L'appello al Governo di Francesco Danisi (Gd)
Misure straordinarie per fare ripartire la città
Redazione
Il giovane Dem chiede un tavolo e misure straordinarie per la città. «E' evidente che la situazone economica regginaa versa in uno stato di crisi cronica, la recessione sociale ha aumentato le disuguaglianze ed ha portato come conseguenza l'uscita di scena dal nostro territorio delle migliori e giovani menti e delle forze economico sociali che avrebbero potuto investire.
A differenza delle altre realtà territoriali italiane la nostra città non è riuscita a risalire la china e questo anche a causa di una classe politica troppo spesso divisa e distante da quella che è la realtà». Un'analisi che arriva da Francesco Danisi, della segreteria nazionale dei Giovani Democratici che incalza: «Emblematici sono i due rapporti presentati ne giorni scorsi da Demetrio Naccari e dall' Ance, dei bollettini di guerra, dal 2009 ad oggi sono state perse circa 500 imprese con oltre 4000 posti di lavoro.
Drammatici i dati occupazionali dall'Istat: Reggio è l'ultima in classifica sul tasso di occupazione tra le Città metropolitane e tra le province calabresi, Reggio è quella che riporta il dato più negativo di occupati con solo il 37,5%». Danisi entra nel merito: «Le cause sono le solite che da anni ripetiamo».
Di fronte a questo stato delle cose, per Danisi occorre «Chiedere un coinvolgimento del Governo nazionale con misure di rilancio concrete e straordionarie, questo potra' avvenire soltanto se amministrazione associazioni di categoria e partiti o movimenti, staranno dalla stessa parte a prescindere dal colore dei partiti in cui militano o per cui simpatizzano.
Un grande movimento popolare, come quello che caratterizzò il '70 che vide protagonista il sindaco di allora Pietro Battaglia ma coinvolse l'intera cittadinanza. Se tutti staremo dalla stessa parte, dalla parte di Reggio, allora la città avrà un barlume di speranza, se l'intenzione è quella di fare del banale populismo attaccando semplicemente l'amministrazione di colpe che tra l'altro non sono sue, non andremo da nessuna parte e Reggio sarà destinata a continuare a vivere tra la coltre di pressappochismo, dilettantismo e " faciloneria" che purtroppo da anni la contraddistinguono».
Danisi difende l'amministrazione e considera: «In questi mesi le forze di opposizione che in alcuni casi sono forza di Governo a Roma sono alla ricerca del colpevole, additando l'amministrazione comunale ed il sindaco Falcomatà quale panacea di tutti i mali di Reggio.
Atteso che talune competenze sono in mano al Parlamento nazionale o alla Regione Calabria è evidente che va immaginata un azione congiunte nell'interesse della città. Vogliamo fare finta che non sia successo nulla nell'ultimo ventennio politico amministrativo, vogliamo immaginare una città normale cancellando il fatto che gran parte del tessuto economico e sociale che operava a Reggio lo faceva con procedure dubbie che hanno portato per gli autori a sanzioni pesanti?
Severamente si vuole provare a trovare una soluzione ad un problema che ci riguarda è evidente che l'azione politica comune deve partire dal contesto in cui a Reggio si opera».
Insomma per Danisi «serve aprire un tavolo nazionale per pensare misure straordinarie per Reggio, rivedere la legge sugli scioglimenti per mafia dei Comuni e provare per una volta ad essere insieme classe dirigente ».
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