Mazzette ripulite a Malta sono quattro i sospettati

Fallara-bis, Procura di Reggio verso la chiusura del cerchio

REGGIO CALABRIA Sarebbero quattro, al momento, le persone coinvolte nel filone d'inchiesta sul "caso Fallara" riguardante presunte somme provenienti indirettamente dall'amministrazione comunale di Reggio Calabria, "ripulite" a Malta e poi investite sull'isola del Mediterraneo. All'interno del documento redatto dalle forze dell'ordine e consegnato ai magistrati, ci sarebbe un preciso riferimento ai soggetti che avrebbero travolgere ogni cosa effettuato delle operazioni ora al vaglio della Procura. Delle quattro persone cui si fa cenno, una sarebbe stabilmente residente a Malta. Si tratta, in sostanza, di colui il quale avrebbe rivestito il ruolo di referente per le operazioni finanziarie effettuate sull'isola. Una persona di cui fidarsi, insomma, che conosce certe dinamiche e sa offrire la giusta assistenza a chi si trova in un ambiente nuovo e vuole impiegare in modo fruttuoso il denaro che ha a disposizione. n problema, però, è che quelle somme, secondo quanto si apprende, non sarebbero tutte di provenienza lecita ma piuttosto il frutto di tangenti ed altre somme indebitamente percepite.

Un brutto pasticcio

Un brutto pasticcio, dunque, che vedrebbe coinvolti personaggi vicini all'amministrazione comunale guidata dall'allora sindaco Giuseppe Scopelliti.
E qui si arriva agli altri tre soggetti coinvolti nella vicenda. Di questi, uno sarebbe una sorta di collante tra Reggio e Malta, mentre gli altri due avrebbero effettuato i viaggi sull'isola del Mediterraneo per portare denaro ed investire. Sull'identità dei personaggi vige il massimo riserbo. Si è nella fase embrionale déll'indagine, come già anticipato ieri. Allo stato, infatti, non ci satebbero indagati per reati specifici, ma solo ipotesi di reato contenute in un documento riservato e redatto sulla base di precise indicazioni. Tanto basta però, quanto meno, per far sorgere delle perplessità in merito agli affari che sarebbero stati portati a termine sull'isola al centro del Mediterraneo. n nuovo filone d'inchiesta partirebbe da somme indebitamente percepite ed erogate dal Comune di Reggio Calabria. Come si ricorderà, una simile prassi era stata già messa in luce nel corso della "inchiesta madre" sul caso Fallara. L'esposto presentato da Naccari Carlizzi e Romeo, infatti, parlava di autoliquidazioni e somme percepite in barba alla legge da parte dell'ex dirigente al settore finanze e tributi di Palazzo San Giorgio. Nel nuovo filone d'indagine, però, il denaro sarebbe stato poi dirottato sull'isola di Malta e portato all'interno di casinò per essere "ripulito" con la presunta compiacenza di alcuni addetti infedeli e poi reimpiegato in alcune operazioni finanziarie. Secondo le poche informazioni circolate, si parla di investimenti nel campo delle strutture ricettive maltesi, degli stessi casinò e di un albergo interno ad un casinò, nonché (ma questa è una circostanza tutta da verificare) di quote della compagnia aerea Air Malta. Come già riportato ieri, quindi, ci si trova di fronte ad un'ipotesi assai complessa e che necessita di adeguati approfondimenti investigativi. Di certo c'è che di investimenti sospetti sull'isola di Malta se ne parla da diverso tempo. Ma fino ad oggi sono rimaste soltanto chiacchiere con rilevanza pari a zero.

Contorni sempre più nitidi

Adesso, però, pare che la cosa stia assumendo contorni più chiari e possa anche concretizzarsi in qualcosa di più specifico sotto il profilo giudiziario. Nessun indagato, è chiaro, ma la conoscenza di un meccanismo che, se confermato, si presenterebbe semplice e devastante. Un quadro che si va a sommare a quello già molto delicato venuto fuori dalle prime indagini sul caso Fallara. È lì che gli inquirenti ci vogliono vedere chiaro. Per questo l'attenzione dei magistrati è massima. Qualunque dettaglio viene vagliato con estrema perizia. Gli squarci che si potrebbero aprire sulla vicenda sono diversi e non ancora ipotizzabili fino in fondo. Non rimane che attendere il lavoro dei pubblici ministeri Tripodi e Ombra, guidati dal procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza e coordinati dal procuratore della Repubblica, Giuseppe Pignatone. Saranno loro a dover vagliare la fondatezza degli elementi che hanno in mano e dar seguito eventualmente ad un'indagine che rimane estremamente intricata e foriera di ulteriori e clamorosi sviluppi.



E gli 007 della Procura continuano a spulciare le carte del Comune


REGGIO C. E mentre si profilano nuovi e inquietanti scenari sul caso Fallara, gli ispettori presenti a palazzo San Giorgio stanno continuando il loro lavoro. Come anticipato ieri, infatti, gli 007 dopo aver consegnato la relazione riguardante il disavanzo di bilancio stimato in circa 130 milioni di euro, avrebbero ricevuto un supplemento d'incarico che li ha portati ad essere nuovamente presenti nella sede del Comune. È lì che stanno verificando, documento
dopo documento, tutto ciò che si trova nelle carte contabili dell'amministrazione guidata fino allo scorso anno dall'odierno governatore Giuseppe Scopelliti.

Stando ad alcune indiscrezioni, pare che gli elementi più interessanti siano stati trovati in merito ai capitoli riguardanti gli indennizzi dei dirigenti e le cosiddette "poste di giro". In sostanza entrate mai materialmente percepite,
cui corrisponderebbero uscite vere e proprie. E se su tale versante gli ispettori (che sembra si siano "riconvertiti" da "inviati" della Procura a quelli del Ministero dell'Economia) hanno ampiamente terminato il loro lavoro consegnando
una relazione molto articolata e che rappresenterà una solida base su cui lavorare, per altro verso, invece, pare proprio che i loro accertamenti debbano continuare ancora per diverse settimane. Non è facile intuire quale sia il settore
specifico d'interesse degli 007. Quel che è certo è che qualche altro elemento interessante potrà essere tratto una volta che anche queSt'ultima parte del loro incarico sarà ultimata.

Intanto altro materiale sarebbe stato depositato nella cancelleria della procura, proprio con riferimento ad altre presunte autoliquidazioni effettuate da Orsola Fallara, ex dirigente del settore finanze e tributi, poi morta a seguito
della decisione estrema di togliersi la vita ingerendo dell'acido muriatico. Come già riferito qualche giorno fa, quindi, sembra che per quanto concerne il filone "istituzionale", l'inchiesta sia ormai in una fase avanzata e prossima alla chiusura. Sono diversi i soggetti indagati e per i quali i pm coordinati dal procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza (nella foto) stanno vagliando le diverse posizioni e le ipotesi di reato. Non rimane che attendere quelli che saranno gli intendimenti dei magistrati della Procura di Reggio Calabria per capire finalmente quali sono le presunte responsabilità dirette ed indirette di una vicenda che haJetteralmente sconquassato le stanze più in vista di palazzo San Giorgio e dintorni e che si arricchisce ogni giorno di più di altri interessanti capitoli.

Consolato Minniti- Calabria Ora - 17/06/2011

 

 

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