Ascoltando Reggio si sposta in provincia

Iniziativa della Margherita a Roccella Ionica

Il prossimo aprile saremo chiamati al rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria. E’ un appuntamento ormai consolidato ma che questa volta assume particolare importanza per in quanto, oggi più che mai, la Regione è protagonista del proprio futuro, perché ciò gli è consentito dall’attuale assetto istituzionale, dalle risorse finanziarie a disposizione e dalle intelligenze che animano la società calabrese.

L’assetto istituzionale disegnato dal federalismo positivo, cioè dalla unanime volontà delle forze politiche di riconoscere, nell’unità nazionale e su base solidaristica, ampia autonomia alle Regioni, attribuisce alla gente di Calabria la responsabilità del proprio futuro. La prossima legislatura sarà impegnata sempre di più non solo a gestire politiche di sviluppo programmate altrove, ma a disegnare autonomamente le direzioni del proprio sviluppo.

Le risorse a disposizione per questo importante compito non mancano. Purtroppo la gestione del POP Calabria 1994/99 e del POR 2000/2006 portata avanti dal centrodestra negli ultimi 10 anni ha condannato la regione ad essere ancora una volta tra le poche regioni di Italia nel brutto club delle più povere d’Europa.

La regione avrà a disposizione importantissime risorse finanziarie che sarà chiamata, prima di tutto a programmare e poi a gestire azioni in grado di far raggiungere gli obiettivi di sviluppo che consentiranno di uscire da quel club.

Nella programmazione nella gestione delle azioni che dovranno garantire lo sviluppo regionale, la Calabria può contare, oggi più che in passato, sul dinamismo delle intelligenze che animano la sua società.

Pensiamo alla maturità del sistema degli enti locali territoriali, alla forza delle Università, alla apertura al mondo dei giovani calabresi che, grazie alla globalizzazionbe delle informazioni, non soffrono più, come in passato, un isolamento culturale derivante direttamente dall’isolamento fisico della regione.

Questo scenario rende importantissime le prossime elezioni.
In questa tensione al futuro, a vivere il futuro da protagonisti, abbiamo letto molte similitudini con le elezioni del 1970, le prime elezioni regionali. La Calabria era chiamata a fondarsi, a fondare la sua organizzazione a divenire comunità regionale.

Ed è indubbio che il primo ventennio di governo regionale, con luci ed ombre, ha saputo interpretare il senso e la portata dei nuovi impegni amministrativi molto meglio di quanto abbia fatto il ceto dirigente regionale negli ultimi 10 anni.

Pensiamo che oggi sia necessario riscoprire lo spirito costituente di quegli anni, proponendo ai nostri concittadini un salto di qualità.
Un impegno nuovo e disinteressato, una nuova passione, in un disegno collettivo che sia in grado di motivare tutta la comunità regionale ad obiettivi finalmente alti.

Per queste ragioni giudichiamo importante il confronto tra diverse generazioni di amministratori, la storia ed il futuro che si incontrano per guardare lontano con ottimismo.

Foto Rifondare la CalabriaFoto Rifondare la Calabria
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