Demetrio Naccari Carlizzi: una politica oltre le passioni tristi
L'Assessore regionale spiega le ragioni che lo hanno spinto a fondare il movimento P4C
Redazione
«Bisogna costruire qualcosa di veramente nuovo perché il cambiamento non resti solo un desiderio» Venti sindaci, tre presidenti di Comunità montane, decine di amministratori, numerosi esponenti di realtà associative, economiche, sindacali e culturali. Soprattutto tanti giovani. P4C, il "luogo" fondato da Demetrio Naccari Carlizzi, assessore regionale al Bilancio e ai Trasporti, uno dei leader calabresi del Pd, al suo nascere suscita interesse e partecipazione.
- Non teme che il nome dato al movimento politico da lei fondato nell'area del Pd, P4C (Prepare for change), possa apparire un po' snob?
«Ci insegnava l'indimenticabile GildaTrisolini che ogni lingua ha una sua funzione: quella italiana è l'ideale per la letteratura perché coglie tante sfaccettature; quella inglese serve per la sintesi perché gli inglesi con una parola ne dicono tre».
- Questo vale anche per la politica, oltre che per la letteratura?
«Italo Calvino, che è stato uno dei più grandi precursori del nuovo secolo, forse un po' visionario ma certamente acuto, diceva che solo la letteratura può cambiare il mondo, perché è rimasta l'unica scienza che non si è settorializzata. E la politica, senza una nuova acquisizione culturale, non sarà in grado di cambiare il mondo».
- Perché ha sentito il bisogno di creare un movimento suo all'interno del Pd?
«Siamo in tanti, oramai, a ritenere che l'esigenza del cambiamento non possa rimanere solo un desiderio. E il cambiamento non si improvvisa, si prepara. Il Partito democratico ha rischiato l'implosione con le dimissioni diVeltroni, che era il leader di quella fase; oggi occorre costruire realmente il progetto del Pd che ha necessità di nuove proposte e di un gruppo dirigente assolutamente nuovo per essere il partito degli anni futuri».
- Franceschini o Bersani?
«Sono persone di valore tutt'e due, ma dovranno traghettare velocemente verso una nuova classe dirigente, diversa non solo per generazione ma per la capacità di generare nuove idee».
- Quali idee possono spuntare all'orizzonte?
«L'Italia ha bisogno di equità territoriale, generazionale e ambientale. C'è uno squilibrio molto forte fra i diritti delle generazioni future, che sono negati, e le risorse che oggi sono impiegate per mantenere un sistema che non regge più, fondato su un welfare che penalizza i giovani e non riesce a descrivere le dinamiche di una società che è cambiata. Le risposte del centrosinistra in questo senso sono state fino ad oggi insufficienti e ha prevalso, invece, la capacità individualistica di Berlusconi che è stata percepita più vicina ai problemi e ai bisogni della gente».
- P4C che contributo potrà dare, sul territorio e oltre, a questa prospettiva?
«Innanzitutto a costruire un partito che non si nasconde a nuovi impegni, che non ritiene che la tessera sia uno strumento di esclusione e che i ruoli di ognuno di noi servano a condizionare le scelte e anche l'anima di chi ha delle necessità da soddisfare. Noi saremo aperti anche a chi non vuole iscriversi al Pd, ma crede che per affinità elettive c'è l'esigenza di unire quelli che s'impegnano in una politica alternativa ai soliti giochi, per riconciliare il desiderio di futuro con la paura del domani».
- Ma questo è il tempo delle passioni tristi.
«Dobbiamo fare in modo che questo tempo venga superato. Obama parla di "speranza incerta". La politica deve proporre la strada per uscire dal labirinto, per far sì che la nuova generazione non sia una generazione interinale, e per fare questo deve riscrivere i concetti tradizionali».
- In questi giorni la sua attività di assessore regionale è particolarmente intensa, con alcuni risultati interessanti.
«Contano i fatti. Abbiamo colmato il gap storico del chilometraggio del trasporto pubblico locale a Reggio; cofinanziato, assieme alla Provincia, il completamento della Gallico-Gambarie; finanziato lo spostamento a Sud degli approdi di Villa per liberare la città dal traffico veicolare; deliberato 60 milioni di euro per la metropolitana di Reggio; avviato una nuova stagione nei trasporti con l'affidamento delle Linee guida e con la decisione di finanziare con 330 milioni di euro il nuovo sistema e l'acquisto di nuovi treni. E non finisce qui...». «Dobbiamo muovere dalla consapevolezza che le risposte del centrosinistra sono state, fino a oggi, del tutto insufficienti»
Demetrio Naccari - Liberi Democratici
Pubblicato il 15/07/2009
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