Il presidente Francesco Siclari fotografa una realtà a dir poco catastrofica in provincia di Reggio
Ance attacca: sbloccare i cantieri
Redazione
«Siamo al minimo storico eppure possono ripartire subito opere per 330 mln»
Il presidente Francesco Siclari fotografa una realtà a dir poco catastrofica in provincia di Reggio Ance attacca: sbloccare i cantieri «Siamo al minimo storico eppure possono ripartire subito opere per 330 mln»
Piero Gaeta REGGIO CALABRIA
I costruttori reggini sono ormai allo stremo. Tutti i dati della Cassa Edile stanno a testimoniare una crisi così profonda del settore (l'edilizia è sempre stata il traino di tutta l'economia reggina) che sembra quasi impossibile tentare un'inversione di rotta. Gli operai attivi nella provincia reggina sono circa 2800 con una diminuzione secca del 10% rispetto all'ultimo semestre preso in esame.
Aziende edili reggine in vita ne sono rimaste 800 circa in tutta la provincia. «Nell'ultimo ventennio mai si è registrato un dato così basso relativo a operai e aziende>>, commenta amaro il presidente dell'Ance Francesco Siclari. Che, però, non si rassegna a questo stato di cose e indica nella via dello "sblocca-cantieri" la strada giusta per consentire alla città di Reggio di risollevarsi.
«Noi stiamo morendo - sottolinea il presidente dei costruttori reggini -, e quando dico noi intendo aziende e lavoratori, ma la cosa che fa più rabbia è che in città ci sono opere e cantieri chiusi per un valore di oltre 330 milioni di euro. Una ricchezza a portata di mano che non riusciamo a intercettare. Ed è questo quello che fa più male.
Siclari ormai ha perso la pazienza. In molti gli suggeriscono di aspettare ma lui ha rotto gli argini e indica nell'Amministrazione Falcomatà («tanto quella comunale quanto quella metropolitana>, specifica) la vera causa di una crisi infinita. «Abbiamo sperato, fatto incontri e riunioni, ci hanno sempre rassicurato che i lavori sarebbero partiti al più presto e noi ci abbiamo anche creduto.
Ma adesso - denuncia Siclari - non si può continuare così. Dopo quattro anni di amministrazione ci saremmo aspettati ben altro, non solo parole e promesse. Per fare ripartire l'edilizia servono anche progetti e qui si blocca tutto>>. La tabella delle opere pubbliche appaltate e bloccate per i motivi più diversi sono tante. L'Ance ricorda: lo schema depurativo; la prosecuzione delle aste del Calopinace; il Centro integrato di Mortara; il nuovo Palazzo di Giustizia; riqualificazione del quartiere di Ravagnese e collegamento delle aste del Sant'Agata; nuova aerostazione; completamento palestra San Giovannello; riqualificazione e parcheggi di piazza Garibaldi; lungomare di Gallico; ponte tra il lungomare di Gallico e quello di Catona; completamento Ospedale Morelli Il totale delle opere ammonta a oltre 288 milioni di euro.
Ma non finisce qui, perché il presidente dell'Ance ricorda pure che «Siamo sempre in attesa degli interventi per il risanamento della viabilità cittadina (5O miHoni di euro dalla rimodulazione del Decreto Reggio) . E anche questa attesa dura da quattro anni. Siamo stanchi». Come uscire da questa crisi? Siclari lancia l'idea di istituire «Una cabina di regia per monitorare tutto l'iter delle opere pubbliche: dalla progettazione all'aggiudicazione fino all'esecuzione dei lavori. E non guasterebbe una supervisione della Prefettura per garantire
il massimo della legalità» .
Tratto da Gazzetta del Sud 20/08/2018
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