ottobre. Il saluto che i ragazzi e le ragazze intervenute alla marcia, hanno rivolto ai suoi familiari durante la manifestazione ha commosso tutti.
Mantenere il ricordo di quel giorno, significa anche non abbassare la guardia nei confronti della criminalità organizzata, rimanere vigili è più di un dovere nei confronti di tutti i calabresi.

La visita del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi nelle scorse settimane, e l’attenzione dell’opinione pubblica, testimonia di come l’emergenza ‘ndrangheta sia ormai diventata un problema nazionale.
La Calabria, sono certo, farà il proprio dovere, ma non può restare sola, come spesso è accaduto.

Della splendida giornata del 4 novembre, abbiamo voluto fare un reportage fotografico, raccogliendo anche le dichiarazioni più significative degli ospiti della marcia.

Demetrio Naccari Carlizzi

 

Intervista studentessa Locri

Pubblicato il 09/11/2005

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