LE PRIMARIE | Centrosinistra logorato (ma non tutto) dal potere
L’area democratica a oltre 20 punti percentuali di distacco dal centrodestra
Redazione
L’area democratica a oltre 20 punti percentuali di distacco dal centrodestra, che sale al 37,9% nelle preferenze dei lettori che hanno votato. Le sfide nei poli. Tra gli esponenti della giunta primeggia Viscomi. E tra i Cinquestelle è un monologo di Dalila Nesci
pubblicato [Corriere della Calabria] il 26/09/2017
LAMEZIA TERME Il potere logora chi ce l’ha. L’andamento delle Primarie del Corriere contraddice la celebre battuta di Giulio Andreotti – a proposito, ha preso un voto anche lui ma non lo troverete nell’elenco dei candidati perché è passato a miglior vita. Ne fa le spese (della dinamica) il centrosinistra. Che governa, cerca di comunicare i risultati raggiunti e i progetti (vedi “Cantiere Calabria”) ma non raccoglie un risultato soddisfacente. La “bolla” blu che rappresenta il centrodestra nelle preferenze dei nostri lettori sovrasta nettamente quella che, idealmente, caratterizza i consensi riservati al Pd: 37,9% contro 17,4%, un distacco nettissimo. Con sinistra e destra quasi alla pari (9,1% contro 8,6), anche in un ipotetico schema con alleanze, la distanza tra i due poli sarebbe enorme. Incolmabile, anche se il centro decidesse di schierarsi apertamente con il centrosinistra. I risultati confermano, inoltre, l’essenza “bipolare” del tessuto politico calabrese, che vede l’ala movimentista ferma al 4,9%. Saranno pure urne virtuali, ma i segnali sono inequivocabili.
NEL CENTRODESTRA È SFIDA VERA Così come è inequivocabile che nel centrodestra sarà sfida vera per la candidatura. Perché è vero che i vertici regionali di Forza Italia puntano dritti su Mario Occhiuto per il dopo-Oliverio. Ma è altrettanto vero che Bernardo Misaggi non ha alcuna intenzione di mollare: vuole riprovarci, il chirurgo calabrese trapiantato a Milano. E potrebbe offrire una sponda al fronte forzista che cerca un nome alternativo a quello del sindaco di Cosenza. Quest’ala di Fi è guidata da Giuseppe Graziano, consigliere regionale entrato in rotta di collisioni con la coordinatrice regionale Jole Santelli. Pareva che l’evoluzione dello scontro dovesse portare all’espulsione di Graziano, ma il coordinamento che poteva decretarla (dopo l’elezione del consigliere nell’Ufficio di presidenza del consiglio regionale con – in parte – voti della maggioranza) è stato rinviato. Segno che le diplomazie sono al lavoro. Di certo per scongiurare uno strappo che sarebbe lacerante, forse pure in vista delle regionali 2019 (per evitare contrapposizioni pericolose). D’altra parte, il campo del centrodestra è il più carico di proposte ingombranti. Tra Gianpaolo Chiappetta, Wanda Ferro, Francesco Cannizzaro e Mario Magno i campioni del voto virtuale non mancano. E c’è sempre un Giuseppe Scopelliti in agguato.
PIÙ O MENO LOGORATI A proposito di logoramento, invece: non tutti ne sono affetti allo stesso modo. Viscomi lo è meno di Oliverio, che mantiene il ventesimo posto (sarebbe utile a restare anche nella competizione finale, quando si voterà su una griglia già formata). Gli altri assessori? Non pervenuti (o quasi). I numeri della giunta tecnica sono eloquenti: a quota una preferenza ci sono Franco Rossi, Francesco Russo, Roberto Musmanno e Antonella Rizzo. Fa un po’ meglio – ma si perde comunque nelle retrovie – Federica Roccisano con 17 voti raccolti. Assai meno logorato è Demetrio Naccari Carlizzi (che, infatti, non governa): nei fatti è il primo in classifica per il centrosinistra ufficiale.
CINQUESTELLE: NESCI DOMINA Non c’è partita, invece, nella galassia del Movimento Cinquestelle. Nei giorni in cui Di Maio viene incoronato leader nazionale, Dalila Nesci tiene a debita distanza la concorrenza interna. Con 273 voti supera nettamente la seconda grillina in classifica, Federica Dieni (che si ferma a 39). Più indietro Nicola Morra, con 26 preferenze. Per Paolo Parentela soltanto un voto. (2. Continua)
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