In riva allo Stretto non si placa il dibattito politico che si è innescato

Il consiglio ha approvato un riequilibrio falso

In riva allo Stretto non si placa il dibattito politico che si è innescato, spesso con toni duri, dopo la pubblicazione della relazione degli ispettori del Ministero dell’Economia e di quella stilata dai periti della Procura della Repubblica che hanno fatto le pulci alla gestione dei conti comunali. Nelle stesse ore il consiglio comunale ha approvato, a maggioranza e con un emendamento del tutto anomalo che lo sottopone a successiva verifica, il riequilibrio di bilancio per il 2011.

Un’approvazione che ha fatto gridare allo scandalo l’opposizione di centrosinistra e il Pd che, a tutti livelli, anche quello parlamentare, è attivo nel tentativo di far luce una volta e per tutte sullo stato delle casse comunali di palazzo San Giorgio. L’opinione sulla vicenda del democrat Demetrio Naccari Carlizzi, membro del Dipartimento Economico Nazionale del PD, che insieme a Sebi Romeo è stato autore degli esposti alla Procura che hanno fatto scattare le indagini, non è propriamente tenera.

“L’emendamento approvato in consiglio comunale non è altro che un tentativo goffo del sindaco di scaricare sui consiglieri le proprie responsabilità. Il consiglio ha approvato un riequilibrio falso, perché non tiene conto dei risultati e dei dati emersi dalle relazioni pubblicate negli scorsi giorni. E il sindaco Arena si è assunto la responsabilità di non distribuire ai consiglieri la relazione della Procura di cui era in possesso con la scusa incredibile che era troppo “lunga” (150 pagine)”.

Il sindaco dice che le relazioni sono ancora contestabili e ha annunciato una serie di controdeduzioni del Comune per ogni contestazione formulata dagli Ispettori.

“Le cose non stanno così e Arena continua a ingannare la città. Con la relazione del Ministero non si è avviata alcuna procedura in contraddittorio. Il Comune deve solo adottare i provvedimenti conseguenti e comunicarli al Ministero. Deve anche recuperare le somme che sono state elargite illegittimamente”.

La perizia in possesso della Procura, però, sembra dire che sindaco e consiglio potevano non sapere ciò che facevano dirigenti e collegio dei revisori.

“Questa è una costruzione fantasiosa. Basta riprendere i resoconti dei Consigli e le cronache dei quotidiani locali a partire dal 2003 per vedere come l’attuale situazione è stata più volte denunciata dall’opposizione e anche dalle associazioni di categoria. E’ ridicolo dire che qualcuno potesse non sapere. Ancora oggi Arena nega l’evidenza”.

Arena sostiene di potere gestire la situazione finanziaria.

Arena mente a se stesso. Ricordiamo tutti che alle contestazioni sul mancato pagamento all’erario di oltre 20 milioni di euro trattenuti a dipendenti comunali e professionisti Arena e Cuzzola avevano risposto illustrando un piano di pagamento in 72 rate definito con l’Agenzia delle Entrate. Ebbene in commissione Cuzzola, a precisa domanda del capogruppo del PD, ha detto di non avere il documento e che esiste solo un accordo orale! La verità è che nessuna banca è disposta a fare la fideiussione richiesta al Comune. Nessuno crede ad Arena. L’amministrazione Scopelliti ha quindi speso diversamente le somme destinate all’erario e prodotte dai reggini e il Comune dovrà non solo trovare altri 24 milioni di euro tagliati ai servizi ma anche il 30 % dell’evasione (circa 7 milioni di euro) che sarà applicata come sanzione aggiuntiva per l’omesso pagamento.

Ma vogliamo parlare del 770 non presentato e di quelli ritardati o con omissioni. Ci dica Arena chi veniva omesso nelle dichiarazioni fiscali e quanto dovrà pagare il Comune per questo. Mi sembra che il sindaco non abbia la situazione sotto controllo e stia provocando danni erariali che noi reggini dovremo saldare.

Cosa dovrebbe fare Arena?

“Il sindaco e non il prestanome. Non ha preso ancora un provvedimento su un bilancio che è oggi virtuale. Con la sua inerzia,  consente che il debito cresca ancora. Il disavanzo aumenta di circa 40 milioni all’anno e proseguirà così se non si cambia registro e si indica un percorso per uscire dalla crisi. E dire che dovrebbe avere le idee chiare considerato che il sistema lo conosce benissimo essendo stato consulente della Multiservizi e amministratore unico dell’Atam”.

Si sta facendo avanti l’idea che il deficit di bilancio sia da attribuirsi ad un’eccessiva e repentina crescita di Reggio. E ai tanti investimenti nelle opere pubbliche. Che ne pensa?

“Ho il dubbio che Arena viva nel paese delle meraviglie ma i reggini non  credono più alle favole. Il problema è che Scopelliti ha dissestato la città senza fare investimenti. Basta verificare l’elenco delle opere pubbliche avviate dalla giunta Falcomatà e ad oggi non completate. Penso alla Comarc, all’Arena Lido, al prolungamento delle bretelle del Calopinace e allo stesso Palazzo di giustizia.

Il nuovo tribunale, per esempio, è stato progettato e poi finanziato per 2/3 dall’amministrazione Falcomatà e ha visto raddoppiare sinora i tempi di consegna. La relazione del Ministero, così come quella della Procura, inoltre hanno evidenziato che i fondi per cambiare Reggio venivano destinati ad altro.

I fondi vincolati destinati alle opere pubbliche sono stati dirottati per far fronte alla spesa corrente e al finanziamento di feste e festini, al pagamento di consulenti esterni e di un sistema di potere. Il modello Scopelliti ha affamato l’economia cittadina senza dare risposte. I debiti oggi ne condizionano il futuro.”.

Riccardo Tripepi
 

 

 

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