Raddoppio, incalzare le Ferrovie

«La strategia è quella di Falcomatà che ha imposto la realizzazione del Lungomare»

Naccari suggerisce agli amministratori di avviare trattative serrate con Rfi per ottenere una serie di opere

Il raddoppio ferroviario Reggio-Melito produce un'infinita di effetti positivi ma crea anche disagi, soprattutto dal punto di vista turistico-costiero. L'antico sogno, che risale alla fine degli anni Sessanta quando Nello Vincelli era sottosegretario ai Trasporti, dì trasferire la linea ferrata a monte per lasciare la parte litoranea a programmi turistici, ormai non si potrà mai più realizzare.

Ma è anche vero che Rfi dovrà pure compensare questo sacrificio da parte del territorio.

La nostra pagina pubblicata venerdì scorso comincia a stimolare il dibattito. Pertinente e apprezzabile è l'intervento dell'avvocato Demetrio Naccari Carlizzi che si scrive una lettera per suggerire agli amministratori della città e ai sindaci interessati alcune soluzioni, partendo dall'esperienza da lui fatta quando si trattò di imporre all'Azienda ferroviaria la sistemazione del Lungomare.

Questo impegno, infatti, rientrava nel progetto del raddoppio Reggio-Villa che comportava pure (finalmente) l'eliminazione della cosiddetta "cortina di ferro".

Anche se non è roba di secoli fa, ma solo di un decennio, ricordiamo  alle nuove generazioni che tra"il più bel chilometro d'Italia" e il mare c'era la ferrovia (la "cortina di ferro"appunto) che impediva l'elaborazione di uh progetto compiuto.

Allora Italo Falcomatà sindaco (con Demetrio Naccari Carlizzi vice) costrinse l'Azienda Fs a rispettare i patti ed è nata un'opera stupenda: il Lungoma¬re, che adesso giustamente porta il nome di Italo. Si tratta di un autentico gioiello, simbolo della primavera di Reggio.


Naccari Carlizzi esordisce, ricordando, come nella nostra pagina «è stata citata l'esperienza positiva del Lungomare di Reggio». «Ecco perché - spiega - intendo formulare alcune valutazioni sulla base della mia esperienza di amministratore cittadipo negli anni in cui quella vicenda trovava finalmente un soluzione».


«Il vero problema - aggiunge - è il rapporto che gli enti locali calabresi vogliono avere con le Ferrovie. È necessario scegliere se essere solo dei puri ricevitori passivi di quanto l'Azienda vorrà concedere o se assumere un ruolo attivo e propositivo. La progettualità della Regione e la partecipazione al confronto e alle definizioni

dei piani infrastrutturali meridionali è stata deludente». Alla luce di ciò Naccari Carlizzi sostiene che «le Ferrovie andranno incalzate costantemente non chiedendo qualunque cosa ma soluzioni eque e utili alla collettività. Vigilando anche sui tempi di realizzazione delle opere».

«Questo - continua - è il comportamento che abbiamo tenuto negli anni scorsi sul Lungomare "Italo Falcomatà". Siamo riusciti a scuotere l'Ente, non abbiamo accettato soluzioni al ribasso ma abbiamo mirato». Conclude Naccari; «Per farlo però è necessario essere propositivi e credibili. In tal caso il successo è assicurato e la vicenda del Lungomare, frutto della primavera di Reggio, lo attesta».

L'intervento di Naccari, quindi, è di stimolo per gli amministratori dei paesi, interessati, che dovranno incalzare Rfi. Giusepppe Iaria a Melito ha ottenuto parecchie opere che abbelliranno la sua città. Loris Nisi a Montebello è invece ancora in una fase di trattative. Giovanni Verduci a Motta avrà il campo sportivo, ma non è sufficiente.

In città Rfi ha previsto, a livello di opere ferroviarie, il potenziamento tecnologico della tratta Reggio-Villa e la risistemazione delle fermate di Archi e Pentimele per il servizio della metropolitana di superfìcie. Questa opera (costo 5.500.000 euro) dovrà essere pronta entro il 2007.

Ma non è finita: entro quest'anno saranno sistemati il sottopasso di Monachelle e il tratto terminale del Lungomare e sarà migliorato il collegamento con la zona Tempietto (costo 500.000 euro).

L'amministrazione comunale (in particolare il sindaco Giuseppe Scopelliti) è impegnata a definire altre fermate lungo la tratta Reggio-Lazzaro (sono disponibili 210.000 euro). Una sicuramente dovrà essere localizzata all'altezza dell'aeroporto.

Infatti di pari passo con il raddoppio Reggio-Melito crescerà anche il progetto della metropolitana di superficie Bocale-Villa, che prevede altre fermate, soprattutto in città, una all'altezza di piazza Italia.

Resta il problema di gestire l'emergenza per i quindici mesi (16 giugno 2005-15 settembre 2006) in cui verrà chiusa la tratta ferroviaria Pellaro-Melito. Tutto il traffico per la ionica dovrà essere sopportato dalla 106, che, sempre in seguito ai lavori del raddoppio, in alcuni tratti è stata ristretta. Subito dopo Capo D'Armi, nel comune di Motta, la strada ha subito delle riduzioni e già, nelle ore di punta, cominciano ad avvertirsi i disagi.

Ma il vero problema si porrà nei mesi estivi.Una questione simile non può riguardare solo il comune di Motta, perché sono tanti i reggini che villeggiano nei paesi ionici. Ed è importante che il sindaco si faccia promotore di iniziative istituzionali per governare nel "periodo caldo" l'emergenza.


IN SINTESI

L'OPERA Rfi sta realizzando il raddoppio ferroviario sulla Reogio-Melito. I lavori richiederanno la chiusura del tratto Pellaro-Melito per 16 mesi (16 giugno 2005-15 settembre 2006).

IL SUGGERIMENTO

Naccari Carìizzi consllia i comuni interessati ad avviare trattative decise con Rfi sulle opere di contorno in modo che il territorio ne tragga dei vantaggi.

IL PRECEDENTE

La strategia, cui fa riferimento Naccari Carìizzi, è quella adottata da Falcomalà che impose all'Azienda ferroviaria di realizzare il Lungomare previsto negli accordi del raddoppio Reggio-Villa.

 

Raddoppio ferrovie ioniche II

Pubblicato il 17/03/2005

Raddoppio ferrovie ioniche I

Pubblicato il 17/03/2005

 

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