Primo effetto della devolution
La caduta del governo cittadino
Redazione
Reggio Calabria, 25/09/2005
I primi effetti della devolution leghista è la caduta del governo cittadino di Reggio. Dura poco più di un giorno l’effetto euforico Lega Nord, quanto basta per far decidere un altro consigliere del centro-destra, Carlo Giglio, a dissociarsi da un Sindaco, Scopelliti, che abbraccia la causa di Bossi e Calderoli, dichiarando stucchevolmente, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale che la città deve ringraziare il ministro Castelli e Calderoli.
A queste dichiarazioni abbiamo appreso che il collega, Giglio, pur avendo votato favorevolmente sul riequilibrio del bilancio, ha deciso di non confermare l’appoggio ad una coalizione e a un Sindaco che ha tradito la sua terra piegandosi agli ordini del proprio partito, Alleanza Nazionale.
Con Giglio, l’opposizione raggiunge quota ventuno in Consiglio Comunale, su un totale di quaranta Consiglieri, numeri che automaticamente mettono in minoranza l’attuale esecutivo cittadino.
Inoltre ha destato sconcerto in città, la vista del nostro palasport, con le truppe leghiste, pagate per la vacanza reggina, che incitavano con fragore, Bossi, al momento dell’intervento di Calderoli.
Stessa sensazione avuta quando la sapiente regia televisiva e i media nazionali, hanno nascosto gli ampi vuoti dell’impianto sportivo che registrava circa 1.800 presenze su un totale di 8.500, censurando la contromanifestazione organizzata dall’Unione Calabrese presso la Regione.
L’intervento dell’alto magistero di Monsignor, Agostino, arcivescovo emerito di Cosenza, già estensore del documento dei vescovi d’Italia, al di la di ogni interpretazione politica, ha dato il senso di quanto sia assurdo e fuori da ogni logica di interesse nazione, un meccanismo come quello della devolution che non solo è contro il Mezzogiorno, ma è contro tutte le aree deboli del paese comprese quelle del nord. Leggendo in un ottica liberista, la devolution, mette da parte l’uomo e i diritti di cittadinanza della persona sanciti dalla Costituzione.
Demetrio Naccari Carlizzi
Articolo precedente | Articolo successivo