Il capo dell'opposizione, Demetrio Naccari, commenta i primi passi dell'amministrazione Scopelliti

Un avvio all'insegna di vecchi slogan

«Ma per esprimere un giudizio più articolato aspettiamo fino a dicembre»

Pino Toscano - Gazzetta del Sud - Reggio Calabria, 1.09.2002

Quando si avvicina Festa di Madonna la città ritrova la sua parte migliore. Nell'aria si sente un respiro nuovo. L'Avvocata ispira un sentimento di concordia e di unità. I reggini sono pervasi da uno spirito di popolo, il popolo di Maria. Anche questo è un piccolo miracolo della Patrona Celeste, la Madre misericordiosa della Consolazione.

In questa atmosfera, perfino la politica abbassa la voce e le grida diventano sussurri. Poi passerà, ma intanto lo stridore delle scimitarre è coperto dal ragionamento pacato. Palazzo San Giorgio, che con la sua Consolatrice ha sempre avuto un legame particolare, non sfugge alla regola. Questo è quindi il momento giusto, o almeno sembra, per fare un primo punto sull'attività dell'amministrazione comunale all'inizio del suo quarto mese di vita, chiamando in causa i principali protagonisti della contesa elettorale.

Cominciamo con il capo del cartello di centosinistra uscito soccombente dall'urna, Demetrio Naccari Carlizzi.

Avvocato Naccari, di che cosa ha bisogno, oggi, Reggio?

«Sicuramente non basta l'ordinaria amministrazione che peraltro difetta. La città deve invece continuare a crescere come ha fatto in questi anni. Ogni volta che mi reco fuori confermo il desiderio che Reggio faccia un ulteriore salto. Per questa la nostra è una sfida al governo della città. Noi abbiamo lasciato alcuni grandi progetti in corso di realizzazione. Dal piano di sviluppo urbano alla riforma dei servizi».

Qual è il giudizio suo e dello schieramento di cui lei è certamente l'uomo di punta sulla partenza della Giunta Scopelliti?

«Noi stiamo attendendo i fatti. Sinora abbiamo ascoltato solo vecchi slogan, una sorta di continuazione della campagna elettorale. Alcune decisioni sono decisamente da criticare: la disattenzione per gli lsu ed lpu, il tentativo di piangere miseria a dispetto dei conti, l'isola pedonale nella parte alta della via Marina (corso Matteotti), i lavori pubblici fermi, l'igiene urbana peggiorata, il costo da spettacolo privato degli eventi dell'estate reggina, tanto per citare qualche esempio. Né ci possono soddisfare le dichiarazioni trionfalistiche sulla gestione delle risorse idriche in una stagione tra le più piovose del secolo.

Abbiamo notato inoltre un particolare attivismo nella nomina di dirigenti, consulenti ed esperti (circa venti), che testimonia il desiderio di impadronirsi dei ruoli chiave del potere ma spesso non cogli uomini giusti bensì con amici di partito strapagati. Tuttavia noi vogliamo essere attenti e pazienti. Rimandiamo a dicembre un giudizio più completo alla luce delle cose che l'esecutivo guidato da Scopelliti saprà fare. È importante che tramite questo giornale ci siano periodiche verifiche sia delle iniziative della maggioranza sia di quelle dell'opposizione».

– Che tipo di opposizione sarà la vostra? Improntata alla ricerca del dialogo con la maggioranza e il sindaco, oppure di netta chiusura come sembrerebbe dalle battute iniziali?

«Noi vogliamo troppo bene alla città per non cercare in ogni modo di contribuire alla sua crescita. Ho notato il tentativo stereotipato di dipingerci come un'opposizione ostruzionistica. Niente di più falso. Se Scopelliti ci chiamerà noi siamo pronti in Consiglio comunale a dare il nostro apporto nel rispetto dei ruoli ma convinti che questa maggioranza abbia drammaticamente bisogno di aiuto. E lo dico soltanto nell'interesse della città».

– Ma il centrosinistra è davvero disposto a dare questo aiuto?

«Noi intendiamo sempre svolgere un ruolo di proposta. D'altra parte in questi anni abbiamo lavorato anche a progetti a lunga scadenza. Di certo bisogna chiarirsi: essere costruttivi non vuol dire rimanere silenti, “inciuciare” o addirittura prestarsi per operazioni poco chiare o trasversali. È sicuro che, se richiesto, il nostro contributo, aldilà del ruolo di semplice opposizione, non tarderà a venire».

– Il presidente del Consiglio comunale, Aurelio Chizzoniti, ha lanciato anche alla minoranza un messaggio chiaro di possibile collaborazione istituzionale.

«È da apprezzare il ragionamento che Chizzoniti ha svolto, ponendosi al di fuori di una sterile logica di parte. Il suo intervento è stato intelligente e di elevato profilo. Proprio per questo non capisco i tentativi di altri soggetti di immiserire il dibattito negando l'evidenza, o di puntare a mistificare l'impegno dei singoli. C'è quasi la sensazione di una volontà di coprire alcune deficienze discreditando l'avversario».

– Come si sta organizzando il centrosinistra per svolgere l'attività di controllo democratico e di proposta? Si ha l'impressione che l'Ulivo non abbia ancora assorbito gli effetti negativi della sconfitta elettorale.

«Noi non ci attrezziamo solo per il ruolo di opposizione consiliare. Con la nostra esperienza e con le nostre idee vogliamo essere in città l'alternativa al modello di governo della destra e il punto di riferimento sociale di chi non si ritrova in questa esperienza. In questo senso l'attività amministrativa di questi ultimi anni è un buon punto di partenza per costruire una coalizione moderna, capace di puntare a obiettivi di crescita e di affrontare i problemi irrisolti. Anche i singoli partiti che costituiscono il centrosinistra sono in fermento per essere sempre più capaci di interpretare i nuovi bisogni».

– Come si manifestano questi fermenti?

«In questi giorni partirà, giusto per dirne una, l'esperienza della Margherita che ha un progetto organizzativo completamente nuovo ed aperto alla partecipazione degli esterni rispetto alla forma dei partiti tradizionali e contribuirà a rendere la città più forte e capace di affrontare le sfide dei prossimi anni».

– Per concludere, quali sono secondo lei i temi del confronto sui nuovi programmi per lo sviluppo della città?

«Innanzitutto saranno a breve disponibili per l'utenza strutture che sono pronte come il palazzo della Polizia municipale, il mercato di via Messina, lo svincolo di Arghillà, l'intera rete idrica dal centro storico a Catona. Altre opere tardano inspiegabilmente ad iniziare, vedi piazza Sant'Anna per la quale c'era già stata l'aggiudicazione all'impresa. Tanti procedimenti, come i contratti di quartiere, le darsene di Pellaro e Catona, la sistemazione del fronte a mare che porterà al Lido Sud a Torrelupo sono ormai sulla rampa di lancio.

Se si vorrà veramente confrontarsi per il futuro della città bisognerà però affrontare i temi dell'integrazione con Messina, dell'utilizzo delle aree delle Ferrovie dello Stato e della collina, la trasformazione del porto ad una funzionalità turistica che alla luce di alcuni strumenti come il piano di sviluppo urbano (circa 150 miliardi delle vecchie lire) da noi approvato a maggio, ma anche di ulteriori interventi e progetti che si dovranno discutere.

Tutte queste rappresentano grandi opportunità per completare il risanamento della città e il suo sviluppo. Noi presenteremo un progetto per affrontare questi temi e far proseguire alla città il cammino positivo che in questi anni aveva iniziato e che non permetteremo che per alcun motivo venga bloccato».

 

RC 01 09 2002

Pubblicato il 28/02/2005

 

Articolo precedenteArticolo successivo

Non ci sono commenti