Con il bilancio generazionale segniamo un primato tutto calabrese a livello nazionale
Si introduce il meccanismo dei conti generazionali
Redazione
I giovani calabresi acquisiscono uno strumento di garanzia delle opportunità. Il Bilancio della Regione dovrà tenere conto adeguatamente dei giovani e persino delle generazioni future.”
“Questo è un grande primato per i calabresi tutti, segnamo una innovazione che non ha paragoni a livello italiano nei bilanci degli enti pubblici, se non in tutta Europa: con la legge regionale 10 del 2010 abbiamo stabilito che d’ora in poi questa Regione si doterà sempre di un bilancio che tenga conto delle esigenze dei cittadini più giovani e delle generazioni a venire; si stabilisce anche che quote sostanziali del bilancio andranno destinati alle esigenze sociali di queste classi di beneficiarii della norma, come la formazione, la mobilità per connettersi a un mondo globalizzato e in movimento, l’inserimento lavorativo rapido e qualificato”; l’assessore regionale al Bilancio Demetrio Naccari ha presentato oggi nei locali reggini del movimento “Prepare 4 Change” le norme del bilancio generazionale, in un dibattito al quale hanno partecipato anche il vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia, senatore Luigi De Sena, e l’onorevole Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazione del Partito Democratico.
“Opportunità significa investimenti e numeri, e non parole vuote – ha spiegato Naccari - La nostra società è sbilanciata sul passato invece, se solo pensiamo a come i giovani italiani di oggi stiano pagando le scelte di bilancio risalenti a un lontano passato; non si investe abbastanza sul futuro, e questo assessorato vuole invece concretizzare in norme, fondi, partite di bilancio le opportunità da destinare a chi ha tutta una vita davanti e a chi non si è ancora affacciato alla vita pubblica”.
“Applichiamo il concetto di ‘empowerement’ di protagonismo, di nuove possibilità per chi si sta affacciando alla società e alla partecipazione democratica, con le previsioni della norma, dedicate ai Centri di aggregazione giovanile – ha spiegato Naccari – con Centri di aggregazione non intendiamo semplicemente dei luoghi dove facilitare la socializzazione e le esigenze sociali dei giovani, bensì prevediamo la possibilità di finanziare luoghi di aggregazione sociale che si incaricano di portare a termine obiettivi di equità sociale ben più ampi e importanti. I centi di aggregazione che intendiamo promuovere si attiveranno sul territorio per dei progetti che combattano l’abbandono precoce della scuola, che favoriscano i progetti di microimpresa per chi non ha esperienze manageriali, che mirino in generale all’inclusione sociale.
Diamo questi strumenti a chi è giovane e diventa attore principale del proprio futuro”, “Un altro tema che introduciamo con questa legge, l’equità generazionale, mira tramite i conti generazionali a calcolare le conseguenze che avrannole manovre di bilancio prese dalle Giunte calabresi, nei confronti delle generazioni future e di chi sta crescendo; si può calcolare d’ora in poi ogni legge approvata oggi che ricadute avrà e quanto farà pagare a chi ancora deve nascere. Lo strumento dell’equità permetterà di correggere conti generazionali che vadano troppo a discapito di chi ancora si deve affacciare alla vita pubblica. Il meccanismo del conto generazionale applica un principio molto semplice: calcolare, quando si tratta di varare una nuova normativa, in base a quanto spende e riceve un cittadino di oggi nei rapporti con la pubblica amministrazione, che disequilibri ci siano nei conti finali di questo dare e avere rispetto a chi vedrà in futuro l’applicazione di questa normativa nei propri confronti”.
“Opportunità anche per i più giovani è l’ultimo tratto che introduciamo con questa normativa rivoluzionare e che voglio sottolineare – conclude l’assessore Naccari – forniremo, con lo strumento del bilancio generazionale, quote significative di ogni legge finanziaria per mettere a disposizione delle nuove generazioni fondi che aiutino le loro capacità di mobilità, che garantiscano il loro diritto allo studio e il loro inserimento lavorativo; programmi mirati come il microcredito, o finalizzati a dare agli studenti calabresi i mezzi per poter effettuare un periodo di studio all’estero, sono tarati precisamente sulle esigenze del mondo giovanile, e d’ora in poi, qualunque sia l’amministrazione al governo, potranno contare su un parte consistente dell’investimento pubblico”.
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