P4C: Loiero e Minniti chiudono i lavori. Parte da Stilo la sfida riformista della Calabria
Minniti: Questo dibattito cade in un momento utile
Redazione
Giovedì 28 Agosto 2008 - Strill.it - Anna Foti
Marco Minniti ed Agazio Loiero chiudono l'ultima sessione del seminario "Prepare for Change" promosso a Stilo dal PD per discutere di federalismo e di possibili prospettive. "Questo dibattito cade in un momento utile. La scelta della data non è mai neutra per questo tipo di iniziative, specie quando c'è bisogno di riflettere molto", esordisce Minniti.
Sul fattore tempo scatta anche l'autocritica ad un'opposizione di governo che non ha sufficientemente controbattuto ad un progetto, quello federalista, di notevole impatto.
"Penso - ha sottolineato Minniti - che mai nessuno governo nazionale abbia fatto un'operazione così netta in pochi giorni dall'inizio della legislatura. Una determinazione che avrebbe meritato maggiore resistenza. Se pensate agli ultimi 60 giorni, alla copertura finanziaria derivante dalla cancellazione dell'ICI, alla sottrazione dei fondi per l'ammodernamento della Statale 106, al decreto 112". Una riflessione quella di Minniti che si sofferma anche sulla particolarità che questo scenario conferisce al momento della storia politica della nostra regione.
"Il dato di fatto dal quale partire sia che ci troviamo nella momento più difficile della storia del meridionalismo degli ultimi 50 anni. Mai così tanta difficoltà si è registrata nel promuovere un progetto meridionalista. Ciò accade perchè definire nordista la proposta di Calderoli è eufemistico". Ma un aspetto emerge con forza dalle parole di Minniti e cioè la necessità di offrire alla questione del federalismo un punto di vista calabrese. "L'idea di opporsi è come remare contro corrente. E' importante il segnale di apertura di Calderoli che vuole venire in Calabria. E' una formalità non banale".
Quindi la prospettiva di cambiamento.
"Dobbiamo avere la capacità di riflettere ed andare avanti e lanciare un nuovo progetto politico. L'obiettivo è creare le condizioni per confermare il centro-sinistra alla guida del Governo regionale. Dobbiamo costruire il partito significa andare tra la gente. Siamo in ritardo e dobbiamo recuperare tempo prezioso. Questa è quella che chiamo l'Operazione Vittoria". Minniti poi si sofferma su singoli obiettivi. "Sulla sanità dobbiamo fare il PSR. So che c'è un lavoro importante. Ci giochiamo, inoltre, una partita sulla trasparenza nel governo della cosa pubblica.
Bisogna immediatamente capitalizzare un successo strategico e rendere onore al contributo che la Calabria è in grado di offrire".
Minniti, infine, chiude con una riflessione sul radicamento di un partito come punto di forza e si concede un auspicio per le future elezioni. "Serve un’alleanza che faccia della Calabria un terreno originale. Non possiamo riproporci come nel 2005 ma dobbiamo pensare ad un progetto nuovo autonomista e riformista. Vediamo dove arriviamo".
Sulla necessità di un punto di vista sulla riforma federalista si mostra favorevole anche il governatore Agazio Loiero. "E' necessario insistere sulla nostra proposta di Federalismo che altrimenti rimane un progetto destinato ad essere subito dalla Calabria". Poi giungono i commenti sulla Lega e sulla sua opera denigratoria della Calabria.
"Noi non possiamo permettere che un partito come la Lega, che rappresenta tre regioni, decida di politiche che ricadono su un intero paese. Il Mezzogiorno deve rivendicare il proprio ruolo e non delegare oltre e ad altri. Basta con un assistenzialismo che la Lega ha strumentalizzato per inoculare anche negli ambienti del Centrosinistra l'idea per la quale le regioni del Mezzogiorno sprechino le risorse destinate al Nord e siano esclusivamente territori parassitari, informi e ostaggio della criminalità organizzata".
Opportuno il successivo accento posto sul contenuto del federalismo fiscale e sul ruolo garante della Corte Costituzionale. "In sostanza, il progetto federalista di Calderoli mira a rimodulare il contenuto dell'art. 119 della Costituzione. In questo senso mi sento rassicurato dal fatto che la legge ordinaria è comunque potenzialmente soggetta al giudizio della Corte Costituzionale, che come ogni suprema corte presidio di legittimità di un sistema di valori, è in grado di orientare nuovamente disposizioni lesive dei principi fondamentali verso la dimensione di piena costituzionalità e osservanza dei principi".
Infine la riflessione su quale sarebbe lo scenario politico calabrese, se il PD non ci fosse.
Quale sarebbe il livello di sensibilità nei confronti di temi quali l'accoglienza. "Anche sul tema del credito, noi diciamo con fermezza che le cose devono cambiare. Non si può continuare a praticare tassi di interessi da usurai. Le stesse che mi hanno spinto a costituirmi parti civili in occasioni di svariati contenziosi e a cui adesso risponderemo con un piano di prestiti a diverse e più eque condizioni. Risultato del governo Prodi è l'arrivo in Calabria, direttamente dalla Banca Europea dell'Investimento, di 57 milioni da erogare in sette anni. A questi noi praticheremo tassi di interessi più bassi della Cassa Depositi e Prestiti. Ingenti investimenti, poi, hanno già riguardato il rilancio della competitività dei giovani calabresi.
Non voglio in questa sede fare campagna elettorale, tuttavia evidenzio che pesante è il fardello del passato sul futuro del partito". Anche il governatore conclude il suo intervento e il seminario tematico guardando alle future elezioni. Loiero auspica una modalità di lavoro che, accogliendo l'eredità di chi ha lavorato prima, possa maturale la capacità di proseguire sul solco già tracciato nell'unico interesse dello sviluppo del territorio.
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