Preparare il cambiamento per non perdere l'ultima chances di riscatto
Se domani l'Italia fosse uno Stato federalista metà del paese si fermerebbe
Redazione
Mercoledì 27 Agosto 2008 - Strill.it - Antonino Monteleone
Secondo l'Espresso, che ha pubblicato uno studio realizzato dalla CGIA di Mestre, se domani l'Italia fosse uno Stato federalista così come lo vuole la Lega Nord metà del paese dovrebbe fermarsi.
Trenta milioni di italiani, infatti, "vivono in rosso".
In Campania i soldi non basterebbero per la sanità. In Calabria nemmeno per le scuole.
A tutto questo si aggiunga che proprio oggi i risultati di un altro studio che paragona il carico fiscale pro-capite di Francia, Germania ed Italia, con la spesa sociale pro-capite, dicono che nonostante siamo secondi solo alla Francia quanto a carico fiscale (ogni italiano paga 6.747 euro l'anno), la spesa sociale corrisponde a circa 2.660 euro in meno rispetto alla Francia e 1.590 in meno della Germania.
In questo panorama si inserisce un dibattito sul federalismo alterato dalla scarsità di notizie (spesso carenti) sulle reali prospettive.
E' sicuramente vero che il paese chiede un cambiamento forte e l'idea che ognuno cammini sulle proprie gambe affascina e fa paura allo stesso tempo.
C'è sul tavolo un disegno di legge delega sul quale il governo ha lavorato, sotto traccia, tutta l'estate mentre a Firenze il Partito Democratico "festeggiava".
C'è, all'orizzonte, l'ologramma (per ora) dell'ultimo treno (sul serio!) che può prendere la Calabria per uno scatto d'orgoglio che renda consapevole tutti, classe politica, società civile, imprenditoria, università, che tra un po' si fa sul serio. Chi ha fatto il funambolo sappia che si sta levando la rete di sicurezza.
C'è la necessità che - per la prima volta - la parte migliore vinca. Vinca il senso di responsabilità ed il buon senso.
"Prepare for Change" rappresenta il primo segnale di una parte di questa regione che ha preso coscienza della "serietà del gioco" e che non vuole rimanere con le mani in mano.
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