La città rivendica il suo ruolo

Demetrio Naccari ha presentato il progetto della politica che guarda al territorio

Gazzetta del Sud - 11/02/05

Eleonora Delfino

Una Reggio che vuole far ascoltare le proprie istanze, una città che ambisce ad avere il posto che merita negli scenari della politica regionale.

Questa la Reggio che Demetrio Naccari candidato della Margherita alla prossima tornata elettorale, ha descritto nell'incontro ospitato ieri al Lucianum. Un progetto che parte dall'ascolto dei cittadini, un progetto che vuole dar voce a proposte e propositi della gente comune, un disegno tracciato parte dalla «capacità di tradurre le esigenze in risposte concrete, capacità che può vantare chi è stato in trincea ad amministrare, capacità che non abbiamo constatato a nessun livello in questi anni di governo del centrodestra.

Un giudizio agghiacciante arriva da più parti sulla Calabria, regione più povera del paese e dei 25 d'Europa, rappresentata da un governatore che non si è fatto conoscere e ricordare».

Di fronte a certe scelte a certe prese di posizione però, ammette Naccari, «non si è fatta opposizione, il massimo è stato il silenzio e l'astensione di qualcuno che si è alzato dal tavolo dalla Giunta».

Naccari sottolinea la mancanza di riflessioni sulla circostanza che oggi Chiaravalloti è l'unico Governatore a non essere ricandidato nella Casa delle Libertà: «Per parlare di futuro - insiste -, per proiettarci nel futuro dobbiamo interrompere questa fase.

Abbiamo assistito ad un black out. Alla mancanza di un progetto. Non credono nella capacità di creare un futuro».

Insomma, secondo Naccari, la classe politica ha rinunciato a dirigere la società «se il massimo delle ambizioni per un giovane è quella di raggiungere questa o quella consulenza».

Una chiave di lettura in cui «il risultato più alto per molti, sarebbe quello di continuare a rimanere tra le regioni ad obiettivo uno». Da queste considerazioni parte la disamina dei problemi con cui la realtà calabrese è costretta a convivere.

Si parte dalla sanità, settore che assorbe il 60 per cento del bilancio regionale. E ancora, analisi sulle infrastrutture. sulla rete viaria che lascia molto a desiderare, sulla struttura burocratica, sulla vicenda dei forestali («il comparto che ha 84 consulenti giuridici») al comparto produttivo, all'erosione delle coste che ha fatto scomparire diversi punti di eccellenza senza che nessuno pensi ad un intervento organico.

«Di fronte a questa situazione - si chiede Naccari -, come si fa a parlare di turismo?», il candidato della Margherita aggiunge: «Lo sviluppo non nascerà da una nuova 488, ma da una classe dirigente competente capace di proporre un progetto collettivo, un concetto questo che va recuperato.

Noi apparteniamo ad una storia diversa, quella che ha dato la possibilità ad una città di risollevarsi». Naccari ammette; «Certo, anche noi abbiamo le nostre colpe, dobbiamo mettere da parte certe divisioni che ormai appartengono al secolo scorso, la gente è stanca, la società è cambiata, il percorso delle convergenze è in ritardo».

Quindi facendo tesoro degli insegnamenti della storia commenta: «C'è bisogno di unità, della capacità di stare insieme. Questo progetto lo vogliamo costruire assieme a voi - sottolinea rivolgendosi alla numerosa

platea del Lucianum - quel filo va riannodato». A presentare il progetto, una folta task force composta diverse figure istituzionali, Enzo Amodeo della consulta Mezzogiorno Margherita, i consiglieri comunali Francesco Araniti, Sebi Romeo, Francesco Gangemi, Antonio Camera, Demetrio Pellicano, il consigliere provinciali Attilio Tucci e Nini Scarfone sindaco di Polistena, Tonino Nocera portavoce del centro studi "Città di domani", Nino Marcianò dell'assemblea regionale della Margherita.

E ancora tanti rappresentanti dei consigli di circoscrizone, e amministratori di diverse aree della provincia rappresentanti delle Acli, vertici della Confesercenti e di altre associazioni.

«Insomma - sostiene Romeo - vogliamo rovesciare la piramide ascoltando i cittadini circoscrizione per circoscrizione per sapere quali sono secondo loro le priorità».

E Pellicanò aggiunge: «Sono cambiati in questi anni i punti di riferimento sociali e culturali è venuto meno il patto sociale. È ora d'invertire la rotta».

Amodeo annuncia: «La campagna elettorale si presenta lunga e diffìcile e noi la affronteremo con spirito battagliero con un progetto condiviso che ci vede tutti protagonisti ciascuno con il proprio ruolo».

Se Tonino Nocera ricorda «la promesse non mantenute da questo governo regionale», Attilio Tuccio ricorda «la coerenza di un progetto che parte da lontano».

La conclusione è di Naccari: «La storia va avanti a strappi e questo è il momento di ripartire».

[Leggi] l'articolo pubblicato sul Quotidiano della Calabria.

 

Ascoltando rc gazzetta

Pubblicato il 13/02/2005

 

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