Naccari e Guccione su autosospensione Pezzi e D'Elia

Il Ministero della Salute ed il tavolo Massicci ballano pericolosamente con la sanità calabrese

Il Ministero della Salute ed il tavolo Massicci ballano pericolosamente da troppo tempo con Scopelliti e la sanità calabrese. È ora di andare sino in fondo.

I conti di alcune aziende sono del tutto inattendibili. Talmente inattendibili che persino la giunta regionale ne boccia i bilanci. Aziende come l’ Asp di Reggio Calabria hanno un debito occulto spaventoso e giocano irresponsabilmente con i più elementari principi contabili.

L’ auto sospensione dei sub commissari Pezzi e D’Elia, che già sono relegati ad un ruolo ancillare, e' la dimostrazione dell’ insostenibilità della situazione. Come può il governo mantenere come commissario per il Piano di rientro, e quindi funzionario delegato, un presidente  già condannato per reati omissivi e sotto processo per abuso e falso? I casi a riprova di quanto detto sono tanti.

La vicenda del sangue infetto presso il centro trasfusionale dell’Ospedale di Cosenza, più che nota in particolare al sottosegretario Fadda che ha relazionato in aula alle interrogazioni, evidenzia il  tentativo di non “scalfire” il direttore generale nonostante ben quattro relazioni specifiche, l’ultima delle quali commissionata dallo stesso Ministro della Salute al direttore del Centro Nazionale Sangue, che hanno evidenziato gravi nessi di causalità tra le inadempienze del direttore generale e il decesso del paziente emotrasfuso.

In una apposita riunione, tenuta il 3 Ottobre al Ministero tra Bevere, Massici, Scopelliti ed i due sub Commissari Pezzi e D’Elia, i rappresentanti dei Ministeri hanno stabilito che deve essere inviato un soggetto attuatore ad adempiere all’adeguamento del Servizio trasfusionale.

Tale ipotesi era stata avanzata dai due sub ma era stata respinta da Scopelliti in quanto “tutti poteri di gestione devono essere in capo al direttore generale” Gangemi. Da un anno e mezzo i Ministeri ed i sub Commissari hanno chiesto la revoca dell’art. 40 della L.R. 47 in base alla quale si mantiene la Squillacioti alla guida dell’ASP di Reggio Calabria, ma  Scopelliti evade l’adempimento. Ancora, Scopelliti ha nominato in modo autonomo i direttori generali.

Ad oggi non ha effettuato nessuna verifica prevista per legge dopo 18 mesi. Sulle incompatibilità dei Dg, Dsa e Daa abbiamo già segnalato più volte il problema con diverse interrogazioni, senza alcun risultato.

I budget dei contratti delle strutture private per l’anno 2011 con l’Asp di Reggio, fissati dal generale Pezzi di concerto con Scopelliti, sono stati cambiati dal d. g. generale della presidenza, Zoccali, in modo abusivo. Lo stesso Ministero avvertito della cosa dal generale Pezzi, che aveva chiesto il ristabilimento di budget assegnati (invano),  ha definito la cosa “GRAVE”.

Sempre Scopelliti, non ha voluto assegnare alcun obiettivo collegato al piano di rientro  nonostante le pressanti richieste dei sub con il risultato che il piano di rientro continua a restare inattuato. Il grave ritardo del piano di rientro, che ha causato la sua proroga per altri tre anni, è reale in quanto, a fronte dei decreti commissariali, i direttori generali  non portano a termine gli adempimenti e nessuno li sollecita in tal senso. 

Da dieci mesi il posto di dirigente del servizio farmaceutico del Dipartimento è vacante. Scopelliti lo ha ricoperto prima con una laureata in Politiche sociali e, dopo le vibranti proteste del sub Commissario D’Elia, con …..uno psicologo.

Scopelliti ha iniziato il giro preelettorale promettendo cose in netto contrasto con i decreti da lui stesso firmati. Ad esempio i dieci posti di cardiochirurgia a Catanzaro laddove il suo decreto n. 136/2011 ne prevede ZERO, apertura di Pronto soccorso in ogni piazza in cui fa comizi, riapertura degli ospedali di Trebisacce e Praia a mare che con  il decreto n. 18/2010 firmato dallo stesso Scopelliti erano stati disattivati dalle funzioni ospedaliere.

Il tavolo Massici nel verbale del 16 Luglio scorso ha già definito non possibili queste ed altre “aperture” di Scopelliti. E che dire poi del caso di cardiochirurgia a Reggio Calabria, collaudata e consegnata, ma mai entrata in funzione salvo  la pubblicazione di un bando per l'affidamento della gestione del reparto a dei privati.  Alla Calabria sinora sono state offerte solo dichiarazioni trionfalistiche prontamente smentite dai fatti.

Il Governatore  sta organizzando non il sistema sanitario, ma una nuova campagna elettorale  irresponsabile, utilizzando le risorse della sanità assieme ad un gruppo di manager alle volte privi persino dei requisiti previsti dalla legge, ma evidentemente funzionali al progetto. Alla mancata garanzia dei livelli essenziali di assistenza si contrappone un comportamento irresponsabile del presidente e la superficialità, fino a questo momento,  da parte di chi dovrebbe controllare.

Demetrio Naccari Carlizzi e Carlo Guccione
Consiglieri regionali del Pd

 

 

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