Orsola si dimette

Il colpo di coda contro i dirigenti

di Natale Iracà - Calabria Ora - 16/12/2010


Orsola Fallara si dimette e "vuota il sacco". L'ormai ex dirigente del settore finanze e tributi del Comune di Reggio, sospesa lo scorso 23 novembre, spara a zero sul sindaco facente fun-zioni, Peppe Raffa, e sull'ex assessore regionale al Bilancio, Demetrio Naccari Carlizzi, autori, a suo avviso di un vero e proprio "inciucio". « La Fallara - dice Orsola parlando in terza persona come Giulio Cesare - è uno strumento del binomio per distruggere il modello Reggio, ma non ci sono riusciti. Sono riusciti a distruggere una persona, ma non la città». L'immagine della Fallara, in poco più di un mese, si è liquefatta come neve al sole e lo dimostrano almeno tre dati certi. Alla conferenza stampa del 2 novembre, Orsola ostentava sicurezza nelle operazioni di difesa a palazzo San Giorgio, scortata da esponenti politici e dirigenti comunali.

Ieri invece cambiava la location (il Bart al posto di casa di città) e lei, la superdirigente, era sola con le sue scartoffie, che l'hanno accompagnata nel corso di un lungo e disordinato monologo in aii alla stampa, non sono stati consegnati né documenti né è stata concessa possibilità di porre quesiti alla grande accusata che ha citato il Comune. Ciò non bastasse la Fallara è stata scaricata anche dal princeps Pdl Peppe ScopeUiti con cui «non ci sentiamo da un mese e mezzo».

Dopo otto anni Orsola si ritrova sola, ammette qualche colpa ma si rende protagonista di una nuova invettiva politica. Le dimissioni arrivano a otto giorni dalla scadenza della sospensione, il 23 dicembre, con i bookmakers che non giocavano più la quota sul licenziamento. «Ammetto di aver sbagliato a non versare le ritenute - l'unica autocritica della dirigente riferendosi alle autoliquidazioni - gli atti forse non erano opportuni, ma non erano illegittimi». Su questo decideranno la commissione d'indagine, la Procura e anche il Tribunale civile, a cui Orsola si è rivolta citando il Comune.

«Il 29 novembre scorso - ripercorre le ultime settimane la dirigente - ho inviato una lettera al direttore generale Nicita e per conoscenza al sindaco Raffa, per chiedere un incontro in cui venisse concordata la restituzione delle somme. Il direttore generale ha mollato la palla al sindaco e io non sono stata più convocata. Ho presentato questa istanza a mia tutela perché sia il Tribunale a stabilire se quelle attività potevano essere svolte oppure no». L'unico dubbio fondato, sembra essere quello sull'ultimo parere, quello dello studio legale Coggiatti. «Come mai nella narrativa del parere era citato anche quello di parte di Romano - si chiede la Fallara - che io non ho mai depositato negli uffici comunali?».

Il parere di Romano, però, sarà stato almeno depositato in commissione d'indagine. Il resto sono accuse a colleglli e politici. « C'eravamo e c'eravamo tutti - trascina quasi tutti i dirigenti nel calderone Orsola - A ricevere incarichii c'era l'avvocato Lucia Falcomatà, c'era la dirigente Fedo-ra Squillaci, c'era Marcello Camera. C'erano persone di destra e di sinistra». La Fallara sospetta illegittimità anche negli atti della Squillaci sulla short list degli avvocati. Con le dimissioni «tolgo un problema a Raffa, ma da domani ne avrà molti altri - la minaccia - era un uomo morto politicamente, in questo modo è salito agli onori della cronaca ottenendo una candidatura. Uno che si mangia le unghie non è un leader». Su Naccari invece «se il mio bilancio è falso il suo al Comune non lo era da meno». Poi le scuse, alla sua famiglia e a Peppe Scopelliti perché «non ho agito nel rispetto dei principi che lui ci ha sempre insegnato».

 

 

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