La Fallara attacca Comune citato in Tribunale
Romeo: Lei e Scopelliti hanno mentito
Redazione
di Riccardo Tripepi - Calabria Ora - 16/12/2010
La Fallara cambia idea: non restituisce le somme percepite al Comune e anzi lo chiama in giudizio per dimostrare la correttezza del proprio operato. Romeo e Naccari sono duris-simi nei confronti della dirigente del settore Finanze e Tributi di palazzo San Giorgio e distribuiscono ai cronisti, appositamente convocati, copia dell'atto di citazione firmato dall'avvocato Rosario Infantino, recentemente nominato dalla Regione nel cda della società Stretto di Messina. «Una nuova presa in giro da parte della dirigente -ha esordito Romeo - Un'altra delle menzogne che ScopeUiti e la Fallara hanno raccontato alla città. BisognaTfrfatli ricordare le responsabilità dell'ex sindaco e ora governatore che ha nominato la dirigente, le ha assegnato gli incarichi, le ha affidato il bilancio comunale.
Alla luce dei recenti fatti è chiaro che entrambi hanno mentito ai reggini». Ed in effetti l'atto di citazione che richiama anche il parere legale fornito a suo tempo da Antonio Romano, per sostenere che le prestazioni rese dalla Fallara non possono farsi rientrare nei compiti conferiti nell'incarico dirigenziale.
In sostanza la tesi di Infantino è che "la rappresentanza in giudizio dell'amministrazione non può essere ridotta al semplice rapporto di immedesimazione organica, abbisognando di un atto ad hoc per il formale incarico da parte del legale rappresentante dell'ente". Insomma la Fallara poteva stare in giudizio davanti alla Commissione tributaria e aveva diritto ad essere ricompensata. Per questi motivi chiede che il Tribunale accerti i suoi diritti e stabilisca se le somme incassate siano legittime o meno. Non è propriamente una chiamata in causa del Comune, ma sicuramente è una sconfessione della verifica interna avviata da Raffa.
Nell'atto di citazione, però, si va anche oltre. Vengono tirati in ballo, al solito, anche icattivoni dei giornalisti. «La campagna giornalistica e mediatica è stata molto violenta - si legge nell'atto - anche per il ruolo ricoperto da Orsola Fallara", elemento che avrebbe contribuito a convincere il sindaco "a decretare la sospensione cautelare per un* periodo di 30 giorni». Prosegue insomma una battaglia legale di cui la città non avvertiva certo il bisogno e che è segno evidente della degenerazione della politica in riva allo Stretto.
Oltre che una pagina di cattiva amministrazione, la vicenda Fallara e i suoi corol-lari, segnano infatti una pessima pagina politica che fa dello scontro personale il suo unico credo. Per di più a non farci una bella figura, oltre ad un centrodestra che scarica la sua dirigente come se fosse capitata per caso a palazzo San Giorgio, è lo stesso centrosinistra. Naccari e Romeo sono stati ancora una volta lasciati soli nella loro battaglia. Solo Azzarà, Balilla, Minniti e Delfino si sono fatti vedere alla conferenza di ieri e non hanno preso la parola, così come nelle precedenti puntate. Eppure sui conti pubblici in consiglio in tantissimi si sono prodotti in interventi fiume coincidenti con le accuse oggi formulate dai de-mocrat. Quando il gioco si fa duro, però...
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