Il Comune è in predissesto

Nuova denuncia di Naccari e Romeo sui conti di palazzo San Giorgio

di Riccardo Tripepi - Calabria Ora - 16/12/2010


«Ad oggi nelle casse comunali non c'è più un euro. Chie-deremo al sindaco Rafia di dichiarare il predissesto, altrimenti ci rivolgeremo allq Corte dei Conti». Più chiari di co-sì non potevano essere i democrat Demetrio Naccari Carlizzi e Sebi Romeo che, ieri, hanno convocato i cronisti alla sala dei gruppi consiliari per una nuova puntata del caso Fallara. Per dimostrare le sue tesi Naccari ha svuotato sul tavolo un intero zainetto pieno zeppo di documenti, pareri giurìdici, determine e delibere comunali. Dall'esame dei quali, più che un "modello Reggio", viene fuori un "verminaio palazzo San Giorgio". Un sistema di gestione allegra delle finanze pubbliche che avrebbe trascinato in banca rotta il Comune, tanto che, rimanendo così le cose, sarebbero a rischio i pagamenti degli stipendi di gennaio dei dipendenti comunali. Un sistema del quale la dirigente del settore Finanze e tributi sareb-be soltanto la punta dell'iceberg. Un meccanismo perverso e protetto da un muro di gomma difficile da penetrare.

«È incredibile - ha detto a tal proposito Sebi Romeo - che non ci sia ancora stato fornito il bilancio analitico che abbiamo chiesto da lunghissimo tempo».Nel dettaglio dell'attuale situazione contabile del Comune è entrato l'ex assessore regionale al Bilancio Demetrio Naccari che ha mosso durissime accuse all'amministrazione di centrodestra. «Il Comune - ha detto Naccari - non ha approvato il conto consuntivo entro la scadenza del 30 aprile scorso e non ha inviato la certificazione del rendiconto né entro il 14 novembre, né entro la successiva data del 14 dicembre, rischiando così pesantissime sanzioni. Così come avverrà per la mancata consegna dei modelli 770 entro il 18 agosto».

I modelli 770 sono quelli riepilogativi dei redditi dei consiglieri e dei professionisti interni e estemi all'amministrazione, La mancata consegna impedisce i controlli fiscali e impone sanzioni comprese tra il 120% e il 240% delle somme non di-chiaratcAncora più grave la mancanza dell'amministrazione in relazioni ai modelli F24, dai quali si dovrebbero evincere le trattenute Irpef ai dipendenti comunali.

«L'Irpef è stata trattenuta - ha spiegato Naccari - ma non sappiamo che fine abbia fatto. Si vocifera che non sia stata versata, ma stornata per altri scopi realizzando quella che il diritto penale definisce appropriazione indebita». Un sistema sconcertante, pieno zeppo di fatture pagate a vista e senza i relativi mandati autorizzativi, sui quali sarebbe da avviare, secondo i democrat, un'indagine approfondita da affidare magari a soggetti esterni.

« L'indagine interna avviata da Rafia- ha detto ancora Naccari - è da considerarsi insufficiente e deve essere potenziata istituendo una Commissione ad hoc, sempre in attesa dell'esito dell'indagine avviata dalla magistratura».


battaglia
Altri due pareri inchiodano la dirigente

Sono tutti sul tavolo i famosi pareri giuridici sul caso Fallara che hanno tristemente riempito le cronache locali dell'ultimo mese. Di quelli sottoscritti dal direttore generale Giuseppe Nicita e dal dirigente del settore legale Fedora Squillaci si sapeva già tutto. Ancora ignoti erano, invece, il parere "pro-veritate" approntato dallo studio legale romano Coggiatti e associati lo scorso 18 novembre. Un parere corposo che tiene anche in considerazioni le argomentazioni elaborate da Antonio Romano, dietro le quali il Pdl e la Fallara si erano, in un primo momento, difesi.

L'atto è impietoso è conclude per l'illegittimità dei compensi percepiti dalla Fallara, in quanto la dirigente sarebbe da ritenersi assoggettata "al dovere di esclusività verso l'amministrazione e al principio di onnicomprensività della retribuzione". Addirittura viene richiamato anche l'articolo 11 del decreto legislativo 546 del 1992 che "riconosce espressamente alla figura apicale dell'Ufficio tributi la funzione di rappresentanza davanti alla Commissione tributaria, a prescindere dal valore della controversia".

Infine, in data 1 dicembre, è stato consegnata a Raffa la missiva proveniente dal consigliere politico del Ministro per la Pubblica amministrazione Rodolfo Ridolfi che condivide in pieno l'argomentazione sostenuta dello studio Coggiatti. Ridolfi ha anche annunciato di aver inviato il fascicolo all'Ispettorato del Ministero.

 

 

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